Incontro

Agrate a lezione di legalità con Ilda Boccassini

Il magistrato, ospite della Cooperativa Achille Grandi, ha raccontato i suoi 40 anni in prima linea.

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Un viaggio attraverso le mafie guidati da chi la malavita organizzata l’ha combattuta in prima linea.

Boccassini ospite della Cooperativa Achille Grandi di Agrate

Ospite d’eccezione venerdì 19 maggio  nella sede della Cooperativa Achille Grandi di Agrate Brianza, in una sala letteralmente gremita. Relatrice della conferenza "Le mafie" è stata Ilda Boccassini, ex procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano, per anni in Sicilia prima accanto a Giovanni Falcone e poi impegnata nello scoprire e arrestare chi lo uccise e infine nota anche per aver fatto parte del pool "Mani pulite" e per aver coordinate le indagini contro la 'Ndrangheta in Lombardia.

Un ritorno ad Agrate

Un ritorno in paese per il magistrato, che era già stata ad Agrate nel 2015, inviata dall’Amministrazione comunale in occasione della cerimonia di consegna delle Costituzioni ai neo 18enni.

Incontro che è stata anche l’occasione per parlare del suo libro, "La stanza n. 30", che ripercorre le tappe della sua carriera, durata 40 anni, e in particolare gli anni duri in Sicilia.

"Ho fatto quello che sognavo fin da bambina"

"Una professione che, nonostante le amarezze, mi ha consentito di fare quello che volevo sin da bambina", ha raccontato affiancata da Angelo Dino Bosisio, socio della cooperativa Achille Grandi, consigliere comunale di Agrate e amico personale del magistrato.

 

 

In prima linea in Sicilia con Falcone

Poi il viaggio attraverso gli anni in prima linea.

"Ero molto legata a Giovanni Falcone - ha continuato Boccassini - Dopo la strage di Capaci e la morte di Paolo Borsellino mi arrivò la chiamata del procuratore di Caltanissetta che si occupava di quegli attentati. Mi ha chiesto aiuto e ho accettato. E’ stata una delle scelte più difficili della mia vita. Perché ero consapevole di andare in guerra".

Il pubblico intervenuto all'incontro

Gli anni di "Mani pulite"

Il magistrato ha poi raccontato quegli anni e i successi che consentirono di risalire agli autori della strage di Capaci. Poi, il ritorno a Milano e un’altra richiesta a cui non si poteva dire di no: quella di Francesco Saverio Borrelli che le chiese di entrare nel pool di "Mani pulite".

 

 

 

 

La lotta all'Ndrangheta in Brianza

Infine, gli anni alla guida della Direzione distrettuale antimafia, coordinata per 8 anni, e le indagini contro la malavita organizzata in Lombardia e in particolare sulla ‘Ndrangheta in Brianza, che ha consentito di smantellare diversi gruppi.

"Anche se la presenza è molto forte, proprio qui in Brianza - ha tenuto a sottolineare il magistrato - La ‘Nadrangheta continua a fare i suoi affari soprattutto nell’ambito del movimento terre e dei rifiuti".

Le amministrazioni locali e le scuole argini contro l'illegalità

E proprio il sindaco di Agrate Simone Sironi, presente in sala, ha ricordato quanto il Comune di Agrate stia facendo per alzare argini contro i rischi di infiltrazioni della malavita organizzata ma ha chiesto a Boccassini quali strade ulteriori seguire in questa direzione.

"Dai Comuni passa la democrazia di questo Paese - ha concluso Boccassini - La democrazia si coltiva con la cultura della legalità. La cultura della legalità la si coltiva tra i bimbi, dalle scuole elementari dove nasce il senso civico delle persone".

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