Una vita dedicata al prossimo: consegnati i Giovannini d'Oro
La cerimonia di assegnazione delle benemerenze cittadine si è tenuta oggi, lunedì, a Monza
Una vita dedicata al prossimo. Sono stati consegnati oggi, lunedì 24 giugno 2024, giorno del Patrono, i Giovannini d'Oro, la massima onorificenza del Comune di Monza.
La cerimonia dei Giovannini d'Oro
I premiati dell’edizione 2024, appartenenti al mondo del volontariato, della chiesa e degli oratori, sono stati selezionati dall’apposita Commissione presieduta dal sindaco Paolo Pilotto e composta da Rosanna Meroni, Emanuele Cirillo, Vittorio Biassoni, Rosella Panzeri, Laura Morasso e dai Consiglieri Comunali Giovanna Porro e Marco Emanuele Monguzzi.
Una vita dedicata al prossimo
“Le benemerenze civiche sono un tributo di riconoscenza autentica che Monza dedica a quanti contribuiscono a renderla ogni giorno migliore – spiega il sindaco Paolo Pilotto – In particolare quest’anno sono generosità, passione e pazienza le caratteristiche delle persone premiate, capaci di trovare tempo e talento da donare agli altri e alla crescita della comunità”.
Gianni Pelli (alla memoria)
A ritirare il riconoscimento alla memoria di Gianni Pelli, scomparso a novembre dello scorso anno, è stata la famiglia che ha voluto ringraziare le Gev. Cittadino attivo prima attraverso l’impegno politico e poi come volontario nel Gruppo delle Guardie Ecologiche Volontarie, Pelli è stato loro instancabile coordinatore fino al 2023, collaborando attivamente anche con il Settore e gli Uffici di riferimento. Così, dopo essere stato un punto di riferimento per gli abitanti del Quartiere San Rocco, Gianni lo è diventato per tutti i volontari Gev: presenza costante anche nel Parco di Monza, si è distinto per la dedizione quotidiana alla sua città, che ha voluto servire anche in qualità di “nonno civico”. “La lunghissima storia dei meriti personali di Gianni nei confronti della intera città è ben nota ai monzesi. Generosità e passione sono stati i segni distintivi della sua attività a servizio della città.
Fulvia Tiziani (alla memoria)
Entrata a far parte dell’Associazione “Ti do una Mano onlus”, Fulvia Tiziani ha accolto a più riprese ragazzi vittime del disastro di Chernobyl. Nel 2013, ha iniziato a mobilitarsi per i profughi vittime della guerra in Siria, andando di persona anche al confine turco siriano. Nel 2014 è in prima linea ad accogliere i profughi all’arrivo in Stazione Centrale a Milano. Nel 2019 fonda con il marito l’Associazione “Mani di Pace” che segue diversi progetti in Turchia e in Siria. Commosso il marito, le figlie e le nipotine, sul palco a ritirare il riconoscimento.
A ricordarla con commozione è stato il marito, sul palco con le figlie e i nipotini. "Porteremo avanti la sua opera - ha spiegato con la voce incrinata dall'emozione - Lei è stata impegnata ad aiutare gli altri fino alla fine". Sempre disponibile, pronta a regalare un sorriso e un abbraccio, non ha mai smesso di dedicarsi agli altri, ai piccoli, agli immigrati ascoltando chiunque chiedesse aiuto senza fermarsi di fronte agli ostacoli di lingua, di religione e del colore della pelle. Il marito e le figlie portano ora avanti la Sua preziosa e instancabile attività di aiuto e sostegno ai bisognosi”.
Alessandro Colombo
Emozionatissimo anche Alessandro Colombo che ha ritirato il riconoscimento, ringraziando la sua famiglia e i tantissimi amici che lo hanno sostenuto.
Abile musicista, con la sua “Compagnia della Blandoria” ha tenuto innumerevoli concerti a scopo benefico, finanziando diverse attività in campo sociale e culturale. Collabora con la S. Vincenzo De’ Paoli e con le Preziosine nel Centro anziani Day Hospital. Collabora anche con il Liceo Nanni Valentini, aiutando a valorizzare il patrimonio artistico lasciato dal padre, il celebre e amato pittore Riccardo Colombo.
“Da trent’anni al servizio degli altri per rendere il mondo un posto migliore in cui vivere. Animatore adorato dai giovani negli oratori di San Gerardo e Frassati di Cederna. Pacato e determinato, generoso e mite, non si fatica comprendere come sia diventato un punto di riferimento per i ragazzi di più generazioni, coniugando la fermezza sui valori essenziali con la capacità di ascolto e sostegno. Amico sempre pronto a dare una mano, figura di riferimento per moltissimi, ha sempre dimostrato grandezza di cuore e disponibilità nell’affiancarsi a quanti si impegnano in attività di accoglienza e conforto.
Monsignor Silvano Provasi
Pacato, ma non per questo meno emozionato, monsignor Silvano Provasi che ha ricordato i suoi inizi, come parroco a Busto Arsizio. Arciprete di Monza dal 2007, monsignor Silvano Provasi ha festeggiato quest’anno il 50esimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale, al compimento del 75esimo anno di età.
"Sempre con lo sguardo e il cuore aperto all’intera città, ha dimostrato particolare attenzione ai giovani, collaborando con i sacerdoti del Decanato e sostenendo molte iniziative anche fuori dal territorio cittadino. Con grande spirito di accoglienza ha dimostrato in più occasioni una particolare sensibilità anche per tutte le altre forme di fede, instaurando con tutti un colloquio generoso e disponibile. Grazie anche alla Sua opera paziente, dopo sei anni di lavori, la facciata del Duomo di Monza è tornata ad essere la meraviglia che tutti oggi possono ammirare", la motivazione del conferimento.
Corona Ferrea ad Abio
Hanno voluto festeggiare leggendo una lettera scritta da una mamma, i volontari di Abio, l'associazione premiata col premio Corona Ferrea. Una missiva nella quale è emerso tutto il significato dell'impegno negli ospedali, tra i più piccoli.
"Mio marito e io abbiamo portato la nostra bimba in ospedale per accertamenti clinici - si legge nella lettera - Ci siamo trovati davanti a una realtà che mai avremmo immaginato. All'inizio pensavamo di non farcela, troppo forte il magone che ci ha assaliti nel vedere tanti bambini indifesi lottare contro malattie. Finché un momento mia figlia non ha trovato un angolo molto accogliente, ricco di giochi e di bimbi che giocavano coi loro genitori. Una volontaria di Abio Brianza l'ha accolta, mostrandole i giochi e da lì ha iniziato a giocare spensierata, ignara di quanto la circondava. Fortunatamente a nostra sta bene, ma non possiamo dimenticare gli occhi dei bimbi e dei genitori e non possiamo dimenticare il prezioso lavoro dei volontari".
L’Associazione opera al San Gerardo, in stretta collaborazione con le direzioni dei reparti pediatrici, sostenendo bambini e ragazzi, ma anche le loro famiglie, con impegno e dedizione, comprendendo e rispettando le peculiarità personali, di religione e di etnia di ciascuno di loro e andando incontro alle esigenze di ogni singolo giovane paziente.