Addio a Ernesto Porta, con i suoi libri ha raccontato la storia di Lesmo
Memoria storica per eccellenza, 84 anni, ha contribuito a tenere vivo il ricordo della vita di un tempo grazie alle sue "grigole"
Lesmo piange Ernesto Porta, una delle ultime memorie storiche che con i suoi libri ha scritto la storia del suo paese. L'84enne si è spento nella giornata di ieri, mercoledì 16 novembre.
Il legame con la sua Gerno
Nato e cresciuto a Gerno, è sempre stato legato alla parrocchia di San Carlo. Il padre ne era stato lo storico sacrestano ed Ernesto, capostazione ferroviario nella vicina Canonica, ne aveva seguito le orme prestando servizio in canonica, aprendo e chiudendo la chiesa, cantando nella corale e operando all'interno del Consiglio pastorale. Il suo legame con la frazione non è mai venuto meno, neanche quando insieme all'adorata moglie Silvia (scomparsa un anno fa) si era trasferito in centro a Lesmo.
Memoria storica per eccellenza
Oltre al volontariato, la figura di Ernesto Porta verrà sempre associata a quelle delle grandi memorie storiche del paese. Indimenticabili i suoi libri, scritti fino a poco prima della pandemia per mettere nero su bianco i ricordi, gli aneddoti e le tracce della Lesmo di un tempo. Non a caso li aveva intitolati "Grigul", briciole in dialetto brianzolo: brevi appunti, considerazioni personali e familiari che Porta ha raccolto un po' alla volta nel corso della sua vita, attingendo agli anni della propria infanzia e della propria giovinezza.
Le "grigul" della memoria
Era stato proprio lui a raccontare la genesi dei suoi libri durante una delle tante presentazioni degli anni passati:
"In un primo momento non avevo dato un senso alle "grigole" che avevo raccolto. Scrivere può sembrare facile; in realtà è molto difficoltoso, e spesso ci si rende conto che la scuola che si è fatta... è davvero poca. È la passione dell'autodidatta che mi ha spinto a scrivere. A volte, però, non è solo lo scrivere corretto che interessa, ma lo scrivere sincero, onesto, da qui viene il significato della memoria".
Memoria che Ernesto ha contribuito a tenere viva grazie al suo inestimabile operato al servizio di una collettività che molto gli deve.