Calci e pugni al macchinista del treno in servizio sulla tratta Milano Cadorna – Seveso, con tanto di trasporto in ospedale e prognosi di 20 giorni.
Calci e pugni al macchinista del treno, denunciati tre minorenni
E’ accaduto nei giorni scorsi a Bovisio Masciago: nella notte tra il 6 e il 7 ottobre per la precisione, i Carabinieri della Stazione di Varedo sono intervenuti presso la stazione ferroviaria di Bovisio a seguito di una segnalazione per aggressione avvenuta a bordo del treno sopra menzionato.
Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che, durante una sosta del convoglio, il capotreno e il macchinista sono scesi per verificare l’attivazione del sistema di sicurezza delle porte, quando sono stati improvvisamente affrontati da un gruppo di giovani. In particolare il macchinista è stato colpito con calci e pugni, riportando delle lesioni successivamente giudicate guaribili in 20 giorni dai sanitari dell’ospedale di Desio.
Le immediate attività di ricerca hanno consentito di rintracciare tre minori, tutti sedicenni residenti a Limbiate: due sono stati fermati nei pressi della stazione e il terzo identificato a bordo del treno, in stato di alterazione alcolica e con tracce ematiche sugli indumenti.
Condotti presso la Compagnia Carabinieri di Desio per gli adempimenti di rito, i tre giovani sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano per i reati di interruzione di pubblico servizio e violenza a pubblico ufficiale. Successivamente sono stati affidati ai rispettivi genitori.
Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare eventuali responsabilità da parte di altri soggetti.
Le preoccupazioni di Orsa Lombardia
Nei giorni scorsi sull’accaduto era intervenuto anche il sindacato Orsa Trasporti Lombardia esprimendo piena solidarietà ai ferrovieri coinvolti nei gravi episodi di violenza.
“Orsa denuncia con fermezza il progressivo aggravarsi delle condizioni di sicurezza sui convogli ferroviari e nelle stazioni. E’ inaccettabile che chi garantisce un servizio pubblico essenziale, insieme ai cittadini che ne usufruiscono, debba convivere con la percezione – sempre pù fondata -. di una tutela istituzionale insufficiente”.
“La scurezza non può essere affidata solo alla videosorveglianza – prosegue Orsa Lombardia. Serve una presenza umana qualificata, capace di intervenire tempestivamente e di fungere da deterrente reale”.
E ancora “Orsa ribadisce che la sicurezza non è un costo da contenere, ma un investimento strategico. E’ tempo che le istituzioni e le imprese si assumano la responsabiliità di un cambiamento concreto, coordinato e duraturo. I lavoratori e i cittadini chiedono con forza un trasporto pubblico sicuro, dignitoso e all’altezza di una società civile”.