Iniziative legate al 25 novembre

Abbattere i muri del silenzio per eliminare la violenza sulle donne

La mostra è stata inaugurata oggi, giovedì, all'Orangerie della Villa Reale di Monza

Abbattere i muri del silenzio per eliminare la violenza sulle donne
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Abbattere i muri del silenzio per eliminare la violenza sulle donne. Inaugurata oggi, venerdì 19 novembre 2021, all'Orangerie della Villa Reale di Monza la mostra fotografica I muri del silenzio.

Abbattere i muri del silenzio

Si tratta di un progetto a sostegno delle donne vittime di violenza, ideato dalla fotografa Mjriam Bon e promosso dall’atleta paralimpica e parlamentare Giusy Versace in collaborazione con Fidapa Bpw Italy Modoetia Corona Ferrea. L’installazione è composta da 42 fotografie che ritraggono in primo piano i volti di persone note e meno note del mondo dello spettacolo e della televisione, donne vittime di violenza e persone comuni nel gesto di coprirsi gli occhi, le orecchie e la bocca a voler significare “non vedo, non sento e non parlo”. Immagini che intendono sensibilizzare sull’importanza di denunciare ogni forma di omertà uditiva e visiva, che costringe a tacere chi subisce violenza. Sono i muri di chi non vede o di chi fa finta di non vedere, i silenzi di chi non parla perché ha paura e si vergogna.

Dopo essere stata inaugurata a Roma alla Camera dei Deputati nel 2019 e successivamente accolta a Milano a Palazzo Lombardia e al grattacielo Pirelli, a Gorla Maggiore e ad Assago, la mostra fa ora tappa all’Orangerie della Reggia dove potrà essere visitata dal 20 novembre al 12 dicembre durante i weekend dalle ore 10.30 alle ore 18.30 (ingresso gratuito).

Una realtà che rimane spesso nascosta

"L'obiettivo di questa mostra, ma anche di tutti gli incontri che come Amministrazione abbiamo previsto per la Giornata contro la violenza sulle donne, è quello di far emergere  questa terribile realtà che troppo spesso rimane nascosta - ha dichiarato l'assessore alle Pari Opportunità Martina Sassoli - Vogliamo promuovere i servizi di aiuto disponibili, a partire dai centri antiviolenza e dalla rete di collaborazione forte e unita del Pink Network, per favorire percorsi di consapevolezza e incoraggiare denunce e richieste d'aiuto. Senza dimenticare il percorso educativo che deve coinvolgere soprattutto le giovani generazioni: chi uccide o picchia è spinto da un’idea della donna del tutto inaccettabile, quella di essere “proprietà” di qualcuno. Questa concezione è da abolire".

Parole cui hanno fatto eco le dichiarazioni del sindaco Dario Allevi. "Abbattere il muro dell’omertà significa costruire un momento di riflessione serio e profondo. Le Istituzioni hanno il dovere di tenere accesi i riflettori su questa piaga vergognosa. Ma non basta. La violenza contro le donne è, prima di tutto, una battaglia culturale da combattere con grande convinzione. È questo lo spirito di tutte le iniziative che, anche quest’anno, mettiamo in campo".

Un problema culturale

"Il tema della violenza contro le donne rappresenta un importante problema culturale, oltre che una violazione dei diritti umani, i cui effetti si ripercuotono, purtroppo, sul benessere dell’intera comunità - ha spiegato il presidente Fidapa Bpw Italy Modoetia Corona Ferrea Antonetta Carrabs -  Il primo stereotipo da scardinare è di certo quello della donna subalterna. . La mostra I muri del silenzio, che abbiamo deciso di condividere e promuovere, ha un valore simbolico importante perché coinvolge persone note e meno note del mondo dello spettacolo, della politica, donne vittime di violenza e persone comuni che, con la propria immagine, lanciano un messaggio diretto: dicono basta alla violenza, all’abuso e al silenzio. Se più persone decidessero di far sentire la propria voce, forse potremmo tutti sperare in un possibile cambiamento".

 

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