Lavori

Strutture parrocchiali da riqualificare, don Virginio diventa “capocantiere”

Alla parrocchia del "Rosario" necessari i lavori di messa in sicurezza dell’auditorium "Don Oldani" e il rifacimento dell’oratorio del piazzale dell'oratorio. A Bernate il tetto della chiesa, al "Nuovo" l'impianto di riscaldamento e raffrescamento

Strutture parrocchiali da riqualificare, don Virginio diventa “capocantiere”

Al suo arrivo in città, esattamente 12 mesi fa, aveva promesso che i suoi primi mesi alla guida della comunità pastorale Sant’Apollinare li avrebbe trascorsi semplicemente ad osservare la nuova realtà pastorale, in tutte le sue sfumature. E aggiungiamo anche prendere appunti. In tutti questi mesi il parroco di Arcore don Virginio Vergani, 60 anni, si è limitato, oseremmo dire, a verificare di persona tutte le iniziative messe in campo e, soprattutto, lo stato delle strutture parrocchiali.

Il parroco entra in azione

Ma ora, dopo 12 mesi, il sacerdote, che ha guidato la parrocchia di Rosate dal 2009 al 2024, ha capito che è arrivato il momento di entrare in azione, sia dal punto di vista pastorale e spirituale che da quello molto più materiale, riguardante lo stato di salute delle strutture delle tre parrocchie che ospitano le tante attività messe in campo durante l’anno. Purtroppo, dicevamo, le criticità riguardanti la manutenzione delle proprietà ecclesiali non sempre sono state affrontate di petto dal suo predecessore don Giandomenico Colombo. Patate bollenti soprattutto per le casse delle tre parrocchie; criticità che ora il parroco dovrà affrontare in prima persona.

“Vorrei fare il prete e non ridurmi ad una mera atività amministrativa”

“Il mio desiderio è poter fare il prete e non ridurmi ad una attività amministrativa”, aveva dichiarato anche al nostro Giornale, giusto un anno fa, don Vergani, al suo ingresso in città. Però la sensazione è che dovrà rinviare i suoi buoni propositi per i prossimi mesi. Infatti ci sono delle necessità incombenti alle quali il don, coadiuvato dal Consiglio pastorale e dal Consiglio Affari Economici, dovrà far fronte in tempi brevi. Ma l’ancora di salvezza per le casse della comunità pastorale si chiama «ex oratorio femminile», in vendita già da diversi mesi. Ma su questo tema ci torneremo dopo.

Il tetto della chiesa di Bernate

Molto è già stato fatto, per esempio, a Bernate dove nei mesi scorsi era già partita una raccolta fondi straordinaria per il rifacimento del tetto della chiesa. Una riqualificazione non più procrastinabile dato che la chiesa di Maria Nascente soffre di infiltrazioni d’acqua sempre più frequenti alle quali bisogna porre rimedio in tempi stretti.

La situazione al «Rosario»

Decisamente più complessa e al tempo stesso onerosa la situazione che don Virginio deve affrontare alla parrocchia Regina del Rosario.

“L’auditorium “don Oldani” necessita lavori di messa in sicurezza (per questo motivo i corsi dell’università della Terza età sono stati trasferiti all’oratorio di Bernate, ndr) – ha sottolineato il parroco – Mentre mi piacerebbe anche affrontare il discorso relativo agli spazi esterni dell’oratorio. Mi riferisco soprattutto alla pavimentazione sabbiosa del campo da calcio. Purtroppo, durante l’oratorio estivo, bambini e animatori hanno respirato molta sabbia e polvere. Vorremmo intervenire con una nuova pavimentazione che crei meno problemi”.

Per quanto riguarda il “Don Oldani” i lavori riguardano soprattutto la creazione di nuove uscite di sicurezza e la sostituzione delle poltroncine. Invece sono da poco terminati i lavori di sistemazione della casa parrocchiale che tra qualche settimana ospiterà le suore che attualmente abitano all’interno dell’ex oratorio femminile.

Il Teatro «Nuovo»

Anche il teatro “Nuovo”, la sala sella comunità che rappresenta un vero fiore all’occhiello non solo della città ma di tutta la Brianza, necessita lavori di rifacimento dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento. Però in questo caso a venire in soccorso del grosso investimento (i lavori ammontano a 300mila euro) potrebbe essere un bando regionale che garantirebbe fino al 70% del finanziamento a fondo perduto del costo dei lavori.

“Abbiamo presentato al domanda nelle scorse settimane e siamo fiduciosi di poter ottenere un aiuto economico importante da parte della Regione – ha sottolineato il direttore artistico Gianni Spinelli – Il grosso dei lavori riguarda l’installazione di un nuovo impianto di riscaldamente che ci potrà anche permettere il raffrescamento durante i mesi estivi”.

La «gallina dalle uova d’oro»: l’ex oratorio femminile

L’ancora di salvezza per i bilanci della comunità pastorale è rappresentata dalla messa in vendita dell’ex oratorio femminile, oggi vetusto e in stato di degrado, e la partita cruciale si gioca proprio in questi mesi mesi sulle scrivanie di Largo Vela, soprattutto quella dell’assessore con delega al Pgt Serenella Corbetta. Infatti è in discussione il nuovo Piano di Governo del

territorio (verrà approvato entro la prossima estate) e non è un mistero che la Curia milanese, per conto della comunità pastorale Sant’Apollinare, abbia chiesto all’Amministrazione comunale di centrodestra la conversione della destinazione d’uso delle strutture parrocchiali che si trovano in via Abate d’Adda, attualmente adibite a Servizi, in residenziale e commerciale (la richiesta iniziale prevedeva nuove unità immobiliari per un totale di 10metri cubi). Cruciale sarà la risposta che darà l’Esecutivo Bono sul punto. Un via libera incondizionato al cambio di destinazione renderebbe l’area molto appetibile soprattutto per gli operatori e di questo ne gioverebbero le casse parrocchiali. Molto più probabile che si arrivi ad una mediazione: si al residenziale e commerciale ma con una volumetria quasi dimezzata rispetto alle richieste della Curia.

La notizia della messa in vendita dell’ex oratorio, ricordiamo, venne ufficializzata dall’ex parroco don Colombo sul finire del 2023. Ricordiamo che già sul finire del 2021 venne redatto un progetto che aveva come fulcro la realizzazione di un’area residenziale e commerciale con nuovo edificio di 5 piani, oltre ai garage interrati, al posto dell’attuale stecca, per intenderci quella che accoglie il magazzino della Caritas.

Chiaramente un’operazione di questa natura garantirebbe un introito consistente alla Comunità pastorale, che così risolverebbe il problema della mancanza di risorse per far fronte alla manutenzione delle strutture parrocchiali.