Una vita dedicata all’arte e al prossimo. E in particolare ai più giovani, bambini e ragazzi, che grazie a lei e al suo straordinario cuore hanno goduto di giornate colorate e luminose. Lutto a Carnate per la scomparsa di Maria Grazia Facchinetti, 72 anni, storica insegnante della scuola materna di Oreno, artista poliedrica e colonna del volontariato in oratorio.
Carnate piange il grande cuore di Maria Grazia
Nata e cresciuta in paese, fin da da giovanissima aveva avvertito la “chiamata” verso il mondo dell’arte, alimentata da una vena creativa e fantasiosa senza pari:
“All’epoca nessuno dava però fiducia a questa particolare vocazione della mamma – raccontano le figlie Sara e Silvia – La nonna, che aveva un negozio di parrucchiera qui a Carnate, voleva che diventasse un’impiegata. Ma la mamma si era opposta e si era lanciata verso l’altra sua grande passione, i bambini. E così era diventata maestra d’asilo”.

Dalla scuola al volontariato
Il capitolo più importante della propria carriera, Maria Grazia lo scrive alla “Perrault” di Oreno, dove rimane per molti anni fino al traguardo della pensione:
“Da quel momento si dedicò anima e corpo al volontariato in oratorio – proseguono le figlie, strette nel dolore intorno a papà Giovanni, compagno e marito di un’intera vita – Si occupava di animare i carri del Carnevale e organizzava spettacoli teatrali, canori e musical. Che in breve tempo non solo riscossero uno straordinario successo, ma permisero di creare un vero e proprio gruppo di giovani intorno a un progetto creativo che mai si era visto prima a Carnate. Fu un periodo molto bello, le repliche degli spettacoli venivano portate ovunque: persino all’Idroscalo e al Teatro Dal Verme di Milano”
Artista di luce e colore
Parallelamente, Maria Grazia continua a coltivare la passione per l’arte. Lavori e opere realizzate inizialmente con l’olio, poi con una tecnica molto particolare che prevedeva l’utilizzo di granelli di plastica fusi e applicati a dei pannelli per un esaltante mix di luci e colori:
“Erano i suoi Universi – dicono le figlie – Opere meravigliose che ha portato in giro per tutta la Brianza, in Italia e all’estero, con mostre organizzate anche a Syracuse (nello stato di New York) e a Londra. Per la mamma la pittura è stata fondamentale, ma le piaceva anche sperimentare. E infatti negli ultimi tempi si era dedicata alla lavorazione della creta”.
“Ha sempre avuto a cuore la sua famiglia”
Ma accanto alle passioni è impossibile non citare l’amore sconfinato per la sua famiglia:
“Nonostante gli impegni in oratorio con la Tenda di Natale o i laboratori, è stata un’amorevole nonna a tempo pieno. La famiglia per lei è stata tutto. Noi siamo in tanti e con il tempo qualche legame si era fisiologicamente allentato. Ma in questo periodo difficile la sua malattia ci ha riavvicinato tutti e grazie alla mamma siamo riusciti a ritrovarci proprio per stare accanto a lei: forse è stato l’ultimo grande regalo che siamo riusciti a farle, era davvero felice. E se lo meritava, perché è stata una grande donna. Per la nostra famiglia, ma anche per la comunità, dove ha lasciato un segno profondo”.
I funerali, partecipatissimi, sono stati celebrati in settimana nella chiesa parrocchiale:
“Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che si sono fatti prossimi al nostro dolore con pensieri, parole e messaggi di affetto. Ne abbiamo ricevuti tantissimi e in questi giorni difficili è sicuramente un motivo di grande consolazione”