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Aias Monza, da 50 anni al fianco dei disabili

Oggi, martedì un convegno internazionale al San Gerardo per parlare di inclusività

Aias Monza, da 50 anni al fianco dei disabili
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Ottanta terapisti e medici tra collaboratori e assunti seguono ogni anno 980 pazienti in servizio convenzionato con il sistema regionale. Oggi Aias Monza compie cinquant’anni e dopo mezzo secolo di vita è sempre un punto di riferimento nel mondo della disabilità grazie anche a terapie riabilitative sempre più innovative, come la Nirvana Room o la Golf Therapy.

Aias Monza, il bilancio di questi 50 anni

«Il bilancio che tracciamo è estremamente positivo. Dal punto di vista qualitativo, a cui teniamo molto, oggi in Aias Monza è possibile avere una riabilitazione di livello elevato. Quindi, quando si parla di fisioterapia, psicomotricità o logopedia, per noi rappresentano delle macro-aree declinate su molteplici specialità, secondo ciò che serve al paziente», spiega con orgoglio il presidente Gaetano Santonocito.

In via Lissoni a Monza, oltre alle classiche terapie tradizionali, vengono ormai da anni utilizzate l’ippoterapia, la pet therapy e, recentemente, in collaborazione con la Federazione Italiana Golf, la golf therapy, una specialità molto esclusiva per raggiungere gli obiettivi terapeutici.

«Da ciò possiamo capire la qualità che la nostra associazione riesce a dare oggi. Sotto il profilo quantitativo, inoltre, i risultati non sono inferiori perché, ad oggi, in Aias Monza, vengono trattate, dal punto di vista di riabilitazione ambulatoriale, trecento persone al giorno. Facciamo questo da ormai cinquant’anni, pertanto, decine di migliaia di persone, hanno usufruito dei nostri servizi. Su questo versante si parla molto di eccellenza, non sono in grado di valutare se, come molti ci dicono, lo siamo. Però, mi sento di dire che, il lavoro che fanno i nostri operatori è eccellente», racconta Santonocito.

La nascita di Aias

Aias Monza nasce, come tutti i centri di riabilitazione Aias d’Italia, cinquant’anni fa dall’esigenza di genitori con figli affetti da Paralisi Celebrale Infantile, in un momento in cui, il Sistema Sanitario Nazionale, non offriva soluzioni. Quindi, le Aias, su imitazione di una associazione similare per persone con disabilità inglese, si è costituita per far assistere i propri figli da fisioterapisti, fisiatri e dai neuropsichiatri infantili, sobbarcandosi, a quel tempo, tutte le spese.

«Successivamente è intervenuto il pubblico, il quale ha riconosciuto la validità di questi interventi dal punto di vista terapeutico e quindi sostenibili dal Sistema Sanitario attraverso l’istituzionalizzazione. Ciò ha consentito, a tutte le famiglie che ne avevano bisogno, di far assistere i propri figli presso i centri di riabilitazione», racconta ancora Santonocito.

Oggi è tutto diverso.

«I nostri trattamenti sono quelli caratteristici di tutti i centri di riabilitazione. In primis, quindi, la fisioterapia, la logopedia e la psicomotricità. Ovviamente il neuropsichiatra infantile stabilisce un progetto riabilitativo individuale, per scegliere la terapia più indicata per ognuno».
Anche per quanto riguarda la struttura, Aias si è ingrandita negli anni e oggi alla sede di via Lissone e allo Sfa in via Arosio (un progetto per gli over 35 che offre opportunità a 12 utenti), si pensa di aggiungere un Village sport, job e riabilitation nella vicina Desio. Un progetto inclusivo e dal forte valore sociale dal momento che Aias Monza ha vinto un bando per gestire un bene sottratto alla mafia in via Ferravilla e vuole andare a creare un grosso centro che oltre alla riabilitazione consentirà l’inclusione di persone con disabilità nell’ambito lavorativo e sportivo.

Un convegno internazionale

E oggi per celebrare questo primo mezzo secolo, Aias ha promosso un  convegno internazionale in cui parlare di inclusività (non solo a scuola).  «Educazione inclusiva per un’Europa inclusiva» oggi, martedì 28 marzo 2023, porta all’Auditorum dell’Irccs San Gerardo di via Pergolesi ben 50 delegati da tutta Europa e perfino il ministro della Disabilità Alessandra Locatelli.
Un’occasione unica per conoscere le «best practices» per una reale inclusione, con un confronto di respiro europeo.

Il convegno, organizzato dal comitato regionale lombardo delle Aias con Coface Disability (la confederazione delle famiglie europee che ha una piattaforma sulla disabilità) dalle 9 alle 17.30 affronterà infatti tutti gli aspetti dell’educazione scolastica, evidenziando i successi così come gli spunti di miglioramento del sistema italiano (e non solo).  Tra i relatori ci saranno anche i monzesi Renata Nacinovich, responsabile della Neuropsichiatria infantile del San Gerardo e il dirigente scolastico del Comprensivo Raiberti Antonio Prizio che negli interventi si alterneranno ai colleghi stranieri.

«Durante il convegno noi parleremo ad esempio della golf terapia con l’intervento del maestro Cristian Flora professionista certificato che sta proponendo con successo questa forma di riabilitazione per tutti i tipi di disabilità - ha spiegato il presidente  Santonocito - Stiamo creando una dispensa che possa essere la base per creare terapisti specializzati in Golf Therapy, ma intanto abbiamo già visto il raggiungimento di grandi obiettivi di attenzione e autonomia in alcuni bambini iperattivi».

Basta vederli in azione nei campi della Dominante per rendersi conto come il maestro sviluppi attenzione e concentrazione utilizzando la pratica del golf in bambini con alcune difficoltà di diversa natura.

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