A un giovane ricercatore caratese il «premio» del congresso per lo studio sui polimeri

Alessandro Beduini è tra i cinque giovani scienziati premiati con il «Best poster communication» al Mipol 2021.

A un giovane ricercatore caratese il «premio» del congresso per lo studio sui polimeri
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Uno studio sulla sintetizzazione dei polimeri degradabili e biocompatibili per ottenere ritardi di fiamma su tessuti di cotone e schiume. C’è il caratese Alessandro Beduini, tra i cinque giovani scienziati, premiati con il «Best poster communication» al congresso internazionale Mipol 2021 (Milan Polymer Days) che si è tenuto dal 6 al 8 luglio, l’evento dedicato all’innovazione nel campo della chimica dei polimeri e dei materiali.

Giovane ricercatore caratese premiato per uno studio sui polimeri

Dallo scorso novembre Beduini, classe 1995, nipote dell’indimenticato Lidio, compianto presidente dell’associazione Combattenti e reduci di Vergo Zoccorino, è dottorando di ricerca in Chimica industriale all’Università Statale di Milano dopo essere risultato vincitore di una borsa di studio di tre anni, che lo porterà anche all’estero.

Il giovane ricercatore sta guidando un progetto sullo sviluppo di ritardanti di fiamma polimerica bioinspired. La sua passione per la scienza polimerica e, in particolare, per il degrado e la stabilità dei polimeri è iniziata durante lo sviluppo della sua tesi di laurea, in cui ha affrontato per la prima volta lo studio dei ritardanti fiammati basati su poliamidoamine, polimeri degradabili e biocompatibili utilizzati in vari ambiti di Chimica polimerica.

Così ha deciso di seguire questa linea di ricerca nella sua tesi magistrale, avvicinandosi alla strategia sintetica di copolimerizzazione per ottenere ritardanti di fiamma efficienti per i tessuti di cotone, che ha imparato a caratterizzare in termini di proprietà strutturale e termica e di comportamento di combustione.

Il premio per qualità, chiarezza e conoscenza

Il premio - uno dei 5 assegnati a Milano tra 38 studiosi partecipanti provenienti da Belgio, Italia, Francia, India, Polonia e Spagna - gli è stato conferito dal Comitato scientifico internazionale sulla base di tre criteri: qualità della sperimentazione condotta, chiarezza espositiva e conoscenza della tematica trattata.

"Sono soddisfatto di questo riconoscimento - spiega Beduini - Lo studio che porto avanti, condotto in collaborazione con il Politecnico di Torino, si concentra sulla sintetizzazione di polimeri degradabili e biocompatibili che derivano da aminoacidi del tutto naturali per ottenere ritardi di fiamma e rendere ignifughi i substrati, come cotone o schiume contenute nei divani dei salotti di casa. Per fare un esempio, se per un corto circuito in abitazione in meno di trenta secondi tutto l’appartamento prende fuoco, la ricerca sui polimeri punta a rendere ignifughi i substrati, tessuti di cotone e schiume. A questo va aggiunto un aspetto legato ai materiali oggi in commercio che, seppure in qualche modo già pensati per ritardare la combustione, restituiscono problemi in termini meccanici e di tossicità".

Diversi i riconoscimenti già ottenuti

Nonostante la giovane età, il suo impegno lo ha portato a vincere diversi riconoscimenti. Come studente magistrale, è stato premiato come miglior premio di presentazione orale nella sua categoria dal congresso «Macrogiovani 2019» organizzato dalla Federazione Italiana Polimericani. Nel 2020, la sua tesi magistrale è stata premiata con il «Premio di laurea Marinella Ferrari» dal Rotary Club Milano Fiera e la «Miglior Tesi di laurea magistrale nel campo della Chimica Industriale» dalla Società Chimica Italiana.
Cresciuto in città, studente alle elementari Romagnosi e alle medie parrocchiali in Agorà, il giovane scienziato si è diplomato al liceo scientifico Majorana di Desio prima di laurearsi in Chimica industriale a pieni voti con un rotondo 110 su 110.

Il consiglio ai giovani "Credete in quello che volete"

"Non ero uno studente modello alle superiori. Ho ottenuto la maturità con un punteggio per niente soddisfacente, ma poi mi sono rimboccato le maniche... - confessa  - Ai giovani come me dico di credere in quello che vogliono, di provarci, di crederci sempre, di essere disposti ai sacrifici. Nessuno, se non i miei genitori, avrebbe scommesso sul mio percorso di studi. Non ho ancora fatto nulla, certo, ma la soddisfazione di questi riconoscimenti dopo la laurea sono motivo e sprone per andare avanti...».

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