Si è conclusa con una condanna a 4 anni la vicenda che ha coinvolto una ex collaboratrice dell’Istituto comprensivo di Paina di Giussano, accusata di essersi intascata 156mila euro effettuando prelievi dal conto della scuola.
Ha scelto il rito abbreviato
E’ finita con una condanna a 4 anni, grazie al rito abbreviato, la vicenda che ha coinvolto Francesca De Caria, 54 anni, ex assistente della scuola Don Beretta di Giussano, finita sotto processo per essersi intascata quasi 156mila euro in tre anni, con una serie di bonifici (113 operazioni in tutto) tramite i conti in uso all’istituto comprensivo di Paina.
Assolti il marito e la madre
Il gup ha pronunciato l’assoluzione per il marito e la madre ottantenne della donna, accusati di essere corresponsabili perché le somme indebitamente sottratte sarebbero finite su conti correnti a lei intestati ma anche “cointestati” ai parenti stretti. La sentenza del gup Andrea Giudici è andata oltre le richieste dell’accusa a 2 anni e 4 mesi di reclusione.
Sentenza più dura di quanto chiesto dall’accusa
La sentenza del gup Andrea Giudici è andata oltre le richieste dell’accusa a 2 anni e 4 mesi di reclusione. L’ex impiegata è stata licenziata dalla scuola (la cui dirigente è risultata estranea ai fatti contestati). Nella sua qualità di “assistente amministrativo di ruolo facente funzioni di Direttore dei servizi generali e amministrativi”, e quindi da ritenersi “incaricata di pubblico servizio”, si sarebbe appropriata dei fondi scolastici, tra il 2021 e il 2023, eseguendo “113 mandati di pagamento” in assenza di “giustificazioni o adeguate causali”.