La testimonianza

Aggredito a bottigliate nel Parco della pace

Parla l’operaio 47enne ferito alla testa, al braccio e alla schiena e persino morsicato all’orecchio

Aggredito a bottigliate nel Parco della pace

«Non riesco ad alzare il braccio, non posso lavorare e devo essere visitato dai medici tutti i giorni».  Mentre parla Radu Radulescu, 47enne moldavo, ci mostra le numerose ferite alla testa, al braccio sinistro e alla schiena dopo l’aggressione subita nei giorni scorsi nella zona della rotonda al Parco della pace a Seregno.

Aggredito a bottigliate nel Parco della pace

L’autore, un nordafricano già noto alle Forze dell’ordine, lo ha colpito più volte con una bottiglia: nel giro di poche ore è stato identificato dai Carabinieri e il giorno successivo denunciato con l’accusa di lesioni aggravate.

«Ero seduto vicino alla rotonda ad aspettare l’arrivo di mia moglie, che stava allacciando le scarpe a mio figlio – è la testimonianza del ferito, con diverse decine di punti di sutura in varie parti del corpo, anche dietro l’orecchio – Quell’uomo straniero si è seduto accanto a me e mi ha insultato: “Ucraino di m…”, ma gli ho risposto che non sono ucraino. Era ubriaco e aveva in mano una bottiglia di grappa. L’ho spinto indietro e si è allontanato, pensavo che fosse andato a fare la pipì. Poi è tornato alle mie spalle e mi ha colpito e preso a morsi all’orecchio».

Dopo l’aggressione, il moldavo – un operaio che vive nel nostro Paese da otto anni – è stato trasportato e medicato all’ospedale di Monza, dove gli sono state applicate decine di punti di sutura.

Spiega che il suo aggressore «è sempre nella zona, con un taglierino e un coltello. E’ un pericolo anche per le ragazze».

Il 47enne moldavo, in attesa di guarigione e di riprendere a lavorare, chiede più controlli alle forze dell’ordine.

«Al parco la situazione era tranquilla quando giocavano le partite di calcio. Io non ho paura, ma qui tutti hanno paura».