Caso King, sindaco presenta tre proposte per la Segantini
L'Istituto Comprensivo Hack ha chiesto che vengano riviste in modo che rispecchino «tutte le nostre attuali necessità, affinché l'offerta formativa dei due plessi coinvolti non venga danneggiata»

Caso King, sindaco presenta tre proposte per la Segantini. L'Istituto Comprensivo Hack ha chiesto che vengano riviste in modo che rispecchino «tutte le nostre attuali necessità, affinché l'offerta formativa dei due plessi coinvolti non venga danneggiata»
L'incontro tra sindaco e Comprensivo
Il Comune di Nova Milanese rivedrà le proposte di soluzioni presentate sulla base delle indicazioni ricevute dai rappresentanti della scuola. Questa la sintesi dell’incontro l’incontro dei giorni scorsi tra i rappresentanti dell’Istituto Comprensivo Margherita Hack con il sindaco Fabrizio Pagani e i tecnici comunali per discutere la ricollocazione della primaria Anna Frank nella secondaria Segantini poiché il plesso di via Novati dovrà ospitare un distaccamento della scuola superiore Martin Luther King di Muggiò.
Un incontro che ha seguito un'accesissima seduta di Consiglio comunale aperto: l'aula di via Zara era gremita di genitori e insegnanti determinati a difendere i plessi della primaria e della secondaria.
I presenti alla riunione
Alla riunione con il sindaco erano presenti il dirigente Massimo Lattari e i suoi collaboratori, le vicepresidi Domenica Lavalle e Cinzia Bellucci, le referenti del plesso di via Novati, Maria Luisa Filippi, e di via Mazzini, Maria Antonietta Perri, della secondaria Segantini, Michela Marazzita, la presidente del Consiglio di Istituto, Emanuela Perillo, e la presidente dell’Associazione genitori, Laura Quattrone. Alla riunione c’erano anche i consiglieri comunali Antonio Zabatta (Vivere Nova) e Filippo Lo Monaco (Forza Italia).
«L’incontro è stato improntato alla operatività, ovvero alla ricerca delle soluzioni più idonee rispetto alle necessità della didattica - ha premesso il sindaco - I tecnici comunali, in prima battuta, hanno proposto tre diverse soluzioni».
L'illustrazione delle proposte
In apertura di incontro, i rappresentanti del Comprensivo Hack hanno ribadito la contrarietà dell'Istituto al progetto di cessione del plesso Frank, quindi hanno ascoltato l’illustrazione delle ipotesi progettuali rilevando però che «non si fondavano sulle indicazioni riportate dalla nota inviata dopo le delibere collegiali».
Le richieste del Comprensivo
E’ seguita una lunga discussione nel corso della quale sono state prese in esame tutte le criticità rilevate nelle tavole elaborate dai tecnici comunali. Pertanto i rappresentanti della scuola hanno chiesto per l’ennesima volta al Comune di valutare di un'altra sede per accogliere le sezioni della scuola King oppure, in alternativa, rivedere le proposte presentate in modo che rispecchino «tutte le nostre attuali necessità, affinché l'offerta formativa dei due plessi coinvolti non venga danneggiata».
In conclusione, gli uffici comunali presenteranno una nuova soluzione che tenga conto delle esigenze espresse dai rappresentanti della scuola. Il tavolo di confronto pertanto «si riunirà nuovamente per la verifica congiunta delle soluzioni progettuali e didattiche».
Il Consiglio comunale aperto
Al Consiglio comunale di lunedì sera hanno preso parola diversi rappresentanti del comprensivo Hack, oltre al dirigente, anche gli insegnanti e i genitori degli alunni hanno ribadito le ragioni della loro contrarietà al trasferimento-accorpamento.
Il sindaco
Il sindaco Fabrizio Pagani ha illustrato ai presenti le motivazioni della scelta.
«Una scuola superiore a Nova è attesa da 30 anni, porta benefici di indotto e prestigio per la città - ha premesso - il King è frequentato da tanti novesi, siamo il secondo comune come utenti di quella scuola. Pensiamo poi agli scambi culturali tra scuola superiore e secondaria oppure tra primaria e secondaria, oltre stage di studenti presso aziende novesi. Un'amministrazione deve pensare al bene comune e cercare di guardare più in là in prospettiva».
Secondo il primo cittadino l'accorpamento di due scuole potrebbe evitare in futuro la chiusura di una primaria per il calo delle nascite (nel 2014 a Nova sono nati 217 bambini e nel 2024 sono scesi a 122). "La parte didattica va preservata, faremo l'impossibile per continuare la Dada - ha assicurato Pagani - La mia intenzione è di portare avanti un progetto per il bene della città. Ci tengo quanto voi alla scuola ma io una visione più ampia"
Il dirigente Lattari
Il preside Lattari ha illustrato con molta passione il progetto Dada (Didattica per ambienti di apprendimento) avviato un anno fa alla Segantini grazie a 130mila euro di fondi del Pnrr.
«Questo progetto educativo è costato soldi, fatica, difficoltà, sacrificio e riguarda anche la scuola primaria - ha ricordato - Questo tipo di attività necessita di spazi perché ogni aula diventa un laboratori, i ragazzi si spostano in autonomia. Grazie al contributo ricevuto abbiamo acquistato dei pc di cui 30 ci sono stati rubati a causa di un allarme che non funzionava ma non ci siamo fermati. Abbiamo anche comprato gli armadietti per tutti gli alunni che servono per la circolazione di idee e scambi di alunni nel passaggio da un laboratorio all'altro al cambio dell'ora. E' un progetto molto apprezzato dai ragazzi e quando lo apprezzano loro significa che abbiamo centrato il punto. Ben venga una scuola superiore a Nova ma laddove ci sono dei locali liberi e utilizzabili. Quindi sì a una scuola superiore a Nova, no alla cessione del plesso di via Novati».
Il Consiglio d'Istituto
«Questa comunicazione arriva dall'alto a chiusura delle iscrizioni che anche quest'anno ci hanno premiato con i numeri raggiungendo i 900 alunni nel Comprensivo - ha rimarcato Emanuela Perillo, presidente del Consiglio d'Istituto - agli open day è stata proposta una determinata offerta in determinati plessi e che così non potrà più essere realizzata. L'effetto penalizzerà il nostro comprensivo. Abbandonare aule Dada comporterà la restituzione dei fondi del Pnnr, chi se ne farà carico? I genitori dopo questi stravolgimenti potrebbero decidere di non mandare più i figli in queste scuole, quindi per accogliere le classi del King il rischio è di mandare fuori Nova gli alunni novese. Così ci stiamo annientando. La nostra comunità educante è oggi coesa nell'interesse dei bambini e dei ragazzi per non ledere il diritto allo studio di nessuno».
L'opposizione chiede un passo indietro
I consiglieri di minoranza hanno saputo del «caso King» tramite i giornali ei passaparola, pur apprezzando l'idea di una scuola superiore a Nova non ne condividere le modalità e hanno invitato la Giunta a fare un passo indietro.
«Il progetto così concepito non è realizzabile, forse state compiendo una scelta sbagliata - ha considerato Francesca Chinnici di Fratelli d'Italia - è momento di fermarsi e di rivedere il progetto per trovare soluzione che risponde alle necessità a tutti i nostri ragazzi. Non sono state date le garanzie che gli studenti avranno la stessa scuola. Riconsiderate la proposta, se una cosa non è fattibile l'intelligenza dice che non si fa».
Ha chiesto di sospendere ogni decisione e di aprire un tavolo di confronto per valutare soluzioni alternative il capogruppo della Lega Elena Maggi:
«Siamo venuti a conoscenza dello spostamento a cose fatte e lo riteniamo un fatto gravissimo - ha premesso - la preoccupazione delle famiglie è palpabile. Nella Segantini non ci sono spazi sufficienti e se si procede con l'accorpamento sarà impossibile mantenere la Dada come detto dal personale scolastico. Lo spostamento non è la scelta più corretta, non si può prendere in maniera affrettata senza un confronto e senza rispettare i tempi di cui necessita un cambiamento».
Anche Andrea Romano, professore in pensione dopo 43 anni alla secondaria Giovanni XXIII, ritiene che la procedura debba seguire i passi necessari.
«Il sindaco è accecato dalla voglia di portare una scuola superiore a Nova e si è dimenticato di quello che è da anni un'eccellenza. Lei sindaco ha fatto il calcolo da ragioniere, le classi ci stanno ma si è dimenticato del progetto educativo, sarà ricordato come i primo sindaco che ha portato i genitori a protestare in corteo. Comunità, partecipazione e trasparenza sono le parole chiave del suo mandato ma le ha disattese tutte, andate avanti col paraocchi».