Protesta

In 500 davanti all’ospedale per ricordare gli operatori sanitari uccisi da Israele nella Striscia di Gaza

La manifestazione, con candele e torce, per dire basta al massacro che colpisce pesantemente anche medici e infermieri.

In 500 davanti all’ospedale per ricordare gli operatori sanitari uccisi da Israele nella Striscia di Gaza

Medici, infermieri e soccorritori protestano per Gaza davanti agli ospedali di tutta Italia: candele e torce illuminano la notte in ricordo dei colleghi uccisi.

In 500 con candele e torce davanti all’ospedale di Vimercate

Ieri sera, giovedì 2 ottobre, circa 500 tra sanitari e cittadini si sono riuniti davanti all’ospedale di Vimercate, per denunciare ad alta voce l’azione repressiva e violenta dell’esercito di Israele, responsabile, negli ultimi due anni, della morte di oltre 60 mila civili palestinesi, tra cui 1.677 operatori sanitari. L’iniziativa nazionale, intitolata “Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza”, è stata promossa dalle reti “#DigiunoGaza” e “Sanitari per Gaza” e ha coinvolto 200 ospedali in tutta la Penisola, segnando il più grande e diffuso flash mob italiano mai realizzato a sostegno della causa palestinese.

“Colpire chi cura e soccorre è un atto vile”

“Questa sera da circa 200 ospedali italiani, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, si leverà una luce – hanno dichiarato i promotori – Fiaccole, lampade, candele e lumini diventeranno simbolo di speranza e solidarietà, per ricordare i nomi delle colleghe e dei colleghi caduti e, al contempo, per affermare che nei momenti più bui della storia sta a ciascuno di noi mantenere viva la fiamma dell’umanità. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai colleghi che a Gaza operano in condizioni estreme. Tra le oltre 60 mila vittime, 1.677 sono operatori sanitari. E’ nostro dovere rompere il silenzio e manifestare sdegno di fronte alla distruzione delle strutture sanitarie, veri e propri templi trasformati in bersaglio. Colpire chi cura e soccorre è un atto vile e inaccettabile”.

Letto il triste elenco degli operatori sanitari uccisi nella Striscia di Gaza

Nella notte buia, illuminata soltanto dalle luci dei manifestanti, i promotori hanno letto parte del lungo e triste elenco degli operatori caduti prestando servizio nella Striscia di Gaza, seguendo idealmente le altre regioni, in una vera e propria lettura a staffetta su tutto il territorio italiano.

Solidarietà alla “Global Sumud Flotilla”

A seguire, alcuni partecipanti hanno condiviso testimonianze e poesie, mentre altri hanno espresso solidarietà alla “Global Sumud Flotilla”, composta da circa 50 imbarcazioni provenienti da diversi Paesi, tra cui l’Italia, e partita a fine agosto con l’obiettivo di rompere il blocco israeliano e portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese.

“Operatori sanitari eroici”

“Una dottoressa di Gaza racconta che ci sono giorni in cui non c’è neanche un pezzo di pane, eppure continua a lavorare per salvare i feriti. Un altro medico ci confida che a volte è necessario donare il proprio sangue, perché manca completamente, così come mancano strumenti chirurgici, anestetici, letti e barelle – ha raccontato una manifestante – Questa è la storia della resilienza del settore sanitario a Gaza, e non possiamo che esprimere tutta la nostra gratitudine e solidarietà verso questi eroi”.

Presidio anche a Monza

All’iniziativa hanno aderito anche operatrici e operatori dell’IRCCS San Gerardo di Monza che, alle 21, davanti all’ospedale hanno acceso una luce ricordando Gaza e gli oltre 60.000 palestinesi uccisi tra cui 1667 sanitari.