E' successo a Muggiò

A Muggiò bimbo di tre anni scappa dal centro ricreativo estivo

Il piccolo è uscito dal cancello lasciato aperto e si è incamminato per strada e fortunatamente è stato trovato dai vicini e riportato al centro

A Muggiò bimbo di tre anni scappa dal centro ricreativo estivo
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Ha visto il cancello aperto del centro ricreativo estivo comunale di Muggiò, organizzato alla materna Collodi, che sta ospitando i bambini dai 3 ai 5 anni, ed eludendo i controlli degli educatori, un piccolo di 3 anni e mezzo è uscito incamminandosi tra via Battisti e D’Annunzio.

Il fatto, secondo la ricostruzione effettuata dalla mamma, raggiunta dalla redazione al telefono, è avvenuto venerdì intorno alle 13.
«Purtroppo non è la prima volta che il cancello resta aperto o socchiuso e basta un attimo  che un bambino esca - ha detto la mamma - Il mio si è incamminato sulla strada che porta al Leroy Merlin».

Trovato dai vicini

Fortunatamente è intervenuta una rete di vicinato che ha riconosciuto il bambino e si è presa cura di lui.

Già lo scorso anno il fatto che il cancello rimanesse aperto era stato segnalato da alcuni genitori che ne avevano notato la potenziale pericolosità.
«Noi eravamo al lavoro e so che i vicini sono riusciti a fermare il bambino per strada, a portarlo nel cortile del condominio e qui lui ha confermato di essere scappato dal centro estivo. Lo hanno affidato a una vicina e poi sono andati al Centro estivo e hanno segnalato la cosa, accompagnando poi una delle educatrici  nel cortile del palazzo e lei ha sgridato il bambino per essere uscito», ha raccontato la mamma.

E’ scossa e le intenzioni sono quelle di sporgere denuncia. «Vorrei farlo perché i bambini non devono uscire e devono essere controllati - ha aggiunto la muggiorese - Fortunatamente non è successo niente nonostante mio figlio sia stato per strada da solo e, anzi, ringrazio chi lo ha trovato e riconosciuto e ringrazio il cielo che non sia successo niente al bambino».

Fortunatamente il bimbo sta bene

La mamma ha voluto raccontare la disavventura, denunciando l’accaduto anche sui social,  per avvertire gli altri genitori a fare attenzione affinchè non capiti ancora a qualcun altro.
Nel frattempo le referenti del centro ricreativo estivo (che si svolge al Collodi di via Battisti ma nulla c’entra con la scuola materna che offre solo gli spazi) - contattate dalla nostra redazione ieri mattina, lunedì - hanno comunicato che sono al lavoro per ricostruire l’accaduto e fare le dovute verifiche, di concerto anche con il Comune.
I centri estivi ricreativi comunali sono organizzati in collaborazione con le cooperative: per i bambini dell’infanzia il centro è strutturato nella scuola materna Collodi con 3 turni: dal 3 al 14 luglio, il secondo dal 17 al 28 agosto e il terzo dal 23 al 29 agosto. Tra le attività della settimana ci sono la psicomotricità, giochi, piscina, gita, laboratori creativi e musicali.

Un fatto grave per l'assessore

«Quello che è accaduto nel pomeriggio di venerdì è grave, motivo per il quale l’Ente si è subito adoperato per verificare innanzitutto che il bambino stesse bene e successivamente per ricostruire le dinamiche così da comprendere come sia potuto succedere e fare quindi una ricognizione precisa delle responsabilità a fronte delle quali verranno presi adeguati provvedimenti – ha dichiarato l’assessore alle Politiche educative Anna Franzoni –  Siamo in contatto con la famiglia alla quale è stata data ovviamente la massima disponibilità». L’assessore ha voluto rassicurare tutte le altre famiglie che usufruiscono del servizio.

«Ci terrei a rassicurare le famiglie muggioresi, che affidano quotidianamente i loro bambini ai nostri centri estivi, che la cooperativa che li gestisce lavora sul nostro territorio da anni e si è sempre contraddistinta per la professionalità e serietà dei propri educatori – ha ribadito – Sicuramente in questo caso c’è stata una non sufficiente sorveglianza ma tutto è stato fatto e verrà fatto per far sì che non accada più un evento del genere». L’invito dell’assessore ai genitori è che «qualora ne sentissero la necessità» di non esitare a confrontarsi con il personale che accoglie i  bambini, per rinsaldare la fiducia tra famiglie e educatori.

 

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