Visite guidate

La Snia riapre il cancello e regala stupore e attesa

In occasione di Ville Aperte e del centenario del Villaggio, sabato e domenica le visite guidate nell’area dell’ex fabbrica che è in attesa di un importante intervento di rigenerazione

La Snia riapre il cancello e regala stupore e attesa

C’è chi si è affidato alle foto storiche per immaginare la fabbrica com’era, e chi ha semplicemente aperto il cassetto dei ricordi. In centinaia nel fine settimana hanno partecipato alla due giorni organizzata dall’Amministrazione comunale di Cesano Maderno insieme a gruppi, comitati e associazioni per celebrare i 100 anni del Villaggio Snia, il quartiere operaio nato attorno all’ex stabilimento Snia Viscosa.

La Snia riapre il cancello e regala stupore e attesa

Le 23 visite guidate all’ex centro direzionale, in occasione di Ville Aperte in Brianza, hanno offerto l’occasione per un viaggio nel tempo tra gli edifici simbolo della fabbrica abbandonata da quasi vent’anni. Ad accogliere gli oltre 800 visitatori appena dopo il cancello d’ingresso in ferro battuto di via Marconi anche il consigliere comunale Raffo Di Staso (Passione Civica), cresciuto nel quartiere: «Le storie di fatica e lavoro operaio sono quelle che hanno cementato la comunità del Villaggio Snia, che è sempre stato un quartiere cosmopolita nell’anima, dove la solidarietà è all’ordine del giorno. Questo, e il progetto di rigenerazione urbana che nei prossimi anni coinvolgerà l’area dell’ex fabbrica e le sue pertinenze, darà al quartiere, ne sono sicuro, nuova linfa».

Grande l’emozione per chi in fabbrica ha lavorato.

Massimiliano Freti, 69 anni, operaio a Cesano dal 1984 al 1989, poi capoturno a Varedo per 21 anni, racconta:

«Ritornare nei luoghi dove ho passato parte della mia vita è bellissimo. Ho conosciuto tanti amici qui a cui sono ancora molto legato. Niente è più come allora, certo, e vedere gli edifici abbandonati e fatiscenti fa male, ma se chiudo gli occhi mi vedo ancora giovane, timbrare il cartellino e entrare in fabbrica».

Commosso fino alle lacrime Giuseppe Porcu, 73 anni: «Qui dentro ho passato la vita, dal 1974 al 2007, girando vari reparti», dice con il groppo in gola, senza riuscire ad aggiungere altro. I visitatori hanno ammirato la maestosa palazzina a forma di nave che era il centro sperimentale, il cuore della ricerca Snia (lì nacquero le fibre Lilion, Rayon e Lanital) e hanno esplorato dall’esterno quello che resta del campo sportivo aziendale, del cinema, del teatro, della mensa, dell’infermeria e del convitto femminile. Immancabili gli aneddoti, come quello, raccontato da Fernardo Bucchioni, della fuga del settembre 1944: durante l’occupazione nazifascista nella Snia c’era un campo di concentramento e grazie a don Antonio Mauri, il sacerdote a cui è intitolata la scuola primaria del Villaggio, alcuni operai congolesi riuscirono a fuggire. Domenica mattina, nella Messa celebrata da don Aurelio Redaelli, presente l’assessora Donatella Migliorino a rappresentare dell’Amministrazione comunale, il referente della parrocchia dei Santi Ambrogio e Carlo ha ringraziato chi si spende con generosità per la chiesa e l’oratorio del multietnico quartiere e ha invitato tutti a fare la propria parte; ha inoltre consegnato ai catechisti una scarpetta, simbolo del cammino da fare insieme nel nuovo anno pastorale.

La mostra

Tra le tante iniziative del fine settimana la mostra fotografica de Il Circolino per raccontare i luoghi e le persone del quartiere, la camminata non competitiva con l’assessora alla Salute Cinzia Battaglia per sensibilizzare sui tumori femminili e il grande concerto-spettacolo finale sul piazzale della fabbrica (alla presenza, tra gli altri, del sindaco Gianpiero Bocca e dell’assessora alla Cultura Martina Morazzi) omaggio a Gioachino Rossini, le cui opere furono riscoperte e promosse proprio dal fondatore della Snia Riccardo Gualino. Una due giorni intensa, tra memoria, comunità e futuro: proprio nei giorni delle celebrazioni sono iniziati, ad opera della nuova proprietà dell’area industriale, i lavori di riqualificazione del centro sperimentale intitolato a Franco Marinotti, lo storico presidente della società, che nei prossimi anni ospiterà un polo formativo con, tra l’altro, un istituto tecnico superiore. Sarà il simbolo della rinascita del Villaggio Snia. «100 anni di Snia: una storia che continua» è stato, non a caso, lo slogan che ha fatto da cappello alle iniziative.