A Monza girano i bus di scarto di Milano, dove sono i mezzi nuovi?

Non solo l'offerta scarsa per il trasporto pubblico, ma pure la beffa. Il consigliere Simone Villa denuncia: "Dove sono finiti i mezzi elettrici nuovi?"

A Monza girano i bus di scarto di Milano, dove sono i mezzi nuovi?

Collegamenti scarsi, investimenti insufficienti e pure…bus di scarto. A Monza, così come nel resto della Brianza, l’offerta del trasporto pubblico sembra tutt’altro che adeguata alle esigenze della popolazione. In attesa della metro, i pendolari non possono nemmeno gioire per i bus elettrici: sono quelli arrivati da Milano, senza nemmeno essere stati «preparati» per Monza.

I bus di scarto

Autobus con la locandina della mostra di Escher a Milano ancora appesa accanto ai sedili, display delle destinazioni spenti, obliteratrice non funzionante, segnalatori di direzione disattivi e persino un avviso sui lavori in via Lorenteggio a Milano affisso nel vano passeggeri.
È il quadro che diversi cittadini monzesi hanno segnalato negli ultimi giorni dopo la comparsa sulle linee urbane di sette nuovi autobus che nuovi, in realtà, non sono. I mezzi infatti provengono da Milano e sono stati spostati a Monza senza una vera preparazione per il servizio locale.
A segnalarlo il consigliere comunale della Lega Simone Villa, che ha raccolto tutte le segnalazioni e parla apertamente di «mezzi di scarto arrivati senza alcun adeguamento». Le fotografie mostrano in modo evidente che gli autobus, pur avendo un’età leggermente inferiore rispetto ad alcuni veicoli dismessi a Monza, presentano un chilometraggio molto più elevato e mantengono ancora allestimenti, messaggi e materiali del servizio milanese. «In alcuni casi, le insegne frontali e laterali non riportano nemmeno la destinazione, risultando completamente spente», spiega ancora Villa.

E la flotta elettrica?

Secondo il leghista, inoltre, l’ingresso in servizio di questi autobus confermerebbe una dinamica già temuta da tempo: «A Milano ogni mese entrano in flotta decine di autobus nuovi di ultima generazione, mentre a Monza arrivano veicoli usati che non sono neppure stati riprogrammati per il nostro territorio».
La vicenda dei mezzi provenienti dal capoluogo si somma a quella dei tre autobus elettrici presentati a luglio con tanto di foto ufficiali.

Oggi, riferisce Villa, ne risulterebbero operativi «uno e mezzo». Non è noto se si tratti di problemi tecnici, se alcuni mezzi siano fermi in deposito o se siano stati destinati temporaneamente ad altri servizi. Il risultato, però, è che la flotta elettrica monzese appare largamente sottoutilizzata rispetto alle aspettative create al momento della presentazione. Sul tema degli investimenti pubblici, Villa rivolge un punto preciso: «Con i fondi Pnrr e con le risorse del nostro bilancio abbiamo contribuito al rinnovo della flotta. È doveroso capire se i mezzi acquistati con quei soldi stiano davvero circolando sulle linee monzesi oppure se la priorità sia stata quella di svecchiare la flotta di Milano. Chiederò un chiarimento formale, perché i cittadini devono sapere come vengono spesi i loro soldi».

La posizione dell’assessora

Il consigliere chiarisce che non si tratta di una questione politica ma pratica: «I cittadini hanno il diritto di viaggiare su mezzi adatti, puliti, preparati e coerenti con il servizio locale. Avere autobus che portano ancora la pubblicità di eventi milanesi o la segnaletica di un’altra città non è un dettaglio estetico, ma la prova di una scarsa attenzione verso Monza».

Non sono mancate le rassicurazioni dell’assessora alla Viabilità Irene Zappalà: «Ci sono temi e problemi che stiamo affrontando con l’Agenzia di Bacino e c’è un’interlocuzione frequente e una buona collaborazione, c’è tanto da lavorare e lo stiamo facendo anche in previsione della revisione del nuovo programma di bacino – ha spiegato – Sicuramente condivideremo questa segnalazione nel prossimo appuntamento che avremo. Abbiamo concordato anche di incontrare i gestori del servizio per ribadire direttamente alcune questioni e ho ascoltato anche le Rsu degli operatori».