Cerimonia

A Vimercate una nuova pietra d'inciampo per non dimenticare

Posata nei giardini "Carlo Maria Martini" alla memoria di Francesco Casiraghi, morto in un campo di concentramento nazista.

A Vimercate una nuova pietra d'inciampo per non dimenticare
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Una nuova pietra d’inciampo, la terza a Vimercate, per ricordare un vimercatese morto in uno dei campi di concentramento e sterminio tedeschi.

La posa della pietra d'inciampo

Cerimonia commovente lunedì pomeriggio, 6 maggio,  all'interno dei giardini "Carlo Maria Martini" per la posa della pietra a memoria di Francesco Casiraghi, vimercatese deportato nel campo di concentramento di Fichtenhein, dopo l'8 settembre 1943 e ucciso in un bombardamento.

Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Vimercate Francesco Cereda, l'assessore alla Promozione della Città Elena Lah,  le autorità comunali, la Provincia di Monza Brianza, il comitato Pietre d'inciampo rappresentato da Matteo Casiraghi, i familiari di Francesco Casiraghi, Anpi, Alpini, Bersaglieri, Anmil.

Le altre due pietre posate in città

Un momento molto toccante che si va ad aggiungersi ad altri simili. Quella per Francesco Casiraghi è infatti la terza pietra d'inciampo in città. La prima fu posata nel 2016 in memoria di Fausta Finzi, vimercatese deportata nei campi, sopravvissuta  e a lungo testimone della tragedia. Tanti gli incontri in particolare nelle scuole. Più recente, nel maggio del 2022, la posa in via Vittorio Emanuele II della pietra per Vincenzo Vergani, anche lui deportato e morto in un campo di sterminio tedesco.

La storia di Francesco Casiraghi

Francesco Casiraghi era nato il 9 aprile 1906, in Cascina Santa Maria Molgora, dove visse insieme ai suoi genitori e alla sua numerosa famiglia, fino al giorno in cui, nel 1943, a 37 anni, fu richiamato alle armi nel 3° Reggimento Genio Telegrafisti. Arrestato dopo l'armistizio dell'8 settembre, fu deportato nel campo di concentramento di Fichtenhein, in Germania. Per Casiraghi furono quindici mesi di lavori forzati, di fatica, di fame, di freddo, di violenza psicologica e fisica. E a soli 33 giorni dalla liberazione, in uno dei numerosi attacchi aerei degli Alleati in quella zona della Germania, rimase ucciso.
Casiraghi fu dato per disperso fino al 1949, quando un suo commilitone si presentò al sindaco del paese in cui abitava, nei pressi di Como, facendo mettere per iscritto di avere visto morire Francesco mentre infuriava l'attacco aereo. Le spoglie di Francesco Casiraghi riposano oggi al cimitero militare d'onore di Amburgo.

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