Giorno della memoria

A Lentate la posa di due pietre d'inciampo

A Camnago è stato ricordato il deportato Amabile Marelli, poi in via Achille Grandi l'omaggio a Gaetano Venturini.

A Lentate la posa di due pietre d'inciampo
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Lentate celebra il Giorno della memoria con la posa di due pietre d'inciampo. La cerimonia, nel rispetto delle misure anti-Covid, si è svolta oggi, giovedì 27 gennaio 2022, giorno in cui si commemorano le vittime dell'Olocausto.

A Camnago la pietra d'inciampo dedicata a Marelli

Una giornata che l'Amministrazione comunale ha voluto dedicare a due concittadini deportati nei campi di sterminio e uccisi. Due lentatesi che scelsero il bene rispetto al male, che scelsero di non piegarsi e sacrificarono la propria vita per la libertà di tutti: Amabile Marelli e Gaetano Venturini. La manifestazione è iniziata a Camnago, in piazza Fratelli Cervi, dove davanti al monumento ai Caduti è stata posata la pietra per ricordare Marelli, nato a Lentate il 22 dicembre e morto il 13 marzo 1945 in Germania, dopo essere stato sul fronte greco a Rodi. Oltre all'Amministrazione comunale c'erano rappresentanti del Pd, dell'Arma locale dei Carabinieri, della Polizia Locale, della Protezione civile, di varie associazioni del territorio, delle scuole e di Fabio Lopez del Comitato pietre d'inciampo Monza e Brianza, "perché per via della pandemia abbiamo dovuto organizzare una cerimonia ristretta. Ma abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo momento, spero che sia un evento toccante che resti alle future generazioni", ha esordito il sindaco Laura Ferrari, che ha poi lasciato la parola agli studenti, per la lettura del profilo di Amabile Marelli. Lopez ha quindi illustrato il progetto del Comitato e, rifacendosi all'esperienza vissuta da Marelli, ha ripercorso quanto accaduto a Rodi dopo l'armistizio del 1943. Subito dopo, la giovane Martina Pasquale, una familiare del deportato, emozionata ha ringraziato chi ha permesso la posa della pietra: "Non sapevamo nulla di cosa fosse successo allo zio, solo che era disperso. Oggi per noi si chiude un cerchio". Ferrari ha quindi posato la pietra, sulla quale è stata appoggiata una rosa rossa, e ha scoperto un pannello su cui è riportata la storia di Marelli. Dopo la benedizione impartita dal parroco, don Marcello Grassi, e il Silenzio suonato da un componente della banda Giuseppe Verdi, ci si è spostati in via Achille Grandi per rendere omaggio a un altro deportato.

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In via Grandi l'omaggio a Gaetano Venturini

Proprio all'ingresso del parco giochi comunale è stata posata la pietra d'inciampo in ricordo di Gaetano Venturini, nato a Lentate l’1 ottobre 1921, secondo di tre fratelli, e deceduto l’11 dicembre 1943 a Nordhausen (Germania). "Abbiamo scelto un luogo simbolico, un parco frequentato soprattutto da bambini che si trova lungo la via dove aveva vissuto il nostro concittadino - ha spiegato Ferrari - Questo perché vogliamo che i ragazzi che vedono questa pietra si interroghino sul suo significato. E' un modo per riflettere su un evento tragico, con una finalità educativa". "Non abbiamo mai saputo niente di questo zio, solo che era morto in guerra. Siamo felici che ora ci sia questa pietra che lo ricorda", il commento di Silvia Visconti, figlia di Rosanna Arnaboldi, nipote di Venturini.

 

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Don Marcello: "Dobbiamo inciampare nei pensieri buoni"

Prima di benedire la pietra, don Marcello ha lasciato un messaggio, che è insieme un invito e un augurio: "Per evitare che capitino tragedie come quella che ricordiamo oggi dobbiamo inciampare nei pensieri buoni, ognuno di noi, anche i ragazzi che sono il nostro futuro, si impegni a costruire la pace nel dialogo, nell'accoglienza, nel rispetto, nel non rimanere indifferenti".

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