Tradizione

A Copreno brucia la Giubiana: riconosciuto dalla Giunta come bene immateriale da tutelare

Ieri sera l'atteso rogo della "vecchia": i bambini hanno gettato tra le fiamme i bigliettini coi desideri per il nuovo anno.

A Copreno brucia la Giubiana: riconosciuto dalla Giunta come bene immateriale da tutelare
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Con i campanacci hanno accompagnato al rogo la Giubiana, per poi affidare alle fiamme i bigliettini che custodiscono i loro desideri per l’anno che è da poco iniziato. Come da tradizione sono stati i bambini ad animare e rendere ancora più coinvolgente l’iniziativa organizzata ormai da anni dall’associazione Copreno in movimento di Lentate sul Seveso in occasione dell’ultimo giovedì di gennaio.

Il rogo della Giubiana a Copreno

Un corteo partito da via Cinque Giornate, accompagnato dalla musica dell’immancabile banda Giuseppe Verdi di Camnago, si è diretto verso piazza Fiume, dove è stato acceso il fuoco che ha avvolto il grande fantoccio della «vecchina». Gli alunni della scuola primaria della frazione hanno quindi gettato tra le fiamme sogni e speranze, messi nero su bianco sulle letterine, con l’auspicio che si realizzino. Un rito propiziatorio che si tramanda da tempo e che consiste nel bruciare simbolicamente il vecchio anno, per augurarsi che quello nuovo sia migliore.

Inserito nell'elenco dei beni immateriali da tutelare

«La Giubiana rappresenta un esempio rilevante di bene culturale immateriale della Brianza dalle antiche radici storiche - afferma l’assessore alla Cultura, Matteo Turconi Sormani - Proprio per tutelare le nostre tradizioni in Giunta abbiamo approvato una delibera che, partendo dalla convenzione Unesco del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ratificata dall’Italia nel 2007, individua un elenco preciso, anche se non esaustivo, dei beni immateriali lentatesi che vanno protetti».

Tutti i beni culturali da proteggere

Tra questi, oltre al rogo della Giubiana, la sagra di San Mauro a Copreno, il falò di Sant’Antonio, la festa di San Vincenzo a Cimnago, quella di Sant’Anna a Birago e quella di Lentate, ma anche i terrazzamenti delle colline, la zona umida di Lentate, il laghetto azzurro, il Sevesello e il sistema dei mulini, i luoghi manzoniani (Villa Verri, Villa Clerici e Palazzo Beccaria), i luoghi dei Porro (Santo Stefano, Mocchirolo, Villa delle colonne, Casa Zerbi, Palazzo Beccaria, Villa Cenacolo, San Francesco Saverio), l’arte dei maestri chiodaioli, del pizzo di Cantù e dell’intaglio del legno, i luoghi della memoria (pietre d’inciampo, lapidi e iscrizioni diffuse) e le edicole votive.

Le immagini del rogo della Giubiana

Le bellissime foto di Maurizio Finotto hanno immortalato il momento in cui la Giubiana è stata accompagnata al rogo. Eccone alcune:

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