Stomatite aftosa, i consigli del Centro Medico Brianza
Stomatite aftosa. Una patologia del cavo orale che, al suo insorgere desta una certa preoccupazione nel paziente, ma che in realtà, per quanto fastidiosa, a meno che le sue cause non risiedano in problematiche più gravi, ha un decorso del tutto benigno. La malattia tende a riproporsi nel tempo e insorge in prevalenza in soggetti con meno di trent'anni. Superata questa età, la frequenza della stomatite tende a ridursi fino a scomparire del tutto.
Stomatite aftosa, facile da riconoscere
"Per il dentista riconoscerla non è difficile perché la malattia si manifesta con ulcere dalle caratteristiche inconfondibili - spiegano i dottori Gianluca Santoni e Andrea Ormellese del Centro Medico Brianza - Nella maggioranza dei casi per arrivare alla diagnosi è sufficiente un esame obiettivo accompagnato da approfondita anamnesi. Solo se si sospetta che la malattia sia conseguenza di una condizione sistemica o si desidera accertare che l'origine delle lesioni non risiedano in un virus orale (herpes) è possibile prescrivere appositi esami del sangue con eventuale analisi colturale dopo tampone buccale. In rarissimi casi si arriva alla biopsia, ma solo se si sospetta che l'ulcera sia segno di un carcinoma della pelle".
I sintomi
Da 48 a 24 ore prima iniziano a manifestarsi dolenzia e un senso di bruciore proprio nel punto in cui comparirà l'ulcera. Quando quest'ultima si manifesta è solitamente della dimensione di qualche millimetro, ricoperta da una pseudomembrana gialla o grigia e contornata da un sottile alone rosso, caratterizzato, talvolta, da margini in rilievo. Solitamente dolorose, queste ulcere diventano ancora più fastidiose in corrispondenza dei pasti. Guariscono da sole nel giro di 7-14 giorni.
Cause, perché viene?
Si ritiene che questa patologia insorga per una concomitanza di fattori. Tra quelli predisponenti individuali rientrano l'ereditarietà ed eventuali traumi, ipersensibilità alimentare, squilibri immunologici, uso di tabacco, stress e disturbi psicologici. Vi sono poi diverse problematiche sistemiche che possono scatenare la malattia. Per esempio, basterà un esame del sangue per individuare eventuali deficit di zinco, ferro, vitamina B1, B2, B6, B12 e acido folico. Anche alcune patologie gastrointestinali, diverse sindromi e infezioni, nonché deficit del sistema immunitario possono contribuire all'insorgenza della stomatite aftosa.
Le ulcere
Le ulcere che questa malattia provoca nella bocca dei pazienti giovani sono di tre tipi. Ulcere aftose minori, in genere di 2 o 3 millimetri, che si formano di preferenza sulla mucosa interna delle labbra. Ulcere aftose maggiori (il 10% dei casi di stomatite aftosa), più grandi, dolorose e durature delle prime, che si formano solitamente sulla mucosa interna delle labbra, su quella del palato e, infine, sulla laringe. In terzo luogo esistono le ulcere herpetiformi (5% dei casi) con lesioni simili a quelle provocate dall'herpes virus, che esordiscono con tanti piccoli spot da 1 o 2 mm e che poi si uniscono a formare un'ulcera sola, grande.
Quale terapia?
In realtà non esiste una terapia in grado di rimuovere la causa della patologia, ci sono però alcuni accorgimenti che permettono di attenuare il dolore in attesa che le ferite guariscano da sole. Bere tanto, escludere cibi piccanti e salati, eliminare le bevande acide dalla dieta, effettuare lavaggi con collutorio clorexidina, applicare direttamente sulle ulcere un farmaco corticosteroide per ridurre l'infiammazione. A quest’ultimo, però, si ricorre solo per i casi più gravi e su prescrizione medica.
Informazioni
Nonostante non sia grave, la stomatite aftosa dovrebbe comunque essere gestita in accordo con il dentista, affinché si possa escludere qualsiasi complicazione e quindi consigliare al paziente la miglior terapia personalizzata, finalizzata alla guarigione nel tempo più breve possibile.
I dottori Gianluca Santoni e Andrea Ormellese aspettano i pazienti al Centro Medico Brianza di Cornate d'Adda, in via Castello 5/A.
Tel. 039.6095873.
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