Pizzaiolo sorpreso con due etti di hashish e 15mila euro in contanti
Il 63enne è stato fermato dalla Polizia al rientro dal lavoro. Gli agenti gli hanno dato il tempo di parcheggiare, poi è scattato il blitz
Pizzaiolo sorpreso con due etti di hashish e 15mila euro in contanti. Il 63enne è stato fermato dalla Polizia al rientro dal lavoro. Gli agenti gli hanno dato il tempo di parcheggiare, poi è scattato il blitz.
Hashish e tesoretto: tutto sequestrato
E’ stato arrestato il 63enne italiano finito nella rete degli agenti del Commissariato di Sesto San Giovanni, venerdì scorso. L’uomo, che era già sottoposto agli arresti domiciliari, è stato bloccato al rientro dalla pizzeria all’interno della quale lavora. Aveva infatti un permesso rilasciato dal giudice per assentarsi da casa per “motivi occupazionali”. Ma oltre che le pizze, il sestese pare proprio che avesse anche altro per la testa.
Pedinato e arrestato
Il 63enne da tempo era sottoposto a pedinamento. Venerdì, approfittando del permesso premio, gli agenti di Polizia lo hanno sorpreso a parlottare per diverso tempo con persone già note alla giustizia e alle Forze dell’ordine. Hanno aspettato che facesse rientro a casa. Poi, una volta parcheggiata l’auto, è scattato il blitz. Di sua spontanea volontà ha consegnato agli agenti una mazzetta di banconote contenente 7.650 euro, che il sestese ha detto essere un “prestito da parte della nuora”. Ma da lì a pochi istanti sarebbe spuntato anche altro contante. Oltre che la droga.
Fiume di denaro e la droga nascosta in un borsone
Come prima cosa, i poliziotti hanno setacciato l’auto del sestese. Dentro il bagagliaio c’era un borsone contenente cinque panetti di hashish, dal peso complessivo di 240 grammi. Dalle tasche del sestese sono poi usciti altri 1.200 euro, che si vanno ad aggiungere agli altri 5mila euro che erano custoditi nel vano portaoggetti della stessa macchina. Ma non è finita qui. E’ stata sottoposta a perquisizione anche l’abitazione. E la lista dei “rinvenimenti” si è allungata: altri 1.500 euro erano contenuti in un barattolo del caffè. Sempre in cucina il 63enne custodiva un bilancino di precisione e un macchinario per sigillare sottovuoto i sacchetti. Tutto è finito sotto sequestro.
Processato e rimandato ai domiciliari
Il sestese è stato processato per direttissima nella mattinata di sabato, in Tribunale, a Monza. Il giudice ha convalidato l’arresto eseguito dai poliziotti, rispedendo il 63enne ancora agli arresti domiciliari.