Una richiesta incredibile che gli ha fatto letteralmente strabuzzare gli occhi. E’ già stata ribattezzata come la battaglia di Davide contro Golia. O meglio in questo caso Roberto Cancedda, presidente dell’associazione “2Nove9” contro la Rai.
Il camparadese, da anni attivo nel campo dell’infortunistica stradale, prima ha chiesto, con tanto di mail, alla Rai la possibilità di poter scaricare un docufilm che gli sarebbe servito durante i suoi incontro con i ragazzi per sensibilizzare le nuove genezioni sui temi riguardanti gli incidenti stradali. E poi, con somma meraviglia, si è vista recapitare una richiesta di pagamento del canone radiotelevisivo speciale.

La missiva di Cancedda a Rai e Agcom
Cancedda, nei giorni scorsi, smalita la rabbia per quella che lui stesso ritiene essere una ingiustizia, ha inviato una missiva a Rai, Agcom, Commissione di Vigilanza Rai e alle principali associazioni dei consumatori evidenziando come tale richiesta risulti impropria, in quanto l’associazione non detiene né utilizza apparecchi radiotelevisivi, operando esclusivamente in forma volontaria e non commerciale.
“Gli strumenti eventualmente utilizzati (computer o proiettori) sono di proprietà personale dei volontari o delle strutture ospitanti (scuole, enti locali) e vengono impiegati esclusivamente per fini sociali, informativi o
educativi, mai a scopo di lucro o di pubblico intrattenimento – ha sottolineato Cancedda – Pertanto, la richiesta di pagamento del canone radiotelevisivo speciale risulta priva di fondamento. Il nostro caso potrebbe non essere isolato e riteniamo doveroso segnalare che molte altre realtà del Terzo Settore, enti e piccole associazioni potrebbero ricevere comunicazioni simili, dai toni fuorvianti o potenzialmente vessatori, rischiando di versare somme non dovute solo per timore di accertamenti o sanzioni”.
“Facciamo attività di sensibilizzazione sugli incidenti stradali”
L’obiettivo dell’Associazione non è polemico, ma costruttivo: promuovere un confronto che porti a una comunicazione istituzionale più chiara e proporzionata nei confronti di enti senza fini di lucro che operano quotidianamente a servizio della collettività.
“Riteniamo singolare che la suddetta richiesta sia pervenuta subito dopo un nostro contatto ufficiale con la Rai, finalizzato all’acquisizione, in forma lecita e regolamentata, del cortometraggio “La Vita Salta”, disponibile su RaiPlay – ha proseguito Cancedda – L’intento dell’associazione era di utilizzare il contenuto esclusivamente a fini educativi e di prevenzione, all’interno di scuole e comuni non sempre dotati di accesso diretto alla piattaforma RaiPlay, nel pieno rispetto dei diritti d’autore. L’obiettivo, pienamente coerente con la missione sociale di 2NOVE9, è salvare vite sensibilizzando i cittadini sui rischi della strada, tema che la stessa RAI – nel produrre il cortometraggio – ha inteso promuovere come messaggio di pubblico interesse. Chiediamo solo chiarezza e rispetto – conclude Cancedda – perché la trasparenza nei rapporti tra istituzioni e cittadini è alla base della fiducia reciproca. Nessuna associazione che agisce per il bene comune dovrebbe sentirsi intimidita da comunicazioni ambigue o mal interpretate”.