Operazione

Guerriglia nel quartiere Stazione, nove stranieri denunciati

L'esito delle indagini svolte dai Carabinieri dopo l'incredibile zuffa di metà ottobre; effettuato anche maxi controllo con decine di militari e cani.

Guerriglia nel quartiere Stazione, nove stranieri denunciati

Identificati e denunciati. Sono 9 le persone, tutte straniere, deferite alla Procura della Repubblica di Monza dai carabinieri.

La guerriglia di Carnate

E’ l’esito delle indagini scattate dopo l’incredibile guerriglia scatenatasi a Carnate, nella zona del quartiere Stazione, nel pomeriggio del 16 ottobre.

L’operazione dei Carabinieri

L’operazione di identificazione e denuncia è stata portata a termine grazie alle indagini svolte dai Carabinieri della Stazione di Bernareggio e della Compagnia di Vimercate.

Nove stranieri denunciati, uno minorenne

Si tratta, come detto,  di 9 cittadini stranieri, di cui un 17enne e otto maggiorenni di età compresa tra i 23 e i 35 anni, rispettivamente di nazionalità egiziana, marocchina e rumena.

Lanci di bottiglie tra i passanti

Secondo i riscontri delle indagini sarebbero i protagonisti della zuffa nata a seguito di una lite tra due conoscenti, e poi sfociata in un’autentica battaglia tra i passanti con reciproco lancio di bottiglie e lo scarico di un estintore. Le persone coinvolte, inizialmente messe in fuga dall’immediato intervento di personale della Polizia Ferroviaria in servizio presso lo scalo e di diversi equipaggi dell’Arma dei Carabinieri, sono state identificate grazie alle indagini effettuate nei giorni seguenti, anche  attraverso l0acquisizione e l’analisi di immagini dei sistemi di videosorveglianza comunale. Tra i responsabili, un 26enne marocchino, risultato irregolare sul territorio nazionale, è stato accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Monza e della Brianza, dove sono state attivate le procedure di rimpatrio.

Maxi controllo con unità cinofile antidroga e antiesplosivo

Non solo; proprio a seguito di quanto accaduto, dei tanti episodi precedenti e di una situazione generale di insicurezza ed esasperazione nella zona della stazione di Carnate (il sindaco Rosella Maggiolini ha anche chiesto al prefetto di Monza e Brianza l’invio dell’Esercito), nel pomeriggio e nella serata di giovedì 23 ottobre, i Carabinieri della Compagnia di Vimercate, con il supporto di equipaggi dei reparti contermini e di unità cinofile antidroga e antiesplosivo, hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio, disposto e coordinato dal Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza, che ha interessato in particolare l’area della stazione ferroviaria.

I controlli nella zona della Stazione di Carnate effettuati dai Carabinieri con le unità cinofile

Il servizio, finalizzato a prevenire e contrastare i reati contro il patrimonio, l’immigrazione clandestina e fenomeni di degrado e molestie recentemente segnalati dai residenti, rientra nell’ambito delle misure predisposte nel corso di apposite riunioni di coordinamento delle Forze di polizie tenutesi presso la Prefettura di Monza e della Brianza sin dai primi giorni dello scorso mese di settembre.

Fermato un marocchino che sarebbe dovuto essere in carcere

Durante i controlli, condotti nei pressi dello scalo ferroviario ed estesi alle vie limitrofe e agli esercizi pubblici della zona, è stato rintracciato un 30enne di nazionalità marocchina, risultato destinatario di un provvedimento di carcerazione per pene concorrenti, emesso dalla Procura della Repubblica di Imperia in relazione a reati commessi in diverse province italiane. L’uomo, al termine degli accertamenti, è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Monza, dove dovrà scontare una pena complessiva di 4 anni e 8 mesi di reclusione.

Denunciato un ivoriano illegale

Nel medesimo contesto operativo, un 30enne di nazionalità ivoriana è stato deferito in stato di libertà per soggiorno illegale sul territorio nazionale. Allo stesso, è stato notificato un provvedimento del Questore di Monza e della Brianza che prevede l’obbligo di lasciare il territorio dello Stato entro sette giorni.