Petizione

Ex skatepark: raccolta firme per farne un’area cani, ma c’è chi dice no

Il caso è stato portato in Aula dal consigliere di opposizione Paolo Piffer

Ex skatepark: raccolta firme per farne un’area cani, ma c’è chi dice no

A fronte di un nutrito gruppo di cittadini che chiede a gran voce la realizzazione di un’area cani all’interno dell’ex skatepark di viale Elvezia, a Monza – in stato di abbandono ormai da anni -, ci sono altri residenti che invece preferirebbero che lo spazio venisse destinato ad altro. «Non certo perché non amiamo i cani, sia chiaro, ma perché si verrebbero a creare non poche criticità. Sotto le nostre case».

La raccolta firme

Da quando fu smantellata dall’ex Amministrazione per via dello stato precario in cui si trovavano le strutture al suo interno, l’area dell’ex skate park di viale Elvezia versa in uno stato di semi abbandono: priva di arredi urbani, poco curata, scarsamente frequentata e, per ora, senza una precisa prospettiva di destinazione futura. Per questo un nutrito gruppo di cittadini amanti degli animali ha lanciato un appello, scrivendo anche una missiva al sindaco Paolo Pilotto, affinché lo spazio in questione diventi un’area cani regolamentare. A spingere il gruppo di residenti – che è solito ritrovarsi nel tardo pomeriggio proprio nell’area dello skate park per far passeggiare e socializzare i propri amici a quattro zampe – ad avviare una raccolta firme, sono stati in particolare due episodi, avvenuti a fine settembre e che hanno destato non poca apprensione.
Il primo ha visto Otto, il bassottino di appena un anno della promotrice dell’iniziativa, sentirsi male dopo essere entrato in contatto con una sostanza che, come avrebbe poi appurato il veterinario, potrebbe essere stato veleno per topi. A tale episodio si è aggiunto poi un secondo fatto che ha rammaricato, e non poco, il gruppo di residenti, ovvero la chiamata alle Forze dell’ordine effettuata da un ignoto residente, infastidito dalla loro presenza all’interno dell’area dell’ex skate park. Il tutto in un contesto, ha osservato il gruppo di residenti, di una zona che non offre molte alternative ai padroni e ai loro amici a quattro zampe: il vicino spazio di via Debussy, «è impraticabile, isolato e priva di illuminazione – hanno osservato – Frequentarlo è pericoloso, soprattutto la sera».

L’ex skatepark in Aula, ma c’è chi dice no

Oltre 150 le firme raccolte e consegnate lunedì scorso al consigliere di opposizione Paolo Piffer che ha poi presentato la questione in occasione del consiglio comunale che si è tenuto la sera stessa) per far sì che nel giardinetto venga istituito uno spazio «ufficiale» e regolamentato in cui far correre e giocare i propri amici a quattro zampe.

«Niente area cani sotto le nostre finestre»

Ma non tutti sono concordi. A esprimere la propria contrarietà, una lettrice che risiede proprio nei pressi dell’ex skatepark: «Ormai da tempo non vengono più bambini a giocare vista la sporcizia, nonché la presenza di cani di grossa taglia spesso sono lasciati liberi – ha spiegato – I cartelli che obbligano a tenerli al guinzaglio e con la museruola sono stati tolti. Il disagio aumenta in estate, quando non si possono tenere le finestre aperte per il baccano e le scorribande tra cani». In passato, ha evidenziato, «abbiamo già avuto molti problemi con lo skatepark, frequentato da ragazzi che hanno causato disagi, sia di giorno che di notte. Quando finalmente è stato smantellato, era stato proposto di costruire un’area giochi per bambini con la possibilità di chiudere a chiave i cancelli la sera».
Ora, prosegue, «ci ritroviamo con l’ennesima richiesta di persone che non hanno una finestra che si affaccia direttamente sull’area interessata. La mia richiesta, molto semplice, è che venga rivista la destinazione di questo giardino per essere fruibile da chiunque desideri stare in tranquillità in uno spazio verde, magari con qualche panchina per rilassarsi sotto un albero o magari utilizzarla come alternativa ad una pausa pranzo all’interno di un ufficio».

Le firme in Aula

Intanto la questione, come accennato, è giunta in Aula. Lunedì scorso il consigliere Piffer ha incontrato i residenti che caldeggiano l’arrivo dell’area cani, prendendo in consegna le firme raccolte. Poi ha riportato in Consiglio comunale le loro istanze e le loro preoccupazioni. «Quell’area è ferma da anni – ha osservato Piffer – Non è uno spazio dedicato ai bimbi perché non ci sono giochi, panchine o fontanelle, e non è nemmeno un’area cani perché manca ogni tipo di infrastruttura o regolamento. È semplicemente lasciata a sé stessa».
I cittadini avevano già visto prospettare un’ipotesi di riqualificazione in Consulta oltre due anni fa, ma nulla si è mosso. Da qui la decisione di promuovere una raccolta firme – 180 quelle depositate – per proporre la realizzazione di un’area di sgambamento cani all’interno dello spazio, molto esteso. «Sarebbero anche disponibili – ha precisato il consigliere di minoranza – a prendersene cura attraverso i patti di collaborazione previsti dal Comune. Quello che chiedono è di non lasciare quell’area dimenticata, ma di renderla fruibile per la comunità». Il consigliere ha quindi consegnato le firme al sindaco Paolo Pilotto e all’assessora alla Partecipazione Andreina Fumagalli, chiedendo di chiarire le intenzioni dell’Amministrazione sui tempi e le modalità di un eventuale intervento.