Centocinque firme per dire «no» all’area cani. Una sorta di «contro petizione» alle oltre 150 sottoscrizioni – arrivate all’attenzione dell’Aula attraverso il consigliere di opposizione Paolo Piffer (Civicamente) – che invece auspicavano la creazione di uno spazio dedicato «ufficialmente» agli amici a quattro zampe. Al centro, il giardino pubblico di viale Elvezia, a Monza, dove sorge l’ex skatepark, sulla cui destinazione il quartiere sta dibattendo.
Area cani all’ex skatepark, c’è chi dice no
Dopo la missiva inviata dai sostenitori della realizzazione dell’area cani, ora a scrivere al sindaco Paolo Pilotto (allegando le firme), sono i residenti contrari alla sua istituzione.
«Noi cittadini residenti a Monza in viale Elvezia al numero civico 26 e località limitrofe intendiamo porgere all’attenzione una problematica emersa nelle ultime settimane, legata alla proposta di modificare l’utilizzo dell’area verde, attualmente destinata ad area giochi e spazio relax per i cittadini che abitano nella zona – si legge nella lettera – Riservare tale spazio pubblico esclusivamente ad area per lo sgambettamento dei cani, porterebbe a una privazione per noi utenti che non potremmo più accedervi liberamente».
“Venga usato lo spazio di via Debussy”
Di qui la richiesta al primo cittadino «di non dare seguito a tale proposta in quanto, non solo si determinerebbe la situazione sopra descritta, ma si creerebbero anche disagi e fastidi per chi risiede nelle immediate adiacenze dell’area e che verrebbe disturbato dall’abbaiare dei cani e dal vociare dei rispettivi proprietari». L’alternativa per i padroni dei cani, sostengono, «si trova in via Debussy, nelle vicinanze del numero civico 4, in adiacenza ai binari ferroviari, a 100 metri di distanza e quindi nelle immediate vicinanze dell’ex skatepark, dove esiste già uno spazio che è stato destinato ai cani dall’Amministrazione Comunale monzese alcuni anni fa per cui bisognerebbe provvedere a una puntuale manutenzione al fine di consentire ai possessori di cani di potervi accedere e di poterne fruire in sicurezza, senza dover quindi richiedere l’istituzione di un’analoga area che andrebbe invece a sottrarre spazio libero ai cittadini di viale Elvezia».