Progetto

A Meda inaugurata la prima Casa Futuro per l'autonomia dei disabili

In viale Rimembranze inaugurato il trilocale dove vivono Lucia Colona e Silvia Pagnotta.

A Meda inaugurata la prima Casa Futuro per l'autonomia dei disabili
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A Meda la prima Casa Futuro nei Comuni dell'ambito di Seregno per l'autonomia dei ragazzi disabili.

Casa Futuro, inaugurato l'appartamento per i disabili

Una casa tutta loro, dove hanno posto le basi per costruire il loro futuro, verso una sempre maggiore autonomia. L’emozione, accompagnata da qualche lacrima, era palpabile in viale Rimembranze 15, dove Lucia Colona, 38 anni, e Silvia Pagnotta, 40, hanno aperto le porte di «Casa Futuro». Un trilocale al primo piano dove le due medesi, entrambe con un ritardo cognitivo dalla nascita, hanno iniziato ad abitare insieme all’assistente familiare Silvia Cosmo, che le affiancherà e supporterà in questo percorso verso l’indipendenza.

Un traguardo reso possibile dalla determinazione di una mamma

C’erano tutti, familiari, amici e rappresentanti delle due realtà frequentate dalle ragazze, la cooperativa Oasi 2 di Barlassina e l’associazione L’Abbraccio di Meda, a gioire con loro per questo importante traguardo raggiunto, sancito dal simbolico taglio del nastro all’ingresso della palazzina. Un traguardo reso possibile dalla determinazione e costanza di Maria Falanga, mamma di Lucia, consigliera dell’Abbraccio ed ex insegnante della scuola Anna Frank, che pensando al «Dopo di noi», al futuro di Lucia una volta che lei e il marito Franco Colona non saranno più in grado di occuparsene, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e ha colto l’opportunità offerta dalla legge 112 del 2016, che disciplina proprio l’assistenza delle persone disabili nel momento in cui viene a mancare il supporto familiare, e si è rivolta al Piano di zona per mettere in moto l’iter.

Meda, inaugurazione Casa Futuro per ragazzi disabili
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Una casa per due ragazze disabili

«Ho voluto muovermi per tempo, per non trovarmi tra qualche anno in una situazione di emergenza e dover essere costretta a inserire Lucia in una casa famiglia o in un istituto - ha spiegato - Dato che ha un buon livello di autonomia ho pensato che sarebbe stato costruttivo e stimolante per lei provare a essere più indipendente». E così, superando le difficoltà burocratiche e anche i rallentamenti dovuti alla pandemia, «abbiamo acquistato questo appartamento in una zona centrale di Meda in modo che sia vicina ai vari servizi». Un’esperienza che non sta facendo da sola. «Confrontandomi con Franca Todeschini, mamma di Silvia, ci siamo accorte di condividere la stessa linea di pensiero, anche lei sperava per la figlia un’indipendenza dal punto di vista abitativo. E così insieme abbiamo coronato il nostro sogno».

"Grazie al Piano di zona, all'Oasi 2 e all'Abbraccio"

Tutto è partito da questa mamma determinata, «ma senza i fondi messi a disposizione dal Piano di zona questo progetto sarebbe stato economicamente insostenibile - ammette - I contributi non coprono tutte le spese, ma le rendono sopportabili». Falanga ringrazia l’assistente sociale del Comune, «che ci ha seguito in questo percorso», e tutte le realtà «che ci hanno sostenuto, L’Abbraccio con la presidente Nicoletta Rho e i consiglieri, oltre all’Oasi 2. Tutti hanno contribuito a far diventare realtà questo desiderio». Un grande grazie va anche all’assistente familiare che vive con le ragazze: «Ho dovuto fare molti colloqui prima di trovare la persona giusta. Non cercavo qualcuno che facesse da badante, ma che fosse una figura amica. Con lei c’è stata una sintonia immediata».

Un trilocale tutto per loro per una maggiore autonomia

Dopo un rinfresco e le foto di rito, gli invitati a questa festa speciale hanno visitato «Casa Futuro», un trilocale composto da un soggiorno con cucina, un balcone, una camera con due letti «che le ragazze hanno arredato a loro piacimento», una camera singola per l’assistente familiare e due bagni. «Ora stiamo monitorando la situazione, per il momento sta andando tutto bene, le ragazze vanno d’accordo tra di loro e si trovano benissimo con l’assistente», conclude Falanga, orgogliosa dell’obiettivo raggiunto: «Nella zona è la prima esperienza di questo tipo arrivata a un tale step, ovvero all’individuazione di una residenza definitiva. Come ci ha detto Andrea Bagarotti, responsabile dell’Ufficio di Piano di Seregno, “Per progetti di questo tipo non c’è ancora una storia. Vuol dire che la faremo noi”».

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