A lezione per fronteggiare il bullismo a scuola
Prima sono stati coinvolti i genitori e poi i ragazzi del Comprensivo Raiberti di Monza
Oltre 200 genitori e 550 alunni avranno qualche strumento in più per fronteggiare le maggiori preoccupazioni dei genitori: bullismo, cyberbullismo, violenza e dipendenze.
A lezione per fronteggiare il bullismo
Si è concluso il programma di appuntamenti organizzati nell’ambito del progetto «Star bene a scuola» iniziato lo scorso 10 novembre al Binario 7 a Monza con il primo incontro rivolto alle famiglie degli alunni dell’Istituto Comprensivo Raiberti, ideatore e promotore dell’iniziativa.
Grazie alla sensibilità del dirigente Antonio Prizio, della vice preside Laura Diodato, e dei referenti del progetto Anna Passaro e Adriano Belfiore, sono stati poi proposti i tre appuntamenti - l’ultimo svoltosi giovedì nella palestra della scuola Rubinowicz in via Magellano con gli alunni delle quinte.
In cattedra il Capitano dell’Arma dei Carabinieri di Monza Massimo Polinori, col vice brigadiere Anna Ricci e la dottoressa Alice Iacono, psicologa clinica, responsabile del centro antiviolenza «White Mathilda».
Coinvolti prima i genitori, poi i ragazzi
«Il progetto che stiamo portando avanti ha trovato terreno fertile nei confronti di quanti si vedono costretti a confrontarsi spesso con situazioni che non appartengono alla propria quotidianità - ha spiegato Polinori - Con questo progetto puntiamo a offrire strumenti per meglio comprendere che certe azioni commesse dai ragazzi, ma anche dagli adulti non sono banali, anzi spesso sono veri e propri reati punibili dalla legge».
E alla fine non solo le famiglie, ma anche i bambini e i ragazzi coinvolti sono stati curiosi e molto colpiti dall’occasione, tanto da inondare di domande. Le insegnanti hanno poi raccolto anche alcuni dei loro commenti. «La violenza lascia il segno nell’anima della persona che la subisce», ha aggiunto M. di 5 C Rodari, «Non conoscevo le droghe sintetiche e i loro gravi effetti», ha sottolineato R. di 5 A Rubinowicz»; «E io non sapevo che per il bullismo si può andare in carcere», ha concluso T. di 5 B Rubinowicz.