L’ultimo quadro gratulatorio venne offerto nel gennaio 1945, insieme ad una importante donazione. Era il ritratto dell’ingegner Luigi Vittorio Fossati Bellani, donato dai parenti stretti.
Al San Gerardo torna la tradizione dei ritratti gratulatori
Fu l’ultimo quadro gratulatorio, come detto, della collezione che vanta oltre cinque secoli preservata dall’Ospedale monzese San Gerardo, che lo scorso anno ha festeggiato i suoi 850 anni di vita.
Custode di un patrimonio artistico e culturale di altissimo valore e di una storia centenaria che affonda le sue radici nella beneficenza dei monzesi, ancora oggi sostenuta da donazioni e lasciti testamentari da parte dei cittadini, la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza ha deciso ora di riattivare la tradizione del ritratto come segno tangibile di riconoscenza adempimento doveroso dei benefattori.
Con la collaborazione degli studenti e degli insegnanti di Brera, i ritratti verranno realizzati nella forma di dipinti a olio su tela verticale delle dimensioni di 1,20×2,00 metri, per tutti coloro che, dal 30 settembre 2024 in poi, avranno effettuato donazioni per un importo almeno pari a 250mila euro. Gli allievi che si stanno specializzando all’Accademia di Belle Arti di Brera, grazie ad una convenzione per la realizzazione di progetti artistici, di collaborazione scientifica e di attività didattica nonché, nello specifico a un Protocollo d’intesa per l’esecuzione di opere pittoriche, faranno rivivere questa importante e plurisecolare tradizione.
Qusta mattina la presentazione del primo ritratto
Il primo ritratto è stato presentato questa mattina. Realizzato da Salvatore Arena, studente del Dipartimento di Arti Visive, Scuola di Pittura di Brera, sotto la supervisione della docente profeessoressa Maria Cristina Galli, raffigura Giovanni Verga, papà di Maria Letizia che morì di leucemia a 4 anni e una bimba ideata dalla fantasia del giovane artista che ha realizzato l’opera.
Il Comitato Maria Letizia Verga, forte dello spirito di quell’alleanza terapeutica che unisce sanitari, familiari e ricercatori, ha trovato le risorse per migliorare la cura, l’assistenza, l’innovazione e la ricerca che hanno reso il San Gerardo di Monza un punto di riferimento non solo nazionale per le malattie ematologiche dell’infanzia. Un omaggio a Giovanni Verga da parte della Fondazione IRCCS per tutto quanto fatto dal 1979 ad oggi.
“Con questa iniziativa, la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori rinnova una tradizione che unisce memoria, gratitudine e arte, intendendo riaffermare il legame profondo che da secoli unisce il San Gerardo alla comunità monzese e ai suoi benefattori – sottolinea il presidente dalla Fondazione Claudio Cogliati -. I ritratti gratulatori rappresentano un segno tangibile di riconoscenza verso coloro che, con generosità e senso civico, contribuiscono alla crescita, alla ricerca e al miglioramento continuo dell’ospedale. Attraverso l’arte, essi diventano simboli di un impegno condiviso e testimonianze durature di solidarietà e fiducia nel valore pubblico della cura. La collaborazione con l’Accademia di Brera, custode di eccellenza artistica e formativa, consente di coniugare il passato con il presente: da un lato la memoria storica di un’istituzione nata dalla beneficenza dei cittadini, dall’altro l’opportunità di valorizzare giovani talenti, offrendo loro un’esperienza di alto profilo artistico e umano. Il primo ritratto di questa rinnovata tradizione, dedicato a Giovanni Verga, la cui storia ha ispirato un impegno straordinario nella lotta alla leucemia infantile, vuole essere un tributo alla dedizione e alla generosità che hanno trasformato il San Gerardo in un centro di eccellenza e di speranza per tante famiglie”.
La collezione
Le nuove opere artistiche entreranno a far parte del patrimonio della “Quadreria dei Benefattori”, una raccolta di quasi 300 dipinti, in gran parte ritratti commissionati in forma di ringraziamento a partire dal Seicento fino alla prima metà del Novecento, custodita dall’Ospedale San Gerardo: opere di tanti artisti di cui vogliamo ricordarne alcuni: Mosè Bianchi, il fratello Gerardo e il padre Giosuè, Emilio Borsa, Eugenio Spreafico, Pietro Tremolada ed Emilio Parma.