A Lesmo il parco giochi della vergogna FOTO e VIDEO
Appello dei residenti agli amministratori comunali di Lesmo

Vetri spaccati, scritte sui muri, porte distrutte, ascensore divelto, immondizia dappertutto e urina in ogni angolo, oltre alle defecazioni canine sparse accanto a scivoli e altalene per bambini.
Luogo di ritrovo per i giovani di notte
Per non parlare del fatto che il parco, ogni notte, accoglie una ventina di giovani che l'hanno trasformato in punto di ritrovo e la rabbia dei residenti, costretti a nottate in bianco, sale sempre di più.
Il parco “Madre Teresa di Calcutta”, che si trova in via della Sorgente, al confine tra Peregallo di Lesmo e La Cà di Arcore, è stato ribattezzato come il «Parco della paura».
Dopo sei mesi la situazione è la stessa
Il degrado in cui versa il Parco va avanti da parecchio tempo ma noi della redazione, lo scorso mese di febbraio, avevamo già denunciato questa situazione (LEGGI QUI L'ARTICOLO PUBBLICATO IL 9 FEBBRAIO)
Stamattina, invitati dai residenti della zona, siamo ritornati a fare visita ai giardini pubblici e la situazione è rimasta la stessa, se non peggio.
Una vera latrina a cielo aperto, con vetri e bottiglie rotte a farla da padrone.
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Comune se ci sei batti un colpo
Una bella patata bollente quella che si ritrova tra le mani la Giunta di centrosinistra guidata da Roberto Antonioli. Esecutivo che, per tamponare la situazione, potrebbe decidere di chiudere il parco giochi in attesa di capire come riqualificare la zona.
"Anche noi abbiamo già segnalato più volte questo disagio in Comune e anche presso i carabinieri e il Comando della Polizia locale di Usmate - hanno sottolienato i residenti - Ma evidentemente questo parco non interessa a nessuno. Ogni sera arrivano orde di ragazzini in motorino che stazionano nel parco tutta la notte con tanto di musica, urla e schiamazzi. E ogni mattina troviamo rifiuti dappertutto, addirittura anche profilattici e siringhe. Chiediamo all’Amministrazione comunale di intervenire in fretta perché anche noi paghiamo le tasse al Comune di Lesmo, come tutti gli altri cittadini. Non siamo di serie b”
Un’oasi verde diventata una discarica a cielo aperto
Quello che ne viene fuori è un quadro tutt’altro che rassicurante, soprattutto se si pensa che si sta parlando di un’oasi di verde pensata per famiglie e bambini e che, invece, si sta trasformando in una vera e propria discarica abbandonata al degrado e all’incuria.
Eppure le premesse con il quale il parco “Madre Teresa di Calcutta” era stato ideato erano ben altre visto che nel non troppo lontano dicembre 2009 era stato presentato e inaugurato in pompa magna dalla precedente Amministrazione di centrodestra guidata dal leghista Marco Desiderati che aveva visto nell’area il punto ideale per la formazione di un polmone verde, realizzato a proprie spese da un costruttore in cambio della possibilità di edificare alcune palazzine nelle vicinanze.
Un supermercato di frazione mai nato
Non solo, perché all’interno dei 5mila metri quadri di verde sorge un’intera ala (oggi desolatamente deserta e diroccata) dedicata, almeno sulla carta, ad attività che avrebbero dovuto dare nuova linfa al commercio locale, tra cui un bar, un market alimentare e un centro benessere, ideati per venire incontro alle esigenze degli anziani della frazione.
E di questo avveniristico progetto cosa rimane oggi? Ben poco, colpa probabilmente delle contingenze economiche non proprio favorevoli, visto che il privato (la società Salmoiraghi) proprietario dell’area commerciale non ha ritenuto opportuno nemmeno iniziare i lavori per il progetto presentato a suo tempo.
un parco pensato per le persone civili,almeno questo era l'intento del povero Luigino Ripamonti,allora assessore ai lavori pubblici. Per alcuni anni funzionava anche una bellissima fontana,anche i cancelli si chiudevano ed aprivano automaticamente a ore prestabilite. La fontana è senza pompa,i cancelli inutili ferri da rottami,i ragazzi e le ragazze che frequentano il parco dimostrano il meglio della loro inciviltà divertendosi a rompere le costose vetrate. Inutili sono state le telefonate e le e-mail alla URP del Comune e si sa "via la gatta i topi ballano"