Olimpiadi invernali 2026: Milano e la Valtellina sfidano Torino
Il primo di agosto arriverà la decisione del Coni.
Mercoledì 1 agosto sarà il giorno della verità per la candidatura italiana in vista delle olimpiadi invernali 2026. Il Coni dovrà infatti scegliere la località che si candida a ospitarle.
Olimpiadi invernali 2026: tre le possibili candidate
Sono tre le possibili città candidate per l’edizione 2026 dei giochi invernali. C’è Torino, che ha ospitato la rassegna a 5 cerchi nel 2006. E c’è Cortina che fu sede delle olimpiadi invernali nel 1956. Infine c’è la nostra candidatura, quella che vede come città capofila Milano con la partecipazione della Valtellina e di Saint Moritz. Il Coni dovrà decidere su quali di queste tre opzioni puntare per la candidatura italiana. E non è escluso che si possa arrivare a una sorta di mediazione, ovvero all’unione di due (o magari tutte e tre) le città in un’unica candidatura. In questo caso, però, dovranno essere rivisti e rimodulati i dossier attuali.
Il dossier di Milano
La candidatura di Milano prevede tre aree distinte per lo svolgimento delle gare. Nel capoluogo lombardo sono previste, in caso di vittoria, tutte le competizioni al coperto: pattinaggio artistico e di velocità, short track, hockey su ghiaccio, curling. La località svizzera dovrebbe invece ospitare le gare di salto con gli sci, bob, slittino e skeleton. Il resto, invece, sarebbe tutto valtellinese: sci alpino, fondo, biathlon, freestyle e snowboard. in ciascuna delle località sarebbe realizzato un villaggio per gli atleti e in Alta Valle la scelta cadrebbe sul recupero di un paio di padiglioni dismessi dell’ospedale Morelli a Sondalo.
I dossier di Torino e Cortina
La candidatura piemontese prevede invece il recupero e il riutilizzo degli impianti usati in città per l’edizione 2006 dei giochi e della pista di bob e slittino a Cesana. Le altre location sarebbero Pragelato per le prove di sci nordico e biathlon, Sestriere per lo sci alpino e Bardonecchia per lo snowboard, con il coinvolgimento anche di Pinerolo e Sauze d’Oulx. Cortina, infine, vorrebbe far rivivere all’Italia i fasti del 1956, quando per la prima volta il nostro Paese ospitò un’edizione dei giochi. Furono, appunto, quelli invernali della località dolomitica. Anche in questo caso sarebbe un’olimpiade diffusa, anche se con distanze inferiori tra un campo di gara e l’altro. Centro dell’evento sarebbe proprio Cortina, con i biathlon ad Anterselva, la Val di Fiemme per lo sci nordico, Pinè per il pattinaggio di velocità, Merano per pattinaggio artistico e short track e Bolzano per hockey.
E dopo la scelta del Coni…
Dopo la scelta del Coni sulla candidatura italiana comincerà la vera corsa. La decisione sull’assegnazione dei giochi è infatti prevista per il settembre del prossimo anno dal Cio. Oltre all’Italia sono in corsa anche Canada (Calgary), il Giappone (Sapporo), la Svezia (Stoccolma) e la Turchia (Erzurum). Altre due nazioni, Austria (Graz) e Svizzera (Sion), si invece sono ritirate.