Una nuova chiusura per lo Stallazzo di Paderno d’Adda. La struttura, gestita dalla cooperativa Solleva e situata lungo l’alzaia dell’Adda vicino al confine con Porto d’Adda, ha deciso di chiudere di nuovo.
Lo stallazzo chiude di nuovo: “Prendiamo atto della cruda realtà”
Motivo? Purtroppo i ritardi nella riapertura del passaggio interrotto dalla frana lungo l’alzaia avvenuta nella primavera 2024. Sebbene i lavori per la passerella di bypass dello smottamento che occupa la pista ciclopedonale lungo il fiume siano ormai stati completati, attualmente il passaggio risulta ancora chiuso, in quanto è necessario attendere gli ultimi via libera per l’apertura definitiva.
Per questo motivo, come riportato dai colleghi di PrimaMerate.it, la cooperativa Solleva ha annunciato nella giornata di ieri, martedì 18 novembre, una nuova chiusura per lo Stallazzo.
La nota della cooperativa
“La mancata riapertura del transito lungo l’alzaia, interrotta dalla frana dal 16 maggio 2024, nonostante le assicurazioni e promesse più volte espresse dagli enti pubblici preposti, ha purtroppo obbligato la cooperativa sociale Solleva ad assumere, per il secondo anno consecutivo, la decisione sofferta di chiudere i battenti – ha commentato il referente della coop Luigi Gasparini – Non è una sconfitta, è la semplice presa d’atto della cruda realtà”.
La comunicazione è poi proseguita, spiegando che la struttura aprirà nei weekend e su richiesta, ma la cooperativa ci tiene a sottolineare che con questa iniziativa non intende accusare nessuno:
“Per il momento si proverà ad assicurare il servizio nelle giornate festive e il sabato, rispondendo positivamente anche alle richieste di gruppi organizzati lungo la settimana – ha aggiunto – Impossibile disporre diversamente. Naturalmente tutto dipenderà anche dalle condizioni meteorologiche e dalle effettive presenze. La cooperativa con questa iniziativa non intende muovere accuse nei confronti di alcuno. E’ consapevole delle difficoltà oggettive, ma non può gestire l’attività in perdita, senza il supporto economico del pubblico”.