Viabilità da rivedere

A Lissone "una ciclabile utile...ma pericolosa"

Il ciclista Simone Guslandi ha sollevato i problemi tra viale Martiri della libertà e viale Repubblica

A Lissone "una ciclabile utile...ma pericolosa"
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"La pista ciclabile è davvero utilissima, ma lasciata così però è anche molto pericolosa. Bisogna intervenire al più presto".

A Lissone "ciclabile utile, ma pericolosa"

E’ stato il lissonese Simone Guslandi, professore al liceo Zucchi di Monza e appassionato delle due ruote, ad alzare i riflettori sul tema della sicurezza stradale e in particolare della nuova ciclopedonale che percorre viale Martiri della libertà e viale della Repubblica, a Lissone.

Le difficoltà per le persone sulla sedia a rotelle

"Uso la nuova pista ciclabile con regolarità per muovermi in bicicletta, è davvero utilissima ma ci sono alcune criticità che vanno sistemate in fretta - ha sottolineato il lissonese che ha contattato personalmente la nostra redazione - I balzelli agli incroci tra la strada e la ciclabile sono molto alti, alcuni anche di parecchi centimetri, e sono davvero pericolosi oltre che a rendere difficile la salita di bici e carrozzine".

Cantiere fermo

Effettivamente i lavori per il tappetino in asfalto rosso sono stati ultimati a dicembre, mentre a gennaio è stata pitturata la segnaletica orizzontale lungo il tracciato. Da li, poi, i lavori e il cantiere si sono fermati in attesa del ritorno degli operai.

"Pensiamo alle persone in sedia a rotelle o alle mamme e ai papà con un passeggino, ma pensiamo anche a chi utilizza il monopattino - ha sottolineato Guslandi - Per loro attraversare un incrocio è problematico, salire e scendere dal tracciato in prossimità degli incroci con un dislivello di oltre tre centimetri è difficile e anche pericoloso".

"Serve intervento risolutivo"

E’ proprio la pericolosità delle intersezioni ad aver spinto il lissonese a sollevare il problema.

"Pensiamo se qualcuno dovesse cadere a causa del “gradino”, potrebbe restare a terra in mezzo a un incrocio ed è un pericolo - ha continuato - Per non parlare anche dei danni alle biciclette. Prendere a forte velocità con le ruote il cordolo del marciapiede rischia di danneggiare le ruote delle bici. Forse è davvero il caso di pensare a un intervento risolutivo".

La questione viabilistica

La questione è anche viabilistica secondo il professore lissonese che ha comunque ribadito l’importanza dell’opera in un’ottica di "convivenza" di più mobilità lungo l’asse viario che collega Bareggia con il rione Cunvegn-Baldiruna verso Vedano al Lambro.

"Infrastruttura importantissima"

"C’è anche una scuola superiore che è servita dalla ciclabile, è un’infrastruttura importantissima per gli studenti che si dirigono agli istituti superiori in bicicletta - ha spiegato il lissonese - La pista ciclabile lungo quel vialone era necessaria per creare uno spazio sicuro, soprattutto per chi usa la mobilità dolce, ed evitare incidenti con auto e mezzi pesanti che percorrono la strada a forti velocità. Ma va ultimata".

I tratti che mancano all'appello

Il tracciato infatti, risulta sostanzialmente completato tra la rotatoria di viale dei Platani e via Di Vittorio, tra via Vecellio e via San Francesco e via Cattaneo. All’appello mancano i tratti davanti agli stabilimenti Vefer (lotto a nord di via Vecellio) e il tratto tra via Cattaneo e l’immissione con la ciclopedonale di via Pacinotti verso Vedano.

La posizione dell’assessore

"I cittadini hanno ragione. Purtroppo però l’azienda che ha vinto l’appalto sta latitando e prima di rescindere il contratto, e quindi rallentare ulteriormente i lavori, vogliamo sperare che i lavori riprendano al più presto - ha sottolineato amareggiato l’assessore ai Lavori pubblici Oscar Bonafè - Mancano da concludere i lavori a ridosso della Vefer e dietro al cimitero. Abbiamo scritto e contattato l’azienda, ma al momento risposte sulle tempistiche non ne abbiamo avute".

Situazione di stallo

Una situazione di stallo che si protrae da Natale. "Solo quando l’intero tracciato sarà completato potremo andare a completare le asfaltature e a livellare gli incroci", ha concluso. Insomma, pare proprio che non resti altro da fare che attendere che la situazione si sblocchi.

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