Inquinata e congestionata: Monza soffoca

Tutti i dati emersi dal rapporto Ecosistema Urbano 2021 di Legambiente

Inquinata e congestionata: Monza soffoca
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Soffocata dall’inquinamento. Monza, nell’annuale rapporto Ecosistema Urbano elaborato da Legambiente insieme al Sole 24 ore, si posizione al 93esimo posto, ultima tra le città lombarde, perdendo 8 posizioni rispetto al 2020 quando aveva strappato l’85esimo posto.

Inquinata e congestionata: Monza soffoca

Nonostante qualche buon risultato nelle voci specifiche (come l’efficienza della depurazione e il tasso di dispersione dell’acqua), la forbice con le città più virtuose (Trento, Reggio Emilia, Mantova, Cosenza, Pordenone e Bolzano, le prime della classe) si allarga ulteriormente.

Meglio di Monza hanno fatto Foggia (al 90esimo posto), Napoli (al 41esimo) e Caltanissetta (42esimo), peggio solo Salerno, Grosseto, Siracusa, Ragusa, Massa, Isernia, Latina, Messina, Alessandria, Brindisi, Catania e Palermo.
Diciotto i parametri utilizzati nello stilare la classifica e che vanno ad analizzare cinque diversi settori: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente urbano e energia.

Se, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e dell’acqua i risultati rimangono buoni, a trascinare Monza verso il basso è in primis la qualità dell’aria.

Le concentrazioni di inquinanti sono tra le più alte d’Italia: 97esimo posto per concentrazione di biossido d’azoto, 88esimo per Pm10, 87esimo per numero di giorni di superamento della media per l’ozono.
"Nulla è cambiato - hanno fatto sapere i rappresentanti di Legambiente Monza - Monza rimane, insieme alle altre città della pianura padana una delle città più inquinate. E’ inutile dire ancora che il problema deve essere affrontato in modo più ampio, assieme a tutte le altre provincie e regioni della pianura padana, ma ci aspetteremmo che qualche segnale concreto venisse anche dalla nostra città".

Insufficiente, aggiungono i rappresentanti cittadini di Legambiente, anche l’incremento del numero di alberi pro capite che è sì salito, passando da 17 a 22, «ma nulla in confronto di altre città lombarde come Bergamo ne ha il 50 per cento in più, mentre Brescia ne conta 86».
Anche perché parallelamente sono scesi i metri quadri di verde per abitante: se lo scorso anno erano 70,5, quest’anno sono scesi a 58,3.
«Non basta pensare che il Parco di Monza sia sufficiente: per rendere una città più resiliente alle ondate di calore, all’inquinamento dell’aria ed all’aumento della Co2 bisogna potenziare il verde diffuso in ogni singolo quartiere, strada per strada».

Ecco quello che possiamo fare

Da parte sua l’Amministrazione, precisano ancora da Legambiente, deve sbloccare una situazione ferma da tempo e che contribuisce a peggiorare le condizioni di vivibilità della città. «Il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, si fa ancora attendere, continuano le autorizzazioni alla costruzione di nuovi edifici residenziali su suolo libero, e la posizione rispetto al Plis GruBria è ancora negativa». Ma una svolta deve arrivare anche dai cittadini con uno stile di vita più sostenibile. Meno auto a favore del trasporto pubblico, stop all’usa e getta, massimizzazione della raccolta differenziata, senza dimenticare il rispetto delle regole sulle temperature del riscaldamento di casa, una delle voci che maggiormente contribuisce ad alzare la soglia di inquinamento.
«Ciascuno di noi produce inquinamento e contribuisce al traffico, alle emissioni di CO2, al riscaldamento globale. Ma invece di sentirci in colpa, possiamo cambiare il nostro stile di vita».

Sulla Mobilità c’è ancora tanta strada da fare

Sulla mobilità Monza ha ancora molta strada da fare. I dati emersi dal rapporto di Legambiente restituiscono il quadro di una città che rimane troppo legata al trasporto privato.
Nella classifica la città si posiziona al 42esimo posto per utilizzo dei mezzi pubblici. Per quanto riguarda la voce Isole pedonali siamo all’87esimo posto con 0,08 metri quadri per abitante. Meglio le infrastrutture per le biciclette con 6,16 metri quadri per abitante (51esimo posto).

"Sulle nostre strade circolano 80mila 176 autovetture, stando agli ultimi dati disponibili elaborati dall’ufficio Statistiche del Comune - ha fatto sapere Carlo Abbà di MonzAttiva - Ci sono 767 auto ogni mille abitanti, escludendo under 18 e non patentati. Altrove, dove ci si è impegnati per una mobilità sostenibile, i numeri sono diversi.
"A Bergamo, città paragonabile alla nostra, su cui gravita anche un aeroporto, ci sono 617 auto ogni 1.000 abitanti, e in Lombardia la media è di 625 ogni mille residenti. Ormai siamo a fine mandato e del piano urbano della mobilità sostenibile non c’è traccia".
Tante, troppe, le auto che circolano a Monza. "Si è registrato un marcato aumento nell’acquisto delle auto - ha precisato Abbà - Un dato più che raddoppiato rispetto a quanto accadeva in passato. Nel 2019, ultimo dato disponibile, si sono registrate 943 nuove immatricolazioni auto, quando la media degli anni precedenti si era fermata a 466 vetture l’anno". Un aumento che ha inciso sulla qualità dell’aria. «Questo si traduce anche in una maggiore incidenza di malattie respiratorie e ormai sappiamo quanto conti la qualità dell’aria anche nella lotta al Covid-19- ha aggiunto Maria Chiara Pozzi, consigliere comunale di MonzAttiva - Le piste ciclabili sono ancora poche. Quelle realizzate recentemente, penso a quella di via Borgazzi, non sono nemmeno sicure a detta degli stessi ciclisti. E in ogni caso, siamo in ritardo rispetto alle altre città capoluogo per chilometri di piste in rapporto alla popolazione».

Coldiretti, verde urbano, a salvarci è il Parco

Inquinata, congestionata dal traffico, ma con ancora del verde a disposizione. Complice la presenza del Parco, Monza strappa un buon quarto posto in un’altra classifica - quella di Coldiretti - basata sui dati Istat in riferimento all’ultimo Rapporto 2021 sulla qualità dell’aria in Europa, pubblicato dall’Aea, l’Agenzia europea dell’ambiente e che misura la disponibilità pro capite di verde urbano nelle città lombarde capoluogo.
La città che ha conseguito il risultato peggiore è stata Lecco, dove ogni abitante ha a disposizione 15,4 metri quadrati di verde urbano, segue Milano con 17,8, Varese con 19,3, Pavia con 24,1, Bergamo con 25,4, Brescia con 26 metri quadrati per abitante, Cremona con 31,6 metri quadrati, Mantova con 40,3 metri quadrati, Monza con 58,3 metri quadrati per abitante, Lodi con 58,6, Como con 67,6. Infine c’è Sondrio, la città più green, con 298,2 metri quadrati di verde urbano pro capite.
Monza ha a disposizione più verde urbano per abitante rispetto alla media italiana con appena 33,8 metri quadrati di verde urbano per abitante. Poco verde a disposizione e una qualità dell’aria pessima hanno fatto del nostro Paese il primo fra gli Stati dell’Unione Europea per numero di morti per biossido di azoto ed è il secondo dopo la Germania per i rischi da particolato fine.

Male l’ambiente, a premiare la Brianza ci pensa il reddito. La classifica di Italia Oggi

Cambiano i parametri e con essi anche i risultati di Monza. L’ultima tra le classifiche pubblicate, quella di Italia Oggi con La Sapienza, ribalta il verdetto di Legambiente, facendo guadagnare a Monza posizioni su posizioni: decima per qualità della vita. Lo scorso anno era 15esima.
A premiare la nostra provincia sono stati soprattutto gli indicatori di affari e lavoro, istruzione e formazione, mentre risulta dietro in quelli di turismo e tempo libero.
A livello nazionale, a vincere è stata sorprendentemente la provincia di Parma (l’anno scorso 39esima), dopo anni di staffette tra Pordenone e Trento, quest’anno rispettivamente nona e seconda.
A seguire, prima di noi, Trento, Bolzano, Bologna, Milano, Firenze, Trieste, Verona, e Pordenone.
A chiudere la classifica nazionale è Crotone (107esima), che scivola di un’ulteriore posizione rispetto allo scorso anno.
Nel report divulgato da ItaliaOggi si legge come le grandi città del Nord abbiano scalato la classifica di quest’anno.
Al contrario le realtà più piccole, e non solo del Sud, sembrano quest’anno scivolare lungo un piano molto inclinato: da una parte le metropoli hanno dimostrato di saper affrontare meglio la pandemia da Covid-19, dimostrando una resilienza più accentuata rispetto a quella dei centri minori. Il secondo motivo è metodologico: quest'anno infatti il valore del fattore della popolazione è stato ridimensionato, attribuendogli un peso uguale o di poco superiore ad affari e lavoro, ambiente, sicurezza, salute, tempo libero e reddito.

Intanto arriva un nuovo bosco da 100 piante

Non si sono fermate dopo aver restituito a Monza l’agrumeto storico della Villa Reale e dopo aver creato il paradiso delle api e della biodiversità alla scuola di Agraria.
Stavolta, in occasione della Giornata nazionale degli Alberi, indetta dal Ministero dell’Ambiente, le Soroptimist di Monza hanno puntato ancora più alto, donando alla città di Monza un nuovo «bosco» da cento alberi, realizzato la scorsa settimana in zona Cazzaniga.
Dopo avere realizzato varie iniziative volte a promuovere lo sviluppo sostenibile, infatti, il Club di servizio ha voluto fare un regalo alla città in occasione dei 100 anni del Soroptimist Club International.

E così è nata l’idea di creare un piccolo bosco con 100 esemplari di essenze autoctone, in un’area della città di Monza a forte insediamento abitativo al grido di «Cento alberi per cento anni».
"L’iniziativa del Soroptimist Club di Monza è volta a promuovere e sostenere, con una realizzazione concreta, una più ampia azione di incremento e diffusione del patrimonio arboreo - ha evidenziato la presidente Angela Levatino - Gli alberi sono un patrimonio essenziale anche per Monza: rendono più bella la nostra città, assorbono CO2 contrastando il cambiamento climatico, aiutano a mitigare la calura estiva, regolano il flusso delle acque piovane, contengono l’inquinamento atmosferico e acustico, creano preziose zone d’ombra, sono l’habitat ideale per tante specie di uccelli e piccola fauna selvatica. La fase di progettazione è stata curata da Rosanna Meroni, Mide Osculati e Doda Fontana che ringrazio".

Insomma, uno sguardo al futuro, già a partire dalla collocazione: l’area di piantumazione, individuata d’intesa con l’Amministrazione, infatti, è situata in prossimità delle scuole di via Debussy. Lì tra venerdì e domenica sono state poste a dimora essenze idonee alla crescita in spazi urbanizzati e adatte a contribuire al miglioramento del micro-clima locale fornite gratuitamente dall’Ente regionale di sviluppo agricolo e forestale della Lombardia. L’iniziativa arriva dopo che qualche settimana fa era stato creato un bosco da 500 piante in via Baradello, mentre l’anno scorso era stato creato un bosco urbano in via Sant’Anastasia: poco più di 3.500 piante su un’area di 17 mila metri quadrati. Settimana prossima, invece, nel quartiere Regina Pacis – San Donato saranno collocate altre 50 piante forestali fornite dalla società «H2O». L’area individuata è quella di via Buonarroti, angolo via Vecellio.

"Rispetto al 2017 è triplicato il numero di alberi nella città. Vogliamo lasciare un’eredità diversa alle future generazioni, gli alberi sono i migliori alleati dell’ambiente. Per Monza l’elemento verde è la prima difesa contro l’inquinamento atmosferico", ha spiegato l’assessore all’Ambiente Martina Sassoli che era presente alla piantumazione con Alessandro Fede Pellone. presidente di Ersaf.

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