Gruppo San Donato

Al via la campagna 5xmille di GSD Foundation ETS

Nel 2024 sono stati 10.000 i pazienti coinvolti nelle attività di umanizzazione delle cure, grazie a 600 volontari

Al via la campagna 5xmille di GSD Foundation ETS
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Anche quest’anno prende il via la campagna 5xmille di GSD Foundation ETS, l’ente non profit del Gruppo San Donato, impegnato, da sempre, nel
promuovere iniziative che abbiano un impatto positivo sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie.

Al via la campagna 5xmille di GSD Foundation ETS

Nell’ultimo anno, sono state svolte, presso gli ospedali del Gruppo San Donato, oltre 300 attività di umanizzazione delle cure, che hanno coinvolto circa 10.000 pazienti e più di 600 volontari.
L’umanizzazione delle cure, insieme alla prevenzione e alla ricerca scientifica, sono i tre pilastri su cui si incentra la missione quotidiana della Fondazione. Scegliere di donare il 5xmille a GSD Foundation ETS significa sostenere in modo tangibile le iniziative che mirano a migliorare l’esperienza dei pazienti durante il loro percorso di cura nei reparti degli ospedali del Gruppo San Donato.

Nell’ultimo anno, tra le iniziative più apprezzate dai pazienti, anche i più piccoli, ci sono state le visite a sorpresa dei Supereroi e dei calciatori di alcune squadre come AC Monza e Atalanta, nei reparti di Pediatria degli ospedali, che hanno regalato tanti momenti di spensieratezza e allegria. Il progetto “Piccoli ricercatori fotografano” invece, in occasione del mese dedicato alle cardiopatie congenite, ha coinvolto i bimbi ricoverati all’IRCCS Policlinico San Donato, in un divertente laboratorio creativo in cui, attraverso la fotografia, hanno potuto sperimentare e sviluppare competenze cognitive ed emotive.

Accanto a queste iniziative, proseguirà per tutto il 2025, “Quattro zampe in corsia”, che, grazie al supporto di Fondazione Prossimo Mio, prevede interazioni terapeutiche tra pazienti e cani, per migliorare il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone.
Prosegue, inoltre, l’impegno della Fondazione nel diffondere l’arte come strumento di cura all’interno degli ospedali del Gruppo San Donato: quest’anno è stata proposta, al Policlinico San Marco di Zingonia, una nuova e coinvolgente esposizione dedicata a Mario Cavaglieri, figura di spicco della pittura italiana del XX secolo.

Prevenzione primaria e non solo

Sul fronte della prevenzione primaria, GSD Foundation ETS sostiene EAT Educational un progetto di educazione alimentare che punta a sensibilizzare giovani e adulti sull’importanza di uno stile di vita sano e di un’alimentazione sostenibile, sia per la salute individuale che per l’ambiente. Focalizzato in particolare sulle scuole secondarie, negli anni EAT Educational ha coinvolto oltre 6.000 studenti. In virtù del successo riscontrato tra tutti gli stakeholder, il progetto compie un ulteriore passo, accedendo a breve alle piattaforme digitali, per diventare ancora più fruibile, efficace e parlare a più voci.

Sempre nel campo della prevenzione, la Fondazione è fortemente coinvolta nel supporto alla ricerca in ambito cardiovascolare: ricordiamo il progetto A Call for WOMEN – CALL ME Project che, avviato a settembre del 2022, ha promosso un’importante indagine volta a incrementare la consapevolezza delle donne rispetto al proprio profilo di rischio cardiovascolare e a individuare strategie personalizzate di prevenzione e cura e BioCor, la biobanca creata all’interno dell’IRCCS Policlinico San Donato, dedicata alla raccolta e alla conservazione di campioni biologici e dati clinico-anamnestici di pazienti affetti da patologie cardiovascolari.

"Scegliere di destinare il proprio 5xmille a GSD Foundation ETS significa compiere un gesto semplice ma di grande valore, che si traduce concretamente in progetti dedicati al miglioramento dell’esperienza di cura e del benessere dei pazienti e delle loro famiglie - ha dichiarato Gilda Gastaldi, presidente di GSD Foundation ETS. Un sostegno che permette alla Fondazione di proseguire nel suo impegno quotidiano: l’umanizzazione delle cure. In un Paese come l’Italia dove la popolazione invecchia inesorabilmente, cresce la necessità di percorsi di cura ospedalieri che mettano sempre di più al centro la persona. In ospedale curare non basta. Umanizzare le cure significa restituire dignità, ascolto e calore a chi affronta la malattia, ricordando che ogni paziente è prima di tutto una persona”.

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