In Polonia

Alexandr Minardi campione del mondo di karate

Successo anche per per Domenico Giambattista, allenatore del giovane karateka, che ha ottenuto il terzo posto nel kumite nella categoria master.

Alexandr Minardi campione del mondo di karate

Un altro grande successo internazionale per il karateka di Desio Alexandr Minardi che, dopo aver trionfato agli Internazionali dello stile Shotokan in Bulgaria, si è laureato campione del mondo ai Mondiali che si sono tenuti a Beldzin, in Polonia. Il giovane desiano ha infatti ottenuto il primo posto nella disciplina del kata, per la categoria 18-20 anni. Successo in terra polacca anche per Domenico Giambattista, allenatore del giovane karateka, che ha ottenuto il terzo posto nel kumite nella categoria master.

Oro al Mondiale in Polonia

“Dopo il successo della scorsa edizione in Serbia, questo in Polonia è il secondo Mondiale a cui partecipo – commenta Aleksandr Minardi – In questa gara ho fatto tre turni, ogni volta contro un atleta diverso, vincendoli tutti. Sono molto contento di questo successo. Lo voglio dedicare alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e al mio maestro Domenico Giambattista, che ringrazio per avermi portato a questo risultato”.

“Una passione coltivata ogni giorno”

Una passione per il karate coltivata ogni giorno con costanza e voglia di migliorarsi: “Al di là dei risultati, lavoro ogni giorno per crescere e migliorarmi ancora – prosegue Minardi – Tra due anni sarò nei Seniors, un categoria ancora più difficile e competitiva per gli atleti dai 21 anni in su. Continuo ad allenarmi per migliorarmi e prepararmi per gli Europei che si svolgeranno ad aprile”.

Grandi emozioni per l’atleta desiano

Una competizione internazionale che gli ha regalato grandi emozioni, dove ha gareggiato in rappresentanza dell’Italia. “Quando sarò nei master – afferma – sentirò ancora di più questo onere ed onore, lavoro ogni giorno per questo obiettivo. Non mi ispiro a un atleta in particolare, ma durante questo Mondiale mi ha colpito e ispirato molto la mentalità degli atleti giapponesi”.