Nespoli a Monza: luna, sogni e ambiente - VIDEO

L'astronauta ha confermato le preoccupazioni sul riscaldamento globale, chiedendo più rispetto per l'ambiente

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"Sono difficili le cose nello spazio, ma se ci sono risorse e lavoro di squadra nulla è impossibile". Come sempre Paolo Nespoli, l'astronauta brianzolo famoso nel mondo, ha dato una grande lezione di vita. Ieri sera, durante le "Due chiacchiere sulla Luna" in Villa Reale a Monza, nella conferenza organizzata da Fondazione Cariplo e Comunità Monza e Brianza (nell'ambito della mostra "dal Marmo al Missile"), ha parlato di spazio, ma anche di sogni e di ambiente. Una serata da tutto esaurito, cui molte persone hanno dovuto assistere solo dall'esterno guardando i maxi schermi. Con un Nespoli in grande forma, ironico, sognatore, capace di far riflettere. In primis sull'ambiente.

L'ambiente

"Come un termometro ci dice se siamo malati, le misurazioni dei satelliti ci confermano che la terra si sta surriscaldando. Visto dallo spazio il posto in cui viviamo è stupendo, preserviamolo! Facciamo più attenzione all'ambiente, in prima persona impegniamoci per sprecare il meno possibile", ha detto facendo riferimento alle battaglie ecologiste che stanno prendendo piede. "Bisogna essere in grado di puntare su progetti e investire risorse anche se non si ha un ritorno immediato".

 

La politica

Un messaggio che gli ha fornito l'assist per chiedere uno sforzo in più anche a chi ci governa. Parlando della lungimiranza del presidente Kennedy nel 1962 (che ha sognato e poi reso possibile un atterraggio lunare quando era impensabile), ha delineato come dovrebbero essere i politici. "Dovrebbero saper guardare e programmare politiche a molti anni di distanza. Chi ha investito sulla ricerca e sullo spazio ha fatto passi da gigante e tutto è tornato indietro in termini di benessere economico e di vita anni dopo gli investimenti".

 

La luna

E poi la luna, la grande protagonista. "Non sono andato in prima persona sulla luna, ma quello che ho visto dopo 20 anni alla Nasa e che ho studiato mi fa affermare che sicuramente c'è stata quella missione". E l'ha raccontata con la grande capacità comunicativa che da sempre strega anche chi non ha dimestichezza con stelle e razzi. Svelando anche tante curiosità e non solo come si è arrivati a progettare lo shuttle, ma anche il grande rischio che si è preso l'equipaggio. "Continuando ad andare avanti quando il carburante stava per finire". "Perché quando si vuole ottenere una cosa, la si può realizzare".

 

 

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