Sostegno concreto

Rapporto Caritas: le nuove povertà parlano sempre più italiano

Casa e lavoro le richieste più frequenti, ma i dati pubblicati dal report della Comunità pastorale di Usmate Velate, Carnate e Ronco confermano un calo

Rapporto Caritas: le nuove povertà parlano sempre più italiano

Il volto della nuova povertà ha (anche) la faccia di chi è nato e cresciuto qui. E anche se i dati mostrano un leggero calo nelle richieste, la preziosa e silenziosa presenza di Caritas nella vita della comunità resta di fondamentale importanza.

Le nuove povertà parlano sempre più italiano

Nel rendiconto pubblicato nelle scorse settimane dall’ ente caritativo che fa capo alla Comunità pastorale Madonna del Carmine (Usmate Velate, Carnate e Ronco Briantino) il dato colpisce e non poco: su 128 famiglie seguite dal Centro di ascolto nell’ultimo anno, il 42% di esse sono italiane. Quasi la metà. Confermando un trend che negli ultimi anni si è mantenuto tutto sommato stabile, ma che ha subito un’impennata dal periodo della pandemia Covid. Rispetto allo scorso anno le famiglie che si sono rivolte a Caritas sono diminuite, così come i colloqui sostenuti: i numeri aggiornati a novembre parlano di 249 incontri e 16 famiglie nuove.

Lavoro e casa le richieste più impellenti

Tra gli italiani e gli stranieri (58%, soprattutto Marocco 9%, Perù 7%, Romania 6%, Ucraina e Sri Lanka 5%) il bisogno principale resta lo stesso: il denaro non basta. Il 47% delle richieste riguarda reddito insufficiente o totalmente assente, anche quando in casa c’è chi lavora. Il 13% cerca occupazione o vive situazioni di lavoro irregolare, mentre quasi il 9% deve fare i conti con crisi domestiche, come separazioni o famiglie monoparentali. Il lavoro povero, insomma, resta la vera emergenza del nostro tempo.

“Un tempo il lavoro era la via per l’autonomia – sottolineano i volontari – Oggi troppi lavori precari e poveri stanno spegnendo ogni speranza. Anche se si lavora non si arriva alla fine del mese. La questione riguarda anche i giovani: difficile fare progetti di vita in queste condizioni. Ma non ci si può rassegnare”.

In aumento anche anche il problema dell’abitazione, con l’8% attualmente sull’orlo dello sfratto o comunque non riesce a pagare le utenze minime: in questi casi una mano è stata tesa anche dal Fondo Schuster, di dimensione diocesana, attivato a più riprese per sostenere le famiglie nel pagamento delle bollette.