Un maxi pacchetto da 104,6 milioni di euro per i lavori pubblici ridisegnerà Monza nei prossimi tre anni. La Giunta Pilotto ha approvato il Piano delle Opere pubbliche 2026-2028, il documento che mette in fila gli interventi su scuole, strade, verde, patrimonio pubblico, sport, cimiteri e mobilità, con un’attenzione particolare all’educazione, alla cultura e alla sostenibilità ambientale.
Lavori per oltre 75 milioni di euro
Il 2026 sarà il vero motore dell’intero programma: 75,6 milioni di lavori in un solo anno, quasi tre quarti dell’intero triennio. Un volume di investimenti che, sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti, rappresenta «una discontinuità netta con il passato» dopo anni di spesa ridotta, tra i contenimenti del periodo precedente, il mandato Allevi definito «timido negli investimenti» e lo stop imposto dal Covid.
«Mai nessuno aveva investito così tanto sulle scuole», afferma, ricordando gli interventi già avviati sulla nuova Bellani e sulla riqualificazione dell’ex Borsa. «E’ una cifra enorme, poi è ovvio che non tutti i 75 milioni di euro di lavori potranno vedere la realtà nel 2026, ma più dei due terzi potremmo sperare di impegnarli a bilancio – ha aggiunto Lamperti – In Comune abbiamo meno personale tecnico di qualche anno fa, ma lavoriamo su progetti quantitativamente e qualitativamente superiori».
Gli interventi principali
Le scuole rappresentano uno dei capitoli centrali del piano. Nel solo 2026 sono previsti 3 milioni per la messa in sicurezza della Bachelet, 3,8 milioni per la riqualificazione della scuola del Cartoccino, 1,3 milioni per gli adeguamenti alla De Amicis, 3,2 milioni per il risanamento della media Confalonieri e per la Sala Maddalena, oltre a interventi diffusi su cortili, impianti, smaltimento delle acque, comparti ludici e la riqualificazione della Buonarroti.
«Il lavoro più oneroso sarà il piano terra della Bachelet», osserva Lamperti. Ampio anche il capitolo dedicato alla mobilità: 1 milione per la manutenzione delle strade, 1 milione per la viabilità principale, 600 mila euro per la segnaletica, 500 mila per le piste ciclabili e 500 mila per la moderazione del traffico.
I due nuovi parcheggi interrati
A queste voci si aggiungono tre opere di grande impatto: il nuovo parcheggio interrato dell’ospedale San Gerardo (che cuba 15 milioni), quello di via IV Novembre (5 milioni) e la riqualificazione della passerella ciclopedonale di scavalco di viale Stucchi (1,7 milioni).
Il parcheggio del San Gerardo, in particolare, è considerato strategico: «Sarà essenziale quando il cantiere della M5 dimezzerà i posteggi. Deve arrivare prima del cantiere, quindi speriamo di partire nel 2026», precisa Lamperti. «Un altro parcheggio servirà anche nell’area dell’ex Caserma IV Novembre, dove arriverà lo studentato». Il piano prevede anche 3 milioni nel 2027 e 3 milioni nel 2028 per la metropolitana M5. Sul fronte del verde, il 2026 vedrà la riqualificazione dei Boschetti Reali (500 mila euro), del parco di via Collodi (900 mila euro) e dell’area Giardino Incantato–Rota Grassi, anch’essa da 900 mila euro.
«È un intervento molto atteso: sarà pronto entro fine 2026 e restituirà le uniche vere aree ludiche del centro storico, zona dove oggi mancano spazi gioco», spiega l’assessore.
In tema di sostenibilità ambientale sono previsti 300 mila euro di interventi nel 2026, con ulteriori risorse programmate nei due anni successivi.
Lavori pubblici più complicati
Corposo è il capitolo dedicato al patrimonio pubblico: 1 milione per la riqualificazione dell’ex Lavatoio, 1 milione per la tettoia cavalli e le aree verdi dell’ex Macello, 1,1 milioni per gli ex magazzini dei Vigili da trasformare in deposito per il Fondo antico, più altri 700 mila euro per il recupero dello stabile di via Zuccoli. Nel 2028 è previsto il nuovo Hub comunale in viale delle Industrie (1 milione) e il nuovo Archivio comunale da 1,5 milioni. «Per ex Lavatoio ed ex magazzini vigili – aggiunge Lamperti – puntiamo a un mutuo senza interessi presso l’Istituto del credito sportivo-culturale».
Più complessa la situazione per il deposito archivistico di via della Lovera (1,5 milioni) e per il nuovo hub comunale di viale delle Industrie, dove «prima va risolto il contenzioso con la società che occupa gli spazi». Gli impianti sportivi non restano indietro: 560 mila euro per la palestra Tacoli, 300 mila per la palestra del liceo Zucchi, 200 mila per piscine e altri impianti. Il capitolo più rilevante è però la nuova palestra dedicata alla rotellistica, un investimento da 3 milioni di euro. «Abbiamo in mente un’area e stiamo valutando la soluzione migliore», spiega Lamperti.
Cultura, sport e cimiteri
A questa si aggiunge il nuovo «Teatro della Musica», da 2,5 milioni di euro, che sorgerà nell’ex area Colombo. «Sarà adatto a tutti i tipi di musica, dalla classica alla pop-rock. Quando tra marzo e aprile approveremo il piano dell’ex Feltrificio Scotti avremo a disposizione circa 4,5 milioni – tra oneri e risorse – anche per questo intervento e per la riqualificazione del Teatro Manzoni e del Binario 7». Il piano dei cimiteri è articolato e in crescita: 500 mila euro per le sepolture destinate alle altre fedi religiose, 500 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nel cimitero urbano, la riqualificazione della cappella centrale, nuovi ossari e nuovi magazzini, con interventi ulteriori programmati nel 2027 e 2028. «Abbiamo già stanziato le risorse per la bonifica dell’area del nuovo campo per le altre fedi: nel 2026 potranno partire i lavori», conferma l’assessore.
Uno dei capitoli più pesanti del documento è il progetto «Project alloggi pubblici», che solo nel 2026 assorbe 16,4 milioni, destinati alla rigenerazione energetica e funzionale del patrimonio abitativo comunale attraverso un project financing. «Un’operazione fondamentale, mai realizzata con questa scala», sottolinea Lamperti. Un piano, dunque, vastissimo e trasversale, che intreccia edilizia scolastica, grandi opere di mobilità, spazi culturali, impianti sportivi, verde e patrimonio storico. «Stiamo investendo moltissimo e su più fronti – conclude l’assessore – perché dopo anni di freno era necessario dare una scossa e riportare Monza in una traiettoria di crescita infrastrutturale».