Desio

A Spaccone petizione contro la festa del Pd

Raccolte oltre 130 firme, che chiedono al Comune di non concedere l’autorizzazione: «Sarebbe un precedente»

A Spaccone petizione contro la festa del Pd
Pubblicato:

Petizione contro la festa del Partito democratico a Desio. Il documento con le ragioni del diniego e 132 firme è già stato protocollato in Comune a Desio e chiede all’Amministrazione «di non concedere l’autorizzazione per l’appuntamento con la kermesse del Pd in continuazione della festa del quartiere», che si terrà dall’8 all’11 giugno. Si tratta di una novità per Spaccone che non tutti hanno gradito, tanto che in parecchi hanno deciso di sottoscrivere la raccolta firme promossa da alcuni dei residenti.

A Spaccone petizione contro la festa del Pd

La festa del quartiere è un’iniziativa che si ripete ormai da parecchi anni e viene organizzata nel parco Mauri. Quest’anno si è presentata la possibilità di andare oltre, utilizzando una struttura che era già stata installata e autorizzata.

«Riteniamo che sia corretto utilizzare gli spazi per la festa del quartiere, pur creando disagi ai residenti – si legge nel testo che accompagna le firme – ma troviamo inappropriato indicarli come area disponibile per altre attività. Autorizzare lo svolgimento della festa del Partito democratico creerebbe un precedente che porterebbe a identificare il quartiere come una zona adibita alle feste, cosa per noi insostenibile».

I firmatari dicono anche «di essere in disaccordo con il Comitato di quartiere, da cui a questo punto non ci sentiamo rappresentati e tutelati», affermano. Motivo della discordia è dunque la festa in continuità, che, per risparmiare su strutture e costi, vede la collaborazione del Comitato di quartiere con il Pd. A spiegare come è nata l’idea è Gianni Bona, referente del Comitato di quartiere e uno degli organizzatori del tradizionale appuntamento di giugno.

«Con il Circolo Briani con cui condividiamo la struttura e il montaggio, visto che loro ci prestano il tendone, è emersa questa possibilità. E proprio perché siamo consapevoli della difficoltà a gestire una festa in autonomia è stata presentata la richiesta. I costi sono sempre elevatissimi e questa ci sembrava una buona opportunità, anche perché le spese in un anno sono aumentate parecchio e per un’associazione come la nostra non è semplice riuscire a sostenerle. Già solo ad A2A abbiamo dovuto versare 6600 euro di cauzione che poi si è trasformata in 7300 euro tra installazione e bonifico. Lo scorso anno erano 5mila. Condividere le spese con un’altra festa può semplificare l’organizzazione; restano comunque distinte. L’abbiamo fatto con il Pd come l’avremmo fatto con chiunque altro. E’ solo per un fatto molto pratico. Anche i permessi separati - puntualizza - Sbaglia perciò chi pensa diversamente, chi ci dice che facciamo la festa del Pd, perché questa è solo strumentalizzazione».

Si attende il via libera della commissione di vigilanza

Festa che, comunque, deve avere ancora il via libera dalla commissione di vigilanza, che si pronuncerà in modo definitivo solo qualche giorno prima della kermesse.

«Ci sono tutta una serie di vincoli, e paletti da superare, certificazioni da presentare, problemi vari, per cui stiamo cercando soluzioni come quello del gasdotto o delle vie di fuga che quest’anno devono essere tre. Dovremo poi fare degli investimenti per modificare l’impiantistica elettrica», fa presente Bona.

L'assemblea

Temi che sabato sono stati affrontati nell’assemblea che si è tenuta per rinnovare il direttivo del Comitato di quartiere. Rispetto alla raccolta firme, osserva:

«Nella petizione i firmatari dicono che non vogliono che questa diventi un’area feste e che non si sentono rappresentati dal Comitato, ma con noi nessuno si è mai confrontato. Per questo noi non ci sentiamo di essere strumentalizzati o collegati con il Pd. Non facciamo pubblicità al Pd, ma sappiamo di essere liberi e senza condizionamenti. E se chi ha fatto la petizione vuole entrare nel direttivo, lo può fare. Si ricordino che siamo tutti volontari, e fare le feste oggi è diventato molto complicato e impegnativo per chi lo fa da volontariato. Tante associazioni hanno rinunciato. In questo caso, pur essendo l’organizzazione diversa, si potrebbe utilizzare la stessa struttura, un modo per riuscire a mantenere la festa per il quartiere».

«In città poche iniziative e a farle si fa tanta fatica»

«Le due feste sono separate. Con il Comitato di quartiere condividiamo montaggio, smontaggio e costi dei materiali e questo è positivo. Comunque, il problema non è tanto la festa quanto il fatto che le associazioni fanno fatica, tutte, e l’Amministrazione comunale non fa nulla per agevolarle, né per dare loro un sostegno economico, né tecnico, tanto che le stanno ammazzando con la burocrazia».

La petizione contro la festa del Pd, prevista dal 15 giugno al 19, per il segretario, Giorgio Gerosa, è l’occasione per una disamina più generale che fotografa la grande difficoltà in cui si trovano le associazioni cittadine. Ai firmatari dice:

«Siamo pronti a un confronto. Sabato saremo a Spaccone con un gazebo, chi ha raccolto le firme può venire a trovarci».

E prosegue: «Già c’è un fisiologico invecchiamento all’interno delle associazioni, e se non c’è un supporto dell’Amministrazione è finita. Il problema non è la collaborazione tecnica, ma la politica di questa maggioranza verso le associazioni, che è assente».

In più, ricorda il segretario dem, «nonostante le promesse elettorali, la Giunta Gargiulo non ha ancora trovato delle soluzioni per l’area feste, che noi avevamo individuato vicino al PalaDesio. Volevamo allestirla prima del Covid, poi non siamo riusciti – fa presente - E’ vero come dice l’Amministrazione che bisogna definire con la Provincia un’area di compensazione, ma questo si fa. Il fatto è che siamo al secondo anno di mandato e l’area feste sbandierata in campagna elettorale, che doveva essere una priorità, non c’è ancora».

Gerosa si è detto d’accordo con il Comitato di quartiere.

«Per la festa rispetteremo tutte le prescrizioni, ma diventa ancora più urgente il problema delle associazioni – ha evidenziato - L’obiettivo non dovrebbe essere quello di governare sul deserto, ma favorire la moltiplicazione delle iniziative. Il problema - conclude - è che in città ci sono così poche iniziative e si fa tanta fatica a farle».

Riunione per rinnovare il direttivo

Rieletto il direttivo del Comitato di quartiere Spaccone. Sabato pomeriggio, 20 maggio, si è tenuta la riunione, ospitata nella Baita di via Romagna, per l’approvazione del bilancio e il rinnovo del direttivo. All’ordine del giorno anche il tema dell’organizzazione della festa, con l’incognita del via libera da parte della commissione di vigilanza, che arriverà solo a pochi giorni dall’apertura della kermesse che si terrà dall’8 all’11 giugno, e le difficoltà a rispettare tutte le prescrizioni per avere le autorizzazioni e i costi che sono aumentati notevolmente.

I volontari hanno analizzato il da farsi e alla fine hanno deciso di andare avanti.

«In futuro dovremo fare un’attenta riflessione - evidenzia Gianni Bona - Ho intenzione di proporre una consulta delle associazioni per condividere problematiche e difficoltà, e chiedere un’interlocuzione e una collaborazione con l’Amministrazione».

Nel direttivo sono stati eletti, oltre a Bona, anche Vainer Brighenti, Laura Lorenzon, Sergio Malimpensa, Maurizio Padoan, Marina Sporzon, Alice Serioli. Si dovranno poi ritrovare per scegliere il presidente e definire le cariche.

Seguici sui nostri canali
Necrologie