Testa di maiale altro avvertimento due settimane fa nel Torinese
Gesto identificabile come un'intimidazione di tipo mafioso.
Testa di maiale ritrovata già due settimane fa nel Torinese, ma il destinatario resta un punto interrogativo.
Testa di maiale anche nel Torinese
Un avvertimento analogo e recentissimo, anche se a qualche centinaio di chilometri di distanza da Bellusco, teatro questa notte di una macabra apparizione. Una testa maiale è stata appesa sul cancello di una villa nella notte tra il 30 e il 31 dicembre all’ingresso di una villa di Moncalieri, nel Torinese. La testa mozzata era affrancata alla maniglia di una porta per un orecchio e con sè non aveva alcun messaggio.
Scherzo o avvertimento?
Ad accorgersene, una guardia giurata di passaggio. Sul posto i carabinieri, che non escludono alcuna pista: potrebbe trattarsi di uno scherzo quanto di un avvertimento.
Nella casa due famiglie
Non è chiaro chi fosse il destinatario della testa, dato che nella casa vivono due famiglie che hanno subito dichiarato di non avere mai ricevuto minacce di alcun tipo. Per questo, c’è anche il sospetto che l’autore del gesto abbia sbagliato casa…
Da dove arriva il maiale?
Gli inquirenti hanno anche cercato di risalire all’origine del maiale, partendo da un contrassegno di riconoscimento auricolare per arrivare all’allevamento.
I precedenti
Quello della testa di maiale, però, è facilmente identificabile come un'intimidazione di tipo mafioso. Lo dimostra uno dei precedenti casi di cronaca giudiziaria che ha riguardato sempre il Torinese. Si tratta, in particolare, dell’indagine dei carabinieri del Comando provinciale che hanno concluso l’operazione “Big Bang” alla fine di gennaio di due anni fa. Un’operazione che i carabinieri hanno condotto per sgominare un’associazione criminale, di stampo ‘ndranghetista.
La testa di maiale all’imprenditore
Un avvertimento a dir poco drammatico. Di questo, in sostanza, si era trattato all’epoca dei fatti. Un imprenditore attivo in strada del Cascinotto, tra San Mauro e Torino, aveva ricevuto una testa di maiale in una scatola che gli era stata recapitata. Un messaggio diretto, per fargli capire di essere in pericolo e che la criminalità organizzata non aveva mancato di recapitargli. “Sei andato a trovare il nostro amico di San Mauro?”, “Sì, gli ho portato le salsicce”. Così parlavano i criminali tra di loro, riferendosi all’imprenditore di strada Del Cascinotto.