A 13 anni in Italia con il barcone: "Grazie per la mia nuova vita"
Charfeddine Hadj Said è arrivato da solo dalla Tunisia. Ha scritto una lettera toccante al sindaco Laura Ferrari.
Dai suoi occhi, scuri e profondi, mentre racconta la sua storia e le difficoltà che ha dovuto affrontare a soli 13 anni, a tratti si percepiscono il dolore e la paura provati in quei terribili frangenti, quando nella sua mente l’unico pensiero era «O muoio o vivo». Ma in altri momenti quegli stessi occhi, lucenti e vivaci, trasmettono tutto l’entusiasmo e la voglia di vivere tipica dei ragazzini. Che è ancora più forte e sentita da chi, come Charfeddine Hadj Said, arrivato dalla Tunisia in Italia con il barcone, è consapevole di essere stato davvero fortunato e di aver avuto una grandissima possibilità, quella di cominciare una nuova vita.
A 13 anni dalla Tunisia in Italia con il barcone
Ed è stato proprio il desiderio di un futuro migliore a spingerlo, a settembre dell’anno scorso, a soli 13 anni, a salire su una barca. Ha lasciato in Tunisia i genitori e senza nulla, se non pantaloncini, maglietta e un misto di paura ed eccitazione nel cuore, si è buttato sull’imbarcazione che dopo 17 interminabili ore l’ha condotto a Lampedusa. Era consapevole dell’altissimo rischio che correva, ma era più forte la speranza. E all’arrivo è stata immensa la felicità, anche se le difficoltà non erano finite. Dopo due giorni è stato portato in un hotel ad Agrigento per la quarantena e dopo due settimane lo hanno trasferito alla cooperativa sociale «La grande famiglia» a Naro. Poi, grazie all'aiuto di uno zio è riuscito ad arrivare a Roma e a prendere il pullman che lo ha condotto fino a Milano. Ora è ospitato dagli zii a Camnago.
L'arrivo dagli zii e l'attivazione del Comune
«Il giorno dopo il suo arrivo sono immediatamente andata in Comune a Lentate - spiega la zia Raoudha - Mi hanno chiesto cosa volevo fare, se mandarlo in una comunità o tenerlo con me. Ho già quattro figli a cui badare, ma non ci ho pensato due volte». E così, dopo la firma del sindaco Laura Ferrari, nominato tutore legale del ragazzino, e con l’attivazione dei Servizi sociali, si è avviata la procedura di regolarizzazione sul territorio, che non si è ancora conclusa. Intanto, dato che l’istruzione è un diritto che va garantito, Charfeddine è stato inserito a scuola, dove ha frequentato la 2E alla media Da Vinci ed è pronto a iniziare la terza a settembre. Ammette che all’inizio non è stato facile, ma ora è ben integrato e i compagni gli vogliono un gran bene.
La lettera al sindaco Laura Ferrari
E proprio i suoi compagni, nei giorni scorsi, lo hanno aiutato a scrivere una lettera per il sindaco, in visita alle classi per la fine dell’anno scolastico. «Sono arrivato in Italia da solo - si legge - Grazie che ha firmato per me e ora posso vivere a Lentate e venire a scuola». Toccante la frase che ha detto a Laura Ferrari quando le ha consegnato la pergamena, facendola commuovere: «Quando ero sul barcone il mio cuore si era come fermato. Ma ora che ti vedo ha ripreso a battere».
«Lei mi sta permettendo di vivere una nuova vita, di costruire il mio futuro», conclude Charfeddine, che non ha dubbi su quello che vuole fare da grande: «Qualcosa che mi permetta di aiutare gli altri».
Il sindaco: "Mi ha insegnato a guardare la realtà da un'altra prospettiva"
«Lui ha ringraziato me, ma anche io ringrazio lui perché mi ha insegnato a vedere la realtà da un’altra prospettiva. Spesso siamo portati a proiettare sugli altri quello che noi vediamo, mentre a volte, pur rimanendo fedeli ai propri principi, è utile guardare le cose da un’angolazione diversa», il commento del sindaco forzista Laura Ferrari, che per fargli capire la grande fortuna che ha avuto, ha dato un consiglio al 14enne: «Non sprecare questa occasione, cerca di dare il meglio e di diventare un punto di riferimento per gli altri».
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