PretenDiamo la Legalità

"PretenDiamo la Legalità": la primaria Omero premiata dalla Questura di Monza

I bambini delle classi 2°E e 2°F sono risultati vincitori del concorso a livello provinciale

"PretenDiamo la Legalità": la primaria Omero premiata dalla Questura di Monza
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Cerimonia di premiazione alla scuola elementare Omero di Monza, dove la questura ha consegnato agli alunni delle classi 2°E e 2°F il riconoscimento per la vittoria del concorso «PretenDiamo la Legalità» a livello provinciale.

«PretenDiamo la Legalità»: l'Omero vince a livello provinciale

Questa mattina la scuola elementare Omero ha accolto degli ospiti davvero speciali. Si tratta degli agenti della Questura di Monza, che hanno premiato gli alunni delle classi 2°E e 2°F per la vittoria al concorso «PretenDiamo la Legalità». «La legalità vista con i nostri occhi» è il titolo del progetto con cui gli alunni dell’istituto comprensivo Koinè hanno ottenuto l’ambito riconoscimento, primeggiando nella categoria «Scuole Primarie» a livello provinciale.

Il percorso di educazione civica ha preso il via lo scorso anno, a partire dagli incontri condotti dall’ispettore Antonio Caldarone e dal viceispettore Katiuscia Maniglio finalizzati a stimolare la riflessione sui temi della sicurezza, della legalità e del rispetto delle regole in ogni contesto sociale. Gli stessi agenti che oggi hanno premiato i piccoli, congratulandosi con tutti loro per il lavoro svolto:

Avete colto appieno il senso del concorso, spiegando in modo efficace cos’è la legalità: il rispetto delle regole in ogni ambiente.  Essere felici significa proprio vivere in un mondo in cui sicurezza e legalità vengono rispettate. Così facendo diventerete dei cittadini modello.

Cerimonia di premiazione PretenDiamo la Legalità
Cerimonia di premiazione alla scuola elementare Omero di Monza per il concorso «PretenDiamo la Legalità».

La favola di Pinocchio per riflettere

Un insegnamento che gli studenti hanno fatto proprio, come dimostra l'elaborato realizzato per il concorso: un video registrato in stop-motion, montato con il supporto dell’insegnante Claudio Vigoni, che ha messo insieme ogni singolo fotogramma. Oltre 300 le figurine che gli alunni hanno disegnato, colorato, ritagliato e spostato per dare vita a scene di vita quotidiana che mostrano tristezza e sofferenza laddove la legalità non viene rispettata: un’aula e una cameretta messe a soqquadro, dei giardini pubblici vandalizzati e degli spazi verdi comuni rasi al suolo per lasciare spazio alla cementificazione.

Questi concetti possono sembrare ostici da comprendere per dei bambini di prima elementare, ma se trattati con il giusto metodo e le giuste parole sono facili da capire. Per questo siamo partiti da una storia semplice, quella di Pinocchio, individuando i personaggi buoni che incarnano i concetti di legalità, rispetto dell’altro, del bene comune e delle regole necessarie per vivere in armonia e quelli cattivi, da non emulare- ha spiegato l'insegnate Francesca La Rocca, che insieme ai docenti delle classi coinvolte e agli educatori di "Spazio Inclusione" Elena Sala e Francesco Fontanari ha seguito i bambini nella realizzazione del progetto- Seguendo questa scia, continueremo a lavorare su questi concetti che approfondiremo durante tutto il percorso scolastico

 

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