Architetto «scaricato» dopo aver vinto la gara: condannato a pagare le spese legali del Comune

Il Tar ha rigettato il ricorso presentato da Fabrizio Bonafede

Architetto «scaricato» dopo aver vinto la gara: condannato a pagare le spese legali del Comune
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Architetto «scaricato» dopo aver vinto la gara: condannato a pagare le spese legali del Comune

Si era rivolto al Tar nella speranza di riottenere l’incarico che gli era stato revocato, a suo dire, «senza alcun motivo». Invece il Tribunale regionale della Lombardia ha dato ragione al Comune di Monza, condannando il professionista a pagare le spese legali.

Uno «scherzetto» che all’architetto, nonché ex vicesindaco di Cesano Maderno in quota Pdl, Fabrizio Bonafede costerà 2mila euro. La vicenda aveva preso il via nel 2017 quando Bonafede, dopo aver partecipato alla gara negoziata indetta dal Comune per la redazione del progetto relativo a un primo lotto di interventi di manutenzione straordinaria che avrebbero dovuto interessare il liceo «Nanni Valentini», si è visto improvvisamente togliere l’incarico.

Questo «perché - come hanno fatto sapere direttamente dal Palazzo di piazza Trento e Trieste - abbiamo scoperto che il suo stesso lavoro lo possono tranquillamente fare i professionisti che abbiamo già nell’organico».
Una decisione che non era piaciuta al professionista. Tanto che non aveva esitato ad affidarsi all’avvocato Bruno Santamaria e portare il Comune in Tribunale. L’avvocato, come prima cosa, aveva fatto richiesta di accesso agli atti per l’acquisizione della determina o di «qualsiasi altro atto amministrativo attraverso il quale vengono individuati i soggetti interni al Settore che siano qualificati alla progettazione e realizzazione delle opere di manutenzione in oggetto».

A ciò si accompagnava la richiesta del curriculum vitae «o di altro atto che attestasse i requisiti di professionalità dei soggetti interni scelti dall’Amministrazione, nonché l’elenco di tutti i professionisti esterni a cui non è stato revocato l’incarico relativo al procedimento dell’istituto Nanni Valentini».
La risposta del Comune era arrivata a ottobre. «Si informa che non esiste nessuna delibera e/o determina con la quale veniva approvata l’aggiudicazione provvisoria a favore dell’architetto Bonafede». Era così scattato il ricorso davanti al Tar della Lombardia. Ricorso al quale il Municipio aveva risposto decidendo di costituirsi in giudizio e resistere.

La sentenza è arrivata settimana scorsa. Il Tribunale regionale ha rilevato che «il Comune ha rilasciato all’esponente parte dei documenti richiesti relativi alla procedura, poi annullata d’ufficio dall’amministrazione, per l’affidamento di un incarico di progettazione». E per quanto riguarda altri documenti richiesti dall’architetto Bonafede, «l’amministrazione ribadisce che si tratta di documenti amministrativi non esistenti presso gli uffici comunali». E dunque, per il Tar «la pretesa dell’architetto Bonafede appare infondata». Di qui il rigetto del ricorso e la condanna a pagare le spese legali sostenute dal Comune.

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