Nova Milanese

Alessia adesso può sperare: l’Agenzia europea ha detto sì

Atassia di Friedreich: via libera all'autorizzazione per l'immissione in commercio del farmaco omaveloxolone

Alessia adesso può sperare: l’Agenzia europea ha detto sì
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Lo scorso ottobre Alessia Corvaia aveva scritto addirittura alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiedendo aiuto. Ora una speranza è arrivata, perché il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dato l’ok per l'autorizzazione all'immissione in commercio di omaveloxolone per il trattamento dell'atassia di Friedreich a partire dai 16 anni.

Alessia adesso può sperare: l’Agenzia europea ha detto sì

L’atassia di Friedreich è la malattia di cui soffre Alessia, 23 anni, studentessa di Psicologia. Colpisce una persona su 40mila e impedisce di compiere i gesti più semplici come parlare o camminare. Da otto anni Alessia è costretta a vivere su una sedia a rotelle. Lei, mamma Katia e le sorelline non si sono mai arrese ma più passa il tempo però e più le cose si fanno difficili: per questo Alessia è arrivata addirittura a scrivere alla presidente Meloni. Lo scorso febbraio negli Stati Uniti è stato approvato un farmaco che rallenta la velocità di progressione della malattia e l’obiettivo della ragazza è fare in modo che sia accessibile anche in Italia.

A fine dicembre è arrivata una notizia che fa ben sperare: il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea per i medicinali ha dato parere positivo per l'autorizzazione all'immissione in commercio di omaveloxolone. Se otterrà l’approvazione dalla Commissione Europea, il farmaco sarà il primo trattamento autorizzato all'interno dell'Unione Europea per questa malattia.

Ora l'approvazione  da parte della Commissione Europea

Ora per Alessia e tutti i pazienti è importante che la Commissione Europea possa esaminare alla svelta la raccomandazione del Comitato. La decisione finale è prevista per il primo trimestre del 2024. Tempi nemmeno particolarmente lunghi e la speranza è che possano essere rispettati se non addirittura accorciati.

«Alessia è un po’ peggiorata» afferma la madre. Insomma, meno il tempo passa, meglio è per lei.

«In questa dura battaglia l’ingrediente segreto è il sorriso, perché solo sorridendo si può avere riscontro positivo -  afferma mamma Katia con speranza – Questa notizia ci fa capire che forse qualcosa si sta muovendo. Quando siamo venute a conoscenza le nostre speranze si sono accese ancor di più. Credo che il messaggio che abbiamo dato sia arrivato forte e chiaro. Forse anche la nostra lettera ha contribuito. Penso che chi di dovere si stia attivando. Alessia non può più aspettare».

Dagli Stati Uniti i riscontri in merito ai trattamenti con omaveloxolone sembrano positivi. La famiglia di Alessia è in contatto con una ragazza residente in Florida affetta dalla stessa malattia:

Un farmaco che fa ben sperare

«Abbiamo sempre sperato in un farmaco che migliorasse le condizioni di vita e questo farmaco, sentendo chi lo assume, le migliora tanto – afferma Katia – Siamo fiduciosi e dobbiamo insistere perché venga messo quanto prima a disposizione dei malati di atassia». Segnali che fanno ben sperare. Quella stessa speranza di cui Alessia parlava nella sua lettera alla premier: «Vorrei semplicemente alzarmi ed essere come tutte le altre, come una qualsiasi ragazza di 23 anni».

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