Stop ai lavori

Abusi al centro islamico di via Vercesi, i lavori si fermano ma la preghiera no

Stop all’intervento edilizio senza autorizzazione, Google avvisa «moschea temporaneamente chiusa»

Abusi al centro islamico di via Vercesi, i lavori si fermano ma la preghiera no

Abusi al centro islamico: stop ai lavori, ma la preghiera continua (nonostante su Google venga segnalato «moschea momentaneamente chiusa»).

Abusi al centro islamico di via Vercesi, i lavori si fermano ma la preghiera no

Fermo il cantiere, ma prosegue, almeno in parte, l’attività del centro islamico. L’ordinanza comunale del 3 ottobre ha infatti bloccato i lavori che erano stati avviati nella struttura di via Vercesi 20 a Desio dove ha sede un centro di culto, gestito dall’Associazione Al Noor APS. Come evidenziato dal documento del Comune, gli accertamenti sono partiti da una segnalazione. La ristrutturazione, affidata alla Edil Cairo dopo la presentazione della Scia, risale a giugno del 2024 e, come evidenzia il cartello all’esterno del cantiere, avrebbe dovuto concludersi a settembre di quest’anno. A inizio attività l’intervento da effettuare, così si legge nell’ordinanza comunale, era stato indicato come «manutenzione straordinaria» con la previsione di una ridistribuzione interna degli spazi.

Il sopralluogo dei tecnici del Comune incaricati del controllo dell’attività edilizia, con personale della Polizia Locale, effettuato il 18 settembre, ha messo però in evidenza una difformità rispetto alle autorizzazioni, con «modifiche al piano primo di tavolati interni, la presenza di vari elementi e impianti al piano interrato come bagni, termosifoni, pentole, lavandini, lavatoi, una stufa, sedute in legno», che, specifica l’ordinanza, «fanno pensare a un uso diverso da quello di semplice cantina», e segnala «l’ampliamento del locale esistente adibito a bagni di 41 metri quadrati, nella parte sud-est, dove si trova l’area cortilizia, con nuove murature, alte circa tre metri, e la modifica di tavolati interni».

La conclusione è stata che «le opere non rientrano fra gli interventi classificabili come manutenzione straordinaria, ma si tratta di nuova costruzione e ampliamenti, e pertanto sono da considerarsi prive di idoneo titolo abilitativo». A questa ordinanza è quindi seguita la sospensione dei lavori, mentre non si è fermata l’attività di culto all’interno della struttura – anche se molto ridotta rispetto al viavai segnalato dai cittadini della zona – che, come ci è stato confermato dalla stessa associazione, è regolarmente frequentata dai fedeli. L’edificio interessato, infatti, presenta due diverse sezioni, una a sinistra dove si trova una sala per il culto islamico, e una a destra dove l’intenzione sarebbe quella di realizzare delle sale a uso della comunità.

Le parole del referente dell’associazione

A fare chiarezza sulla situazione e sulle attività del centro islamico di via Vercesi è il referente dell’associazione, che commenta:

«I lavori sono fermi e non sappiamo quando verranno ripresi. Siamo presenti nella struttura per il culto da oltre 25 anni, mentre da qualche anno abbiamo rilevato anche l’altra ala dell’immobile che vorremmo ristrutturare per creare degli spazi per lo studio, per feste e altre attività di incontro per la nostra comunità. La presenza dei lavori, però, non sarà di intralcio al culto che prosegue regolarmente nella sala dedicata e che è separata dalla zona interessata dal cantiere».

Diversi i residenti che vivono nelle vicinanze e si sono mostrati poco tolleranti rispetto a un viavai che si concentra in particolare nelle ore della preghiera; su Google l’apprezzamento per il centro islamico, guardando le recensioni, è a cinque stelle. Un centro che viene indicato come uno dei «Tablighi markaj nella regione Lombardia», un punto di riferimento per i fedeli islamici.

Intanto, vanno avanti gli accertamenti con il Comune che si riserva ulteriori provvedimenti. Viene demandato alla Polizia Locale il compito di verificare che l’ordinanza sia osservata e di inviarne copia in Procura.

«Né luoghi di culto né cementificazione nel Pgt del Centrodestra»

Il 2026 era stato annunciato come un anno decisivo per la comunità pakistana islamica di Desio, riunita nell’associazione culturale Minhaj Ul Quran. Alla ricerca di una nuova sede, perché quella di via Forlanini-Lampugnani risulta troppo stretta, i membri della comunità stanno sistemando uno spazio più ampio, in via per Cesano.

Lo avevano annunciato alla fine del 2025, nella lettera di auguri di Natale e buon anno, consegnata al prevosto, don Mauro Barlassina, da parte dell’imam e del presidente dell’associazione, Ashraf Muhammad Khokhar.

«Uno spazio aperto a tutta la città – dicevano – dove potremo stare insieme e dialogare. Un luogo di incontro interculturale dove condividere valori e costruire un futuro più inclusivo come da tanti anni stiamo facendo in città».

La sede, in fase di sistemazione, è pensata per portare avanti le proprie tradizioni e il proprio credo, insieme al dialogo interreligioso, di cui l’associazione si fa promotrice da anni. Rispetto agli spazi di via Per Cesano, nell’ex capannone Magnafon, l’ex assessore Andrea Villa (Lega) ha però voluto specificare:

«L’allora Amministrazione di Centrodestra ha rilasciato permessi esclusivamente per interventi di ristrutturazione edilizia, ottenibili per legge tramite un procedimento tecnico dell’Ufficio competente, senza alcuna scelta politica né passaggio in Giunta o in Consiglio comunale. Non è stata autorizzata una moschea. Il nostro Pgt, allora in fase di definizione, il cui iter ha ricevuto una battuta d’arresto con il commissariamento del Comune, non prevedeva, né in quell’area né altrove, nuovi spazi destinati a luoghi di culto o a cementificazione. L’area in questione ha una destinazione d’uso diversa e qualunque futuro cambio – per funzioni religiose o assimilabili – potrà avvenire solo attraverso una deliberazione del Consiglio comunale. Se l’attuale Giunta intende percorrere quella strada, lo dica chiaramente e se ne assuma la responsabilità davanti alla città. Ha ricevuto un mandato dagli elettori, \ non dovrebbe avere timore a dichiarare le proprie intenzioni con trasparenza, senza ambiguità né giochi di parole».

Un Piano per le attrezzature religiose? «Stiamo valutando»

Nel nuovo Pgt è prevista l’adozione del piano per le attrezzature religiose, come è previsto dall’articolo 72 della legge regionale? La richiesta alla maggioranza è arrivata nel recente Consiglio comunale sulle interrogazioni. A farla è stata Iaia Piumatti, referente di Desio Bene Comune.

«La domanda è per capire se c’è l’intenzione di adottare il piano per avere anche a Desio luoghi dove le diverse confessioni religiose possono svolgere le proprie funzioni». Un punto su cui l’assessore alla Pianificazione territoriale, che si sta occupando dell’estensione del nuovo Piano di governo del territorio, Fabio Nocentini, ha risposto, evidenziando che «ad avvio di variante del Pgt disposto non è stata considerata la possibilità di avviare un piano per le attrezzature religiose né sono pervenute richieste. Essendo in corso l’estensione del Piano dei servizi si sta valutando con gli estensori della variante di piano la possibilità di individuare una soluzione in rapporto all’articolo di legge relativo alla questione».

L’assessore ha anche fatto il punto sulla stesura del nuovo documento urbanistico, avviata con la precedente Giunta di Centrodestra nel 2022, per cui i tempi sono stati rivisti in seguito alla caduta dell’Amministrazione di Simone Gargiulo, e con le elezioni Amministrative.

La maggioranza di Carlo Moscatelli ha ora preso in mano la variante, per questo Piumatti ha presentato un’interrogazione, ripercorrendo l’iter e per capire quali sono le intenzioni in merito all’azzeramento del consumo di suolo, e ai temi della rigenerazione e della partecipazione, ricordando che «il percorso “cielo e terra” della prima Giunta di Roberto Corti rappresenta ancora oggi un modello di riferimento per una pianificazione realmente condivisa».

«Sono stati riconfermati gli obiettivi evidenziati in avvio della variante generale e gli indirizzi per la riduzione del consumo di suolo, adeguandosi alle prescrizioni Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale), con incentivi alla rigenerazione urbana – ha spiegato Nocentini – Sarà data attenzione a due opere come Pedemontana e metrotranvia, affinché possano inserirsi nel tessuto cittadino, con un potenziamento del sistema di mitigazione».

Evidenziata l’intenzione di incentivare la rete ecologica in sintonia con quella provinciale e regionale. «La presenza del Parco Grubria – ha ricordato – deve essere un valore aggiunto». Sono previsti «la definizione di una normativa snella per il nuovo regolamento edilizio, il potenziamento del sistema dei servizi, il sostegno al sistema produttivo. Il sistema commerciale – ha poi aggiunto l’assessore – dovrebbe essere nel cuore della città. Le norme tecniche dovranno individuare le principali vie commerciali, favorendone la riqualificazione».

C’è anche «il cambiamento climatico» su cui lavorare, che «impone azioni atte non solo a realizzare aree verdi, tenendo presente la riduzione delle isole di calore, ma anche attenzione al’invarianza idaulica con interventi per evitare rischi ai cittadini». Per quel che riguarda i tempi, entro fine ottobre è prevista la valutazione della proposta del documento di Piano, entro la metà di novembre la predisposizione della proposta di rapporto ambientale, l’indizione della seconda conferenza di Vas, entro dicembre 2025 la predisposizione del Piano dei servizi e del Piano delle regole.

Entro febbraio 2026 l’adeguamento del documento di Piano e la predisposizione dei pareri per la Vas. L’adozione della variante in Consiglio comunale, ha confermato Nocentini, è prevista ad aprile 2026.