Il caso

Non va a scuola, perchè si sente escluso: protesta del ragazzino ADHD

La mamma scrive una lettera: "Mio figlio non è accolto come dovrebbe"

Non va a scuola, perchè si sente escluso: protesta del ragazzino ADHD

Per quasi una settimana   non è andato a scuola perchè si sente escluso.  Prosegue la vicenda che ha coinvolto un bambino di 12 anni ADHD di Giussano.  Questa volta a protestare è  stata la mamma  dell’alunno disabile che teme possa essere allontano e trasferito in una comunità psichiatrica.

Assente per quattro giorni, per protesta

Non è andato a scuola perchè si sente escluso dalla classe. Questa volta a stare a casa per quasi tutta la settimana è il bambino disabile, 12 enne, con «Disturbo da deficit di Attenzione e Iperattività», di cui tanto si sta parlando ultimamente. Per quattro giorni non si è presentato in aula, in protesta contro la scuola.

La mamma teme possa essere allontanato dalla scuola

Dopo la presa di posizione dei genitori degli alunni di seconda media che per quattro giorni hanno lasciato a casa i propri figli è arrivata anche la reazione della madre del ragazzino considerato «aggressivo». Il suo timore è che il figlio venga allontano dalla scuola e mandato in una comunità psichiatrica, timore che sempre di più la preoccupa: da qui la decisione di non mandarlo a scuola per qualche giorno, ma anche la decisione di scrivere una lettera aperta. Tutto nel tentativo di scongiurare l’allontanamento, in passato già avvenuto, rivelatosi controproducente per il bambino.

«Non l’ho mandato a scuola in segno di protesta contro l’esclusione scolastica – ha spiegato – mio figlio non è un violento, si difende a volte in malo modo da una classe che lo evita».

L’appello alle istituzioni

La madre del ragazzino con disturbi Adhd, si è già affidata anche ad un avvocato, ma attraverso il nostro Giornale ha voluto anche fare un appello alle istituzioni. L’obiettivo è quello di farsi ascoltare e trovare la soluzione più giusta per suo figlio.

«Mi rivolgo alla scuola e alle istituzioni, perchè non si voltino dall’altra parte. Tutto ciò che sta avvenendo è inammissibile».

La lettera

Mi chiamo Laura e sono la madre di un bambino con diagnosi di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (DHD), che presenta difficoltà comportamentali.

Scrivo questa lettera con il cuore colmo di dolore e di speranza. Ogni mattina accompagno mio figlio a scuola con il desiderio profondo che la sua giornata possa svolgersi serenamente, senza conflitti, senza esclusioni. Ma troppo spesso questo desiderio si infrange contro una realtà dura: mio figlio non è accolto come dovrebbe. Alcuni genitori scelgono di non mandare i propri figli a scuola perché lui è considerato “aggressivo”. E così, il mio cuore si spezza.

Non giudico quei genitori. Comprendo la paura, comprendo l’incertezza. Ma ciò che mi ferisce profondamente è l’assenza di un sistema scolastico preparato ad accogliere bambini come mio figlio. Manca uno spazio idoneo, mancano docenti formati, manca una vera cultura dell’inclusione.

Mi chiedo: dov’è l’inclusione di cui tanto si parla? Dov’è la scuola che accoglie tutti, che educa alla diversità, che protegge i più fragili?

Questa lettera è una denuncia, ma anche un appello. Chiedo alla scuola e alle istituzioni di non voltarsi dall’altra parte. Di investire nella formazione, negli spazi, nelle risorse. Di ascoltare le famiglie, di conoscere i bambini, di costruire un ambiente scolastico che sia davvero per tutti.

Mio figlio ha diritto a crescere, a imparare, a essere accolto. Come ogni altro bambino.

Spero che queste parole non si perdano nel vento, ma che possano toccare la coscienza di chi ha il potere di cambiare le cose.

Con rispetto e determinazione