Uniti per una vita intera, condivisa nell’arco di settant’anni, l’una accanto all’altro, fino alla fine.
Coniugi di Agrate muoiono la stessa mattina dopo 70 anni insieme
Una storia d’amore d’altri tempi che la scorsa settimana ha scritto l’ultimo capitolo, commovente. E’ la vicenda di Marisa Gaviraghi e Giancarlo Viganò. Moglie e marito, 85 anni lei, 87 lui, se ne sono andati all’inizio della scorsa settimana a tre ore di distanza l’una dall’altro.
La loro storia d’amore incominciata da ragazzini
Concorezzese lei, agratese doc lui, si erano conosciuti da ragazzini, negli anni Cinquanta, e da allora non si erano più lasciati. Una vita l’una per l’altro, nella casa di via Ghiringhella; un legame inscindibile, fino all’ultimo atto. Tante le persone che mercoledì hanno assistito alle esequie, con le due bare l’una accanto all’altra, coperte da due cuscini di gerbere, nella chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio. Presenti i nipoti e i pronipoti.

Il racconto del nipote
E proprio Matteo, figlio (con il fratello Emiliano) di Lorena, quella figlia che Marisa e Giancarlo avevano perso ancora giovane, ha voluto raccontare dei nonni.
“Si erano conosciuti da giovani nella cascina di Concorezzo dove viveva la famiglia della nonna Marisa – ricorda Matteo – Da allora non si sono più lasciati. Si erano trasferiti ad Agrate e nel 1956 era poi nata nostra mamma Lorena, che purtroppo è morta quando io e mio fratello eravamo piccoli”.
Nonna Marisa lavorava in una ditta di Carugate che confezionava vestiti d’alta moda. Nonno Giancarlo era invece un saldatore. Aveva lavorato a lungo anche sulle navi da guerra.
Una vita tra lavoro e famiglia, fino alla pensione. Lui continuando a darsi da fare con i lavori manuali e a coltivando la passione politica, in particolare per la Lega degli albori, quella di Umberto Bossi.. Lei facendo i conti con qualche problema di salute che non le dava tregua. Un quadro clinico che negli ultimi tempi era via via peggiorando.
Prima il ricovero di Marisa, poi il crollo di Giancarlo
“Ultimamente la nonna era stata ricoverata in una struttura – racconta ancora il nipote Matteo – E da allora anche il nonno non è stato più lui. Non poteva stare senza di lei. E poi ci si è messa anche una caduta dalle scale che lo ha ulteriormente debilitato. Così abbiamo dovuto ricoverare anche lui, in un’altra struttura”.
Lei è morta all’alba, lui tre ore dopo
Distanti, non hanno mai smesso di chiedere l’una dell’altro. Fino alle prime ore di lunedì scorso.
“Nonna Marisa si è spenta alle 5.30 del mattino, nonno Giancarlo tre ore dopo”, conclude il nipote.
Le esequie
Una storia d’amore su cui si è soffermato durante l’omelia, in occasione dei funerali, anche il parroco, don Matteo Galli, raccontando di un legame inscindibile e di una dedizione d’altri tempi.