Achille Arienti, appassionato autore di mille poesie in dialetto brianzolo
Desiano doc, ha anche insegnato all’Università del tempo libero
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«Sono un appassionato di dialetto brianzolo, quando ero un ragazzino fuori dall’orario scolastico si parlava solo in dialetto e anche oggi, se ne ho l’occasione, lo parlo molto volentieri». Achille Arienti, 86 anni, è poeta e insegnante di dialetto brianzolo.
Achille Arienti, appassionato autore di mille poesie in dialetto brianzolo
Arienti è nato e cresciuto a Desio, dove vive tuttora, ed è sempre stato affascinato dal dialetto della sua città:
«Ho imparato il dialetto quando ero molto giovane soprattutto dai miei nonni e dai miei genitori, che mi hanno insegnato la maggior parte delle parole che conosco», ha raccontato il desiano che, negli anni 70’, ha cominciato a scrivere poesie proprio in dialetto brianzolo.
«A 70 anni ho iniziato a scrivere poesie in modo spontaneo, tutte in dialetto brianzolo e tutte riguardanti la mia città», ha poi continuato. Dal 1970 a oggi ha trasferito su carta i suoi pensieri, le sue memorie e i suoi ricordi, dando vita a oltre mille poesie che hanno come protagonista la sua città. Tra i temi principali dei suoi componimenti troviamo poesie dedicate alle osterie di Desio, ai suoi ricordi della ditta Gavazzi, ai racconti delle scampagnate e delle gite che si godeva insieme ai suoi amici e ai momenti trascorsi insieme al «Gruppo sportivo San Francesco», con i camminatori della domenica, «tutte storie realmente avvenute e arricchite con un po’ di fantasia, ma soprattutto tutte ambientate a Desio, città a cui sono molto legato e da cui non sono mai andato via», come rimarcato dall’86enne. «Ho scritto la mia prima poesia in occasione del 70esimo compleanno della classe del 1937 – ha poi continuato il desiano – Tutti gli anni io e i miei coscritti ci ritroviamo nel periodo natalizio per pranzare insieme e scambiarci gli auguri e proprio in quell’occasione ho scritto la mia prima poesia in dialetto».
Insegnante all'Università del tempo libero
Oltre a scriverlo e a parlarlo, Arienti è divenuto nel 2012 insegnante di dialetto brianzolo all’Università del tempo libero cittadina, chiusa in seguito alla pandemia nel 2020:
«In questo corso insegnavo ai miei studenti il significato delle parole del dialetto del nostro territorio e insieme parlavamo e interpretavamo i nostri pensieri in modo molto personale», ha precisato l’86enne, che ha poi continuato: «Mi dispiace che l’Università del tempo sia stata chiusa, il corso che tenevo mi piaceva molto e nel caso in cui dovesse essere riaperta mi piacerebbe tornare a insegnare». La lingua della sua terra natia è una vera e propria passione per il desiano e per quelli della sua generazione: «I giovani d’oggi purtroppo non parlano e non capiscono il dialetto e penso che questo sia un vero peccato perchè è un qualcosa che fa parte della nostra storia e delle nostre tradizioni», ha concluso Arienti.