A Monza arrivato un pullman di profughi ucraini
Grazie alla rete solidale della onlus di un avvocato sono stati accolti cinquanta profughi
Un carico della speranza. E' arrivato ieri sera un pullman carico di una cinquantina di profughi ucraini: donne, bambini e malati oncologici in fuga dalla guerra. Tutto è stato possibile grazie al buon cuore di molti monzesi coordinati dalla onlus "Ti do una mano" dell'avvocato monzese Agostino D'Antuoni e del farmacista Lele Duse che già da anni accolgono i bimbi di Černobyl'.
Arrivati profughi ucraini
Un dispiegamento di forze incredibili ha accolto ieri sera martedì 8 marzo 2022 alle 18 l'arrivo dei cinquanta profughi. Fondamentale il ruolo della Croce Rossa che era presente nella parrocchia di San Pio X di via della Birona (che ha messo a disposizione gli spazi) con tre ambulanze, due pulmini e altri due mezzi. I 24 volontari della sezione monzese della Cri hanno preparato kit di prima necessità per i profughi e hanno accolto i bambini con un sorriso e qualche palloncino. Sul posto anche il sindaco Dario Allevi che ha presidiato per tutto il tempo l'arrivo, offrendo il benvenuto della sua Monza, città solidale da sempre. "È impossibile pensare a questa giornata senza dedicarla a loro: donne coraggiose, in fuga con i loro figli in cerca di cure e di un po’ di sollievo, che trovano altre donne generose che aiutano, sostengono e tendono la mano. Questa è la tenacia e la forza delle donne", ha poi commentato.
Accolti in ospedali e case privati
L'organizzazione, si diceva, era impeccabile. La onlus "Ti do una mano" è riuscita a trovare due pullman a Piacenza e a mandarli fino al confine ucraino. Qui una cinquantina di donne, bambini e malati oncologici sono stati caricati dopo un viaggio della speranza che li aveva portati fino all'estremo confine dell'Ucraina. Due giorni sono serviti prima che i due pullman tornassero carichi di persone. A coordinare le operazioni anche Asst e Ats che con Areu hanno proceduto alle pratiche burocratiche, tra cui il tampone per tutti gli arrivi. Le persone saranno poi indirizzate anche alla vaccinazione Covid. Intanto i bambini malati (una quindicina circa) sono stati distribuiti tra il Maria Letizia Verga che ha accolto la maggior parte, l'ospedale Niguarda e il Besta di Milano. Gli altri profughi grazie alla rete solidale che ha coinvolto anche altre associazioni monzesi sono state accolti in case private. Chiunque ha potuto ha messo a disposizione un letto e un pasto caldo.
Intanto ieri Monza ha mostrato la solidarietà al popolo ucraino, anche con un'altra manifestazione per la pace organizzata dal liceo Zucchi.
IL SERVIZIO COMPLETO SUL GIORNALE DI MONZA IN EDICOLA