Bellusco

A 76 anni di corsa sul Resegone, il veterano Franco Barzio sfiora l’impresa

Sabato il commerciante ha corso la mitica Monza-Resegone insieme al figlio Davide e a Marco Biffi

A 76 anni di corsa sul Resegone, il veterano Franco Barzio sfiora l’impresa
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Un’impresa sportiva e una lezione di vita che, purtroppo, non hanno avuto il lieto fine ma che meritano di essere raccontate per la loro unicità e per la grande passione messa in campo dai protagonisti.
A 76 anni (77 tra qualche mese) il belluschese Franco Barzio, una vera icona del mondo del commercio di Bellusco sabato sera si è fermato a pochi metri dal "Gigante", da quel monte Resegone sognato anche di notte che ha cercato di raggiungere di corsa insieme al figlio Davide, 39 anni, (titolare dell’omonimo negozio di calzature) e al sulbiatese Marco Biffi, 42 anni, nella leggendaria Monza- Resegone che quest’anno festeggia il centenario (la prima edizione si disputò il 9 novembre del 1924). Sabato, dicevamo, l’edizione numero 62 della gara (42 chilometri e 1000 metri di dislivello), partita da Monza e terminata al Rifugio Capanna, ha visto ai nastri di partenza il veterano Barzio.

La storia del commerciante

Il commerciante, ricordiamo, chiuse i battenti del suo negozio nel 2011 per godersi la meritata pensione. Ma cinque anni più tardi, esattamente nel 2016, il figlio Davide, laureato in Geologia, decise di riaprire i battenti del glorioso negozio aperto dai suoi nonni Angelo e Carla. Una scommessa vinta per una attività commerciale che affonda le sue radici nel 1949. Il negozio è stato aperto dal nonno prima in via Garibaldi, dove c’è la banca, poi si era trasferito per ben due volte (ancora in via Garibaldi e poi in via Bergamo) fino a tornare in via Garibaldi 5, dove l’esercizio è stato aperto 40 anni fa ed è stato chiuso nel 2011.

Franco, il veterano della Monza-Resegone

Il veterano della Monza Resegone, dicevamo, può vantare nel suo ricco palmares la partecipazione a ben 40 edizioni della corsa, un vero record. Il suo tempo migliore è stato al di sotto delle 4 ore e un paio di volte si è piazzato nei primi 20.

"Il segreto di voler e poter correre una gara di questa portata è innanzitutto la passione per questo sport e il fatto che il fisico reagisce ancora bene, nonostante qualche acciacco alle ginocchia - ha sottolineato Franco Barzio - La mia prima Monza Resegone la disputai quando avevo 24 anni. Erano altri tempi e il corpo reagiva benissimo, salivo quasi senza fare fatica. In realtà, il mio amore per la corsa è nato quasi per caso. Mi piaceva andare in montagna e quando ho saputo che c’era questa gara ho iniziato ad allenarmi. In passato era diventata quasi una malattia, correre la maratone era il simbolo di una stagione e l’occasione per confrontarsi con gli amici".

Impresa sfiorata

Sabato sera, dicevamo, accanto a Franco e Davide c’era anche Biffi, volto conosciuto soprattutto a Sulbiate per via del suo incarico di moderatore della pagina Facebook «Sei di Sulbiate se...». Biffi, anch’egli grande appassionato di corse, ha al suo attivo la partecipazione ad una decina di maratone, senza contare le mezze maratone (oltre una trentina) e le altre gare minori. In aggiunta a queste ha partecipato ben 4 volte alla Monza Resegone.

"E’ stato davvero bello ed emozionante partecipare anche quest’anno a questa gara che regala sempre mille sorprese - ha raccontato Biffi - E poi correre accanto a Franco e Davide è stata una esperienza che mi porterò sempre nel cuore. Non ce l’abbiamo fatta ma non importa, non sempre è possibile realizzare i sogni che culliamo nel cuore e nella mente. L’importante è almeno provarci e mettersi sempre in gioco, nello sport e nella vita. E io in questo non mi tiro mai indietro".

L'anno prossimo ci riproverà?

Per la cronaca i tre corridori per una manciata di minuti sono arrivati fuori tempo massimo al primo cancello orario segnalato sul percorso ovvero quello di Erve, ubicato al 37esimo chilometro. In pratica i tre dovevano transitare dal traguardo di Erve entro 4 ore 15 minuti dalla partenza m non ce l’hanno fatta (invece il Traguardo della Capanna doveva essere raggiunto entro le 6 ore dalla partenza. Ma questo non cancella la bellissima prestazione dei tre e siamo sicuri che il prossimo anno Barzio ci riproverà ancora ad inseguire il suo sogno. Il conto alla rovescia è già iniziato.

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